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Questo è un libro eccezionale! Scritto nel 2015 subito dopo la guerra in Ucraina dal giornalista di inglese Paul Mason, specializzato in temi economici, si apre sulle rive del fiume Dnestr, che come spiega l’autore “rappresenta il confine geografico tra il capitalismo di libero mercato e il sistema (comunque vogliate chiamarlo) retto da Vladimir Putin. Divide la Moldavia, un paese dell’Europa orientale, dai separatisti della Transnistria, uno stato fantoccio della Russia controllato da mafia e polizia segreta.”
E prosegue in vero crescendo di emozioni, pagina per pagina: “La Moldavia, ovviamente, non è un tipico paese europeo. Ma è in questi luoghi di confine del pianeta che possiamo osservare un’inversione di tendenza nell’economia, e rintracciare i legami di causa-effetto tra stagnazione, crisi sociali, conflitti armati ed erosione della democrazia.“
La storia economica da Marx a oggi
Il libro è piuttosto corposo, facile da leggere ma estremamente dettagliato nell’analisi storica dello sviluppo dei modelli economici tra Occidente e Oriente (Russia). Si passa dallo studiare la teoria marxista al vivisezionare il capitalismo occidentale e il suo percorso e mutamento nel corso dei secoli; si analizza il ruolo della Finanza (e quindi del sistema bancario) nel sostenere, anche artificialmente, un sistema economico che periodicamente rivela i suoi limiti e le sue debolezze. E scopriamo che il Quantitative Easing non è stato inventato oggi.
Le onde di Kondratiev spiegano il nostro futuro
Chi si occupa di mercati finanziari avrà sentito parlare delle onde di Kondratiev, un modello ciclico di lunghissimo periodo (ogni onda dura cinquant’anni) inventato dall’economista russo a inizio del secolo scorso, messo in discussione dai suoi contemporanei. Il successo delle onde di Kondratiev è oggi chiaro e verificato, ma l’economista non ha mai potuto vedere il successo della sua opera essendo stato fucilato nel 1928 da Stalin. E leggendo il libro si capisce anche che non è l’unico grande economista finito male nel tritacarne sovietico!
Cosa ci aspetta tra riscaldamento climatico, demografia e tecnologia
Il libro pur essendo di sette anni fa è ancora attualissimo e anzi rivela la capacità dell’autore di “prevedere” con molto anticipo il futuro a cui stiamo andando incontro. E ci spiega anche come ogni azione politica porti conseguenze a cascata, magari non valutate a priori.
E’ l’esempio della transizione energetica. Leggiamo cosa ci dice Mason al riguardo: “Il problema è in primo luogo che la transizione guidata dal mercato è troppo lenta ed esposta alle pressioni dei consumatori (che naturalmente vogliono energia a basso costo) e dei produttori di combustibili fossili. In secondo luogo, quando la pressione politica sui governi sale, l’energia diventa una questione geopolitica: la decisione della Germania di abbandonare l’energia nucleare ha dato alla Russia il potere di tenere sotto ricatto l’economia tedesca durante la crisi ucraina; la decisione statunitense di puntare sulla fratturazione idraulica – oltre all’impatto ambientale – ha alterato a tal punto gli equilibri di potere mondiali che nel giro di un anno la ritorsione saudita ha fatto crollare il prezzo del petrolio a meno della metà.” Qui Mason parlava della crisi ucraina del 2015. Ma sembra di leggere quello che sta succedendo oggi!
L’estratto da leggere gratuitamente
Il futuro raccontato dal libro non è proprio “rose e fiori”. L’incrocio di riscaldamento climatico, pressione demografica e tecnologia informatica porterà la popolazione globale a vivere (male) in una sistema economico postcapitalistico dove disuguaglianza, conflitti e instabilità potrebbero essere la norma. Ma vi lascio leggere il libro e scoprirne i dettagli, che a noi investitori possono tornare utili per i nostri scenari di investimento nei megatrend.
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