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Settimana scorsa, il 4 e il 5 luglio, nel silenzio dei media si è tenuta a Lugano, in Svizzera, la conferenza “Ukraine Recovery“, che ha visto la partecipazione di oltre 1000 persone, tra cui 5 capi di Stato e di governo, 23 ministri e 16 viceministri. Un totale di 58 delegazioni internazionali tra cui quella italiana guidata dal sottosegretario agli Affari Internazionali Benedetto Della Vedova, che hanno discusso la roadmap per la ricostruzione economica, politica e infrastrutturale dell’Ucraina.
Un po’ presto, direte voi? L’unica cosa certa è che la guerra prosegue, le notizie si accavallano ed è difficile verificarne la veridicità. Ma qualcosa si sta muovendo per essere pronti a intervenire con un piano di ricostruzione quando sarà il momento.
Ricostruire l’Ucraina
Perché parlarne su questo sito? Innanzitutto perché è un argomento che rientra nei megatrend: la ricostruzione fisica di una nazione rasa al suolo comporta lo sviluppo di infrastrutture di trasporto (ferrovie, strade, ponti, aeroporti e porti), sanitarie (ospedali, servizi di pronto intervento), reti di trasmissione (gas, elettricità, telefonia, dati, ecc.), sociali (intere città, scuole), agricoli, industriali, oltre alla bonifica dei terreni, degli specchi d’acqua e dei fiumi, da bombe, residuati bellici, sversamenti tossici.
Poi perché ci sono in gioco investimenti per 750 miliardi di dollari e quindi che voi siate imprenditori o investitori vi consiglio di studiare bene la documentazione, identificare i progetti e le aziende che ci parteciperanno. Molti di esse sono quotate in Borsa e potrebbe beneficiare di questo gigantesco “Piano Marshall” per l’Ucraina.
Principi e temi di intervento
Come potrete leggere meglio navigando il sito il “framework” che è stato definito si basa su una serie di interventi specifici suddivisi in varie aree che devono rispettare cinque principi chiave detti “principi di Lugano”, che vediamo nella grafica qui sotto.
I 15 programmi nazionali di ricostruzione
Lo sviluppo del piano di ricostruzione avverrà dal 2023 al 2032 per un totale stimato di costo pari a oltre 750 miliardi di dollari. Il piano è molto dettagliato, qui vi basti leggere la grafica seguente che fornisce la timeline dei 15 Programmi Nazionali per il prossimi dieci anni. Interessante notare che tutto il 2022 è definito “War Time Economy”, che ci può dare un’idea di quanto potrebbe durare la guerra in corso.
Come studiare il Recovery Plan
Per leggere il Recovery Plan potete andare sul sito dedicato a questo link. Lo trovate sia nella versione completa sia diviso nelle varie aree di intervento. E’ tanta roba, ma non fatevi impressionare. Createvi uno scenario identificando poi le possibili aziende che ci parteciperanno. Sul sito ci sono tante informazioni e poi cercando bene in rete potrete trovare altri spunti di analisi.