L’arrivo di Trump alla Casa Bianca potrebbe fare bene anche ai titoli delle Small Cap statunitensi? E se sì, come può approfittarne l’investitore privato? Ce lo spiega in questa dotta analisi Andrew Smith, US Equities Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments.

I benefici della presidenza Trump
La forza e il dinamismo dell’economia nazionale statunitense costituiscono un’occasione particolarmente interessante per i titoli delle small cap USA, ulteriormente stimolati dalla vittoria elettorale di Donald Trump. Le società statunitensi di minori dimensioni generano in media poco meno dell’80% dei loro ricavi grazie al mercato interno; pertanto, il contesto economico attuale si presenta favorevole per queste aziende. Anche il ciclo di riduzione dei tassi avviato dalla Federal Reserve a settembre 2024, che ha già ridotto i tassi di interesse di cento punti base, è un fattore positivo per le small cap, data la loro tendenza ad essere più indebitate e ad utilizzare un maggior livello di leva finanziaria e di debito a tasso variabile rispetto alle società a grande capitalizzazione.
Da diversi anni le small cap statunitensi sono state scambiate a sconto rispetto alle società di dimensioni maggiori. Le large cap statunitensi, infatti, hanno registrato una corsa particolarmente forte nell’ultimo periodo, non da ultimo grazie alla performance dei Magnifici 7, mentre le small cap sono rimaste indietro in termini di performance e di valutazione. Tuttavia, il fatto di essere a buon mercato offre oggi un’opportunità da non sottovalutare per gli investitori: se dovessimo assistere a una rivalutazione di questi titoli a piccola capitalizzazione – andando a colmare il divario di valutazione rispetto alle grandi società – la sovraperformance stimata per le small cap sarebbe indubbiamente di un certo peso.
In generale, siamo ottimisti riguardo le prospettive di crescita degli utili delle small cap per il 2025 e oltre, grazie all’impulso dato dalla nuova amministrazione Trump. Le politiche del Presidente USA, orientate verso il mercato interno e improntate alla deregolamentazione e al protezionismo, potrebbero in effetti avvantaggiare le società più piccole, il cui business è esposto principalmente al mercato domestico rispetto a quello delle large cap, che sono per natura più internazionali. Inoltre, il calo dell’inflazione e l’avvio del ciclo di riduzione dei tassi di interesse, uniti a un mercato del lavoro e a una crescita economica robusti (soft landing), sono tutti fattori che determinano un ambiente favorevole alle small cap, sostenendone la crescita degli utili.
Come rintracciare le migliori opportunità di investimento
Nella selezione dei titoli adottiamo una gestione attiva in grado di minimizzare il rischio di stile e di settore e garantire la generazione di rendimenti consistenti nel tempo. Questo approccio – adottato sin dall’avvio della nostra strategia dedicata sulle American Smaller Companies nel 1997 – si è dimostrato molto efficace nella generazione di alpha a lungo termine. In particolare, riteniamo che le società con fondamentali aziendali in miglioramento, che si traducono in quote di mercato, redditività, generazione di flussi di cassa liberi e rendimenti sostenuti, siano ben posizionate per conseguire performance superiori alla media dei concorrenti nell’arco di un ciclo di mercato. Nella ricerca dei titoli ci concentriamo maggiormente sulla fascia bassa del Russell 2500, dove tendiamo a individuare il maggior grado di inefficienza e di errori di valutazione del mercato (mispricing). Inoltre, iniziare in piccolo ci permette di “lasciar correre” i nostri titoli vincenti e di non essere costretti a venderli troppo presto a causa delle dimensioni. La capitalizzazione di mercato media del nostro fondo si è aggirata generalmente intorno ai 5 miliardi di dollari nel corso del tempo, una cifra inferiore a quella di altre strategie similari. Questa filosofia di investimento è in linea con la nostra vocazione ad essere un vero fondo small cap; scelta che ci ha permesso di invidiare le migliori idee nel tempo.
Rispetto a quelli che possono essere i trend di mercato e le mode del momento, nella selezione delle società tendiamo a investire in modo relativamente neutrale rispetto allo stile e al settore, in modo da lasciare che sia la nostra analisi dei fondamentali e selezione attiva a guidare il rischio e i rendimenti del portafoglio. Ciò detto, nel contesto economico attuale i titoli finanziari e gli industriali sono potenzialmente molto interessanti. Il segmento dei finanziari, in particolar modo le banche regionali, rappresenta una parte significativa del benchmark delle small cap e, se l’amministrazione Trump dovesse portare avanti il suo programma di deregolamentazione e riduzione delle tasse, questo si tradurrebbe in un ulteriore vantaggio per questi titoli. Inoltre, vi sono in atto ancora molte iniziative industriali e infrastrutturali dell’era Biden – sulle quale sono già state impegnate parecchie spese – che a loro volta potrebbero continuare a fornire una spinta alle società industriali. All’interno del comparto industriale, riteniamo particolarmente interessanti oggi società come Champion Homes, il secondo più grande produttore statunitense di alloggi popolari, e SiTime, fornitore leader di soluzioni per sistemi di temporizzazione al silicio, che sta guidando un’importante transizione di mercato relativa ad tecnologia vecchia di 70 anni, passando dai sistemi a cristalli a quelli basati al silicio.
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