Introduzione

Questo sito è dedicato all’analisi e allo studio dei megatrend e delle loro opportunità di investimento. Sebbene i megatrend principali siano sempre gli stessi nel corso degli anni, dei decenni e dei secoli (demografia, tecnologia, ambiente) i filoni che li compongono mutano nel tempo riflettendo l’evoluzione dell’economia e della società. Di questo fattore di mutamento ne abbiamo parlato nel nostro ultimo libro “Investire nei megatrend del futuro”.

Oggi, grazie all’analisi di Stephen Freedman, Head of Research and Sustainability of Thematic Equities di Pictet Asset Management, scopriamo quali sono i sette megatrend più rilevanti nel 2025.

Stephen Freedman, Head of Research and Sustainability of Thematic Equities di Pictet Asset Management

Secondo l’autore dell’analisi i principali trend che interesseranno la scienza, la tecnologia e la sostenibilità nei prossimi 12 mesi e negli anni a venire sono i seguenti.

01 – Tecnologia oltre l’IA

Da due anni a questa parte, l’Intelligenza Artificiale è sempre in prima pagina, ma non sarà l’unico trend tecnologico da monitorare nel 2025. I progressi compiuti sul fronte della robotica stanno potenziando notevolmente l’efficienza e la sicurezza in diverse aree: dai veicoli senza guidatore all’automazione dei processi, queste tecnologie stanno cambiando profondamente settori quali la produzione industriale, la sanità e la logistica. Ad esempio, nel 2025 una start-up innovativa texana, specializzata nella fabbricazione di mezzi pesanti, installerà sistemi di guida autonoma anche a bordo dei TIR, mentre entro la fine dell’anno Tesla impiegherà nei propri impianti 1000 robot umanoidi[1]. Nel frattempo, l’IA continua ad evolversi: gli ambiti più promettenti sono le biotecnologie – ad esempio, per quanto riguarda lo sviluppo ed il riposizionamento dei farmaci per nuove finalità terapeutiche e l’analisi di dati e immagini – il servizio clienti e gli ambienti di lavoro, dove la tecnologia può supportare l’incremento della produttività.

02 – Chip in 3D

Oggi, i semiconduttori vengono impiegati per realizzare smartphone, computer, automobili e perfino attrezzature militari. Le aziende di tutto il mondo fanno a gara per ridurne le dimensioni, incrementandone al contempo la potenza di calcolo e l’efficienza energetica. Poiché non è più fisicamente possibile aumentare il numero di transistor da impilare sui wafer di silicio, a nostro avviso la transizione del settore dal 2D al 3D è destinata a proseguire. Chi progetta chip sta ormai iniziando a pensare sempre di più in tre dimensioni, sovrapponendo i componenti, i cosiddetti “chiplet”, su uno strato di silicio utilizzando l’incollaggio ibrido (che in condizioni normali formerebbero un microprocessore). La high bandwidth memory è una tecnologia che consente di disporre di memorie veloci ed efficienti create a partire dalle DRAM (Dynamic Random Access Memory). Uno dei vantaggi che presenta è il costo: non tutti i “chiplet”, infatti, devono essere estremamente sofisticati, alcuni possono essere prodotti utilizzando tecniche più economiche. Tra le aziende che nel 2025 prevedono di lanciare sul mercato un nuovo chip in 3D figura Samsung Electronics.[2]

03 – New entry del settore farmaceutico

La crescente complessità di nuovi farmaci e dispositivi medici è all’origine del successo delle CDMO (Contract Development Manufacturing Organisation), specializzate in specifiche attività di sviluppo e produzione esternalizzate dalle aziende farmaceutiche, con l’obiettivo di condividere, almeno in parte, i rischi e, idealisticamente, di ridurre i tempi di lancio sul mercato di nuove terapie. In particolare, le CDMO creano un importante valore aggiunto, razionalizzando la ricerca e la fabbricazione e facendo spesso da apripista con nuove tecnologie, come l’IA. Pertanto, ci si aspetta che svolgeranno un ruolo sempre più cruciale nella medicina moderna, anche nello sviluppo di terapie cellulari e personalizzate.

