DPAM ha lanciato una strategia azionaria value sulla transizione energetica orientata alla ricerca di alfa attraverso la decarbonizzazione dei settori ad alte emissioni.
Questa proposta consente agli investitori ESG di beneficiare dei solidi fondamentali delle tipiche società value, come l’elevata generazione di free cash flow, senza compromettere i propri valori. Infatti, l’elevata quota di industrie ad alta intensità di carbonio all’interno dell’universo value rappresenta un’opportunità per gli investitori di assumere una posizione che guidi la transizione energetica. Più che di un semplice sostegno finanziario, queste aziende hanno bisogno di una guida attiva da parte dei loro azionisti. Un dialogo continuo con il management e un voto mirato durante le assemblee generali annuali sono strumenti che gli investitori possono utilizzare per spingere le aziende nella giusta direzione e incoraggiarle a facilitare la transizione. Da un punto di vista finanziario, le società che prima di altre si attiveranno sul fronte della transizione energetica godranno di un vantaggio competitivo duraturo in un mondo a basse emissioni di carbonio, che dovrebbe giustificare un premio di valutazione rispetto ai concorrenti.
DPAM ha sviluppato una solida struttura di investimento sostenibile che combina una analisi fondamentale con varie fasi di screening (standard globali, attività controverse, best-in-class). A ciò si affianca una analisi ESG, del rischio climatico e delle opportunità dell’emittente (che integra gli standard internazionali), collegata a un approccio di azionariato attivo con una politica di escalation per intensificare gli sforzi sul fronte dell’engagement. Questo quadro dovrebbe portare a investimenti credibili in aziende in fase di transizione in tutti i settori, indipendentemente dal loro profilo iniziale di emissioni. In definitiva, l’obiettivo è quello di selezionare i leader di ogni settore che guidino il passaggio verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Infatti, per facilitare la transizione è più sensato essere presenti e impegnarsi con aziende ad alte emissioni, anziché evitare questi settori e perdere così l’opportunità di guidare il cambiamento.
Questa strategia di investimento è classificata come articolo 8 nel quadro della SFDR.
Laurent Van Tuyckom, Fundamental Equity Fund Manager di DPAM, aggiunge: “Gestire con successo la transizione energetica è un esercizio delicato, che si basa su un attento equilibrio tra obiettivi ambientali e considerazioni sociali, garantendo al tempo stesso rendimenti finanziari adeguati a remunerare i rischi assunti. Siamo convinti che una strategia di investimento attiva nella “Transizione” debba possedere e impegnarsi nelle aziende ad alta emissione, piuttosto che perdere l’occasione di guidare il cambiamento, a beneficio di tutti gli stakeholder.”