Il 18 maggio dell’anno scorso moriva Franco Battiato, il celebre cantautore italiano che è stato colonna sonora di tante generazioni dagli anni Settanta a oggi. Di recente l’editore de Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un interessantissimo libro dal titolo “E ti vengo a cercare” scritto da Andrea Scanzi, che racconta la vita e l’opera di Battiato.
Un libro che forse ha poco a che fare con gli argomenti seriosi del nostro sito, ma che in un momento drammatico come questo ci permette di passare qualche ora di svago leggendo una storia interessante e ascoltando buona musica.
Battiato, spiega l’autore, ha sempre fatto canzoni di protesta, dipingendo una società piena di contraddizioni e di iniquità in ogni decennio della sua lunga carriera musicale. Carriera che ha stentato a decollare quando da giovanissimo cercava di sbancare il lunario, ma che poi ha trovato in Giorgio Gaber, Ombretta Colli e Caterina Caselli le persone che l’hanno capito e aiutato.
Leggere il libro, per chi ha i capelli bianchi, è come rituffarsi nella propria giovinezza degli Anni Settanta e Ottanta e Novanta, tra locali famosi come il Club 64 di Milano, l’euforia di un Paese in forte crescita economica, la tecnologia che prendeva piede e le tante contraddizioni e i drammi di quell’epoca segnata da terrorismo, rapimenti, guerra fredda e recessioni. tanto che il libro si apre con le strofe di Shock in My Town: «Ho sentito urla di furore Di generazioni, senza più passato Di neo-primitivi Rozzi cibernetici, signori degli anelli Orgoglio dei manicomi».
Leggendo il libro si capisce che anche un genio come Battiato avrebbe forse fatto poca strada se il destino non gli avesse cambiato le carte in tavola e gli avesse fatto incontrare le persone giuste. A iniziare dalla professoressa che al primo esame in università lo bocciò in malo modo, cosa che fece abbandonare gli studi al Maestro che cercò fortuna nella musica. O quando si esibiva al Club 64 di Milano davanti a un pubblico che aveva tra sé Gaber, il quale capito il genio lo prese sotto la sua ala.
Un libro da leggere avendo vicino anche lo smartphone con Spotify aperto (qui la playlist tematica) per ascoltare subito i brani suggeriti dalle pagine e completare l’esperienza. Perché le liriche delle canzoni di Battiato sono le specchio critico dei tempi e della società che lui ha attraversato decennio dopo decennio.