04 – Nuove declinazioni del legno

Il legno, uno dei materiali più antichi del mondo, è tornato alla ribalta. Sull’onda del consumismo ecologico e della crescita del commercio online, viene usato sempre più per produrre imballaggi, oltre ad essere un materiale da costruzione. Grazie agli ultimi ritrovati tecnologici, come i pannelli di legno lamellare incrociato (CLT, cross-laminated timber), ed all’introduzione di tutta una serie di nuove normative ambientali, viene impiegato sempre di più nell’edilizia, ma è anche un componente fondamentale di materiali innovativi, come il PET di origine vegetale, adoperato ad esempio per le bottiglie di Coca-Cola, o per il biodiesel usato per diluire o sostituire il classico diesel per camion e automobili. Inoltre, sta incrementando il suo utilizzo anche nella realizzazione delle infrastrutture di energie rinnovabili, comprese le torri eoliche e i supporti su cui montare i pannelli solari all’aperto. Molti si stanno rendendo conto che potrà svolgere un ruolo ancora più diretto anche nella cattura e nello stoccaggio del carbonio a livello internazionale attraverso il sistema di crediti o tramite le tecnologie BECCS (BioEnergy Carbon Capture and Storage) delle centrali elettriche a biomassa.

05 – Investimenti nella rete

Per essere più ecosostenibile il pianeta necessita di una quantità molto maggiore di elettricità, prodotta da fonti pulite, e di conseguenza anche di una rete elettrica più intelligente. Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), per riuscire a conseguire l’obiettivo di azzeramento delle emissioni, nei prossimi cinque anni servirà costruire e/o ammodernare circa 25 milioni di chilometri di rete elettrica.[3] Innanzitutto, per poter utilizzare maggiormente le energie rinnovabili, sarà necessario investire di più nelle interconnessioni tra le esistenti linee di trasmissione finalizzate al trasporto dell’energia dalle zone remote, dove avviene la produzione di solare ed eolico, ai centri abitati in cui la domanda di energia è elevata, efficientando così i collegamenti tra i flussi di energia alternativa e le reti elettriche che servono città e centri industriali. In secondo luogo, la crescente elettrificazione del settore energetico, dovuta anche all’aumento dei veicoli elettrici e dell’uso delle pompe di calore, comporterà un ulteriore incremento della domanda di elettricità, che renderà indispensabile consolidare e svecchiare la rete attuale. Infine, quest’ultima dovrà essere in grado di resistere agli eventi meteorologici estremi causati dai cambiamenti climatici per evitare interruzioni di corrente e relativi disservizi.

Fig.1 – Smart grids. Fonte: Mega, IEA

06 – Sistemi di difesa dalle alluvioni

Ogni anno le alluvioni provocano danni pari a circa 40 miliardi di dollari USA[4]. Non solo i cambiamenti climatici, ma anche i fenomeni meteorologici di più vasta portata e l’urbanizzazione di aree esposte alle alluvioni rendono necessario costruire strutture e disegnare paesaggi più resilienti a queste catastrofi naturali. Nel 2024, ad esempio, sull’Europa si è abbattuta una delle peggiori alluvioni degli ultimi vent’anni. La capacità di resistenza alle alluvioni è un elemento fondamentale per l’adattamento ai cambiamenti climatici, in cui rientra anche la predisposizione di sistemi di difesa e di gestione delle stesse. Le città andranno concentrandosi sempre più sulla creazione di infrastrutture maggiormente efficienti nel fronteggiare le sfide ambientali, tramite un impiego strategico della tecnologia nella costruzione delle difese; si pensi, ad esempio, ai gemelli digitali che simulano il potenziale impatto di eventi alluvionali. La città di New York, per esempio, ha varato una nuova normativa edilizia che prevede requisiti rigorosi per le infrastrutture di vitale importanza, come ospedali e centrali elettriche, avviando anche un progetto volto a rafforzare le difese da potenziali inondazioni costiere.

07 – Nutrizione intelligente

Il cibo è il carburante del nostro organismo e per questo prestiamo sempre più attenzione a quello che mangiamo. Il mercato della nutrizione sportiva, stimato attualmente a 45 miliardi di dollari USA, dovrebbe continuare a crescere da qui al 2030 a un tasso annuo composto del 7,5%[5], grazie alla forte domanda di integratori capaci di migliorare le performance, la forma fisica ed il recupero post-allenamento, riducendo il rischio di infortuni. Una maggiore attenzione alla salute sta stimolando notevolmente anche la domanda di prodotti funzionali, quali alimenti contenenti importanti vitamine e probiotici. Il crescente uso di farmaci GLP-1 per perdere peso ha inoltre creato un mercato di prodotti affini che servono a mantenere la massa muscolare magra, a gestire i disturbi digestivi e a garantire il giusto apporto di micronutrienti, riducendo al contempo le calorie ingerite. Aziende come Nestlé e Herbalife propongono già prodotti da abbinare ai GLP-1 e, nel 2025, si attende la commercializzazione di altre linee di prodotti destinate a chi assume questo genere di farmaci.

Le informazioni, opinioni e stime contenute nel presente documento riflettono un’opinione espressa alla data originale di pubblicazione e sono soggette a rischi e incertezze che potrebbero far sì che i risultati reali differiscano in maniera sostanziale da quelli qui presentati.

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