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La recensione della domenica oggi è dedicata a un libro di attualità dal titolo “Gli uomini di Putin – Come il KGB si è ripreso la Russia e sta conquistando l’Occidente“. Anche se solo metà di quello che c’è scritto fosse vero, sarebbe incredibile.
Potrei dire che la realtà supera la fantasia, meglio di un film di James Bond, meglio di un libro di spionaggio di LeCarré o di Tom Clancy (l’inventore di Jack Ryan, per intenderci).
E che il contenuto sia veritiero lo garantiscono gli editori del libro, HarperCollins per l’edizione originale, e La Nave di Teseo per quella italiana, e lo garantisce la lunga carriera dell’autrice, la giornalista Catherine Belton, corrispondente del Financial Times da Mosca dal 2007 al 2013 e vincitrice di un premio internazionale come giornalista investigativo.
Oltre al fatto che l’editore inglese ad aprile 2021 ha avuto varie cause per diffamazione da parte degli oligarchi russi tra i quali spicca il nome di Roman Abramovich.
L’impero criminale tra Oriente e Occidente
Il libro si apre con varie citazioni, che mettono in guardia il lettore sul fatto che “I capi della criminalità organizzata russa, i suoi membri, i suoi associati, si stanno spostando in Europa occidentale, stanno acquistando immobili, stanno aprendo conti bancari, stanno fondando aziende, si stanno infiltrando nel tessuto della società, e quando l’Europa se ne accorgerà sarà troppo tardi.” E la storia inizia con il racconto della vita di Sergej Pugacev, banchiere russo e uno degli uomini più influenti al Cremlino negli anni Novanta. Pugacev aveva lavorato duro per portare al potere Putin ma poi era caduto in disgrazia, rifugiandosi a Londra sotto protezione dei servizi segreti.
Dal fallimento dell’Unione Sovietica alla Russia di Putin
E da qui parte il racconto incredibile di come il fallimento dell’Unione Sovietica abbia aperto la porta dell’impero a funzionari del KGB, politici corrotti e criminali che si sono arricchiti depredando lo Stato di beni materiali e ricchezze del sottosuolo per miliardi di dollari, poi fatti confluire in Occidente.
Nel libro ogni storia è corredata di nomi e cognomi, date, luoghi, fatti e misfatti. E morti, ovviamente, perché come abbiamo visto nei mesi di guerra, chi cade in disgrazia prima o poi muore “suicida”.
Nel libro trovate di tutto e la sua lettura vi permette di capire l’interferenza nelle elezioni americane, il sostegno alle forze populiste in Italia e in tutta Europa, la guerra in Ucraina.
Il giro del mondo tra oligarchi e miliardi
Da Mosca a Londra, dall’Italia all’America di Trump, l’indagine di Catherine Belton evidenzia i contatti e le pressioni, segue i fondi neri mascherati da accordi commerciali, rintraccia i beneficiari della fiducia di Putin e i suoi interlocutori, nel resoconto definitivo di come i progetti per la nuova Russia si siano estesi, con conseguenze ormai sul mondo intero.
Come spiega l’editore nella presentazione del libro, negli ultimi anni, la Russia di Vladimir Putin ha condotto una poderosa campagna per espandere la sua influenza e indebolire le istituzioni occidentali. Come è potuto accadere? E, soprattutto, chi si nasconde dietro questo piano ambizioso?
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