Introduzione

L’Area Studi Mediobanca ha pubblicato un aggiornamento sullo stato dei principali operatori sanitari privati in Italia, con focus sui gruppi con fatturato superiore a 100 milioni di euro. Nel 2022, i 31 operatori esaminati hanno registrato ricavi totali di 10,6 miliardi di euro, con un incremento del 2,7% rispetto al 2021 e dell’8,7% rispetto al 2019. Tuttavia, la redditività ha subito una contrazione significativa a causa dell’inflazione, con un margine operativo netto (MON) in calo del 60,4% rispetto al 2019. L’Ebit margin è sceso all’1,8% dal 3,8% del 2021 e dal 5,3% del 2019.

I segmenti della diagnostica medica hanno visto una crescita del 22,3% rispetto al 2019, trainata dalla domanda di tamponi e test molecolari durante la pandemia, mentre l’assistenza ospedaliera e le residenze per anziani sono cresciute rispettivamente del 10% e del 4,1%. Al contrario, il settore della riabilitazione ha registrato un calo dello 0,4% sul 2019.

Il risultato netto aggregato è stato negativo per 38 milioni di euro, con 14 gruppi su 31 che hanno chiuso il 2022 in perdita. La struttura patrimoniale degli operatori appare solida, con debiti finanziari pari al 104,5% dei mezzi propri, in miglioramento rispetto al 112,7% del 2021. Tra i gruppi con le migliori performance di redditività netta figurano Centro di Medicina (22,2%), Humanitas (13,4%) e Synlab (39,2%).

Fine dell’emergenza sanitaria

La fine dell’emergenza sanitaria ha favorito la ripresa delle attività nel 2023, con una previsione di crescita del giro d’affari del 5,5%. Tuttavia, le lunghe liste d’attesa e le difficoltà economiche hanno spinto molti italiani a rinunciare a esami e visite mediche, incrementando la spesa sanitaria privata. Si stima che gli operatori sanitari privati rappresentino circa il 40% del totale della spesa sanitaria in Italia.

Il settore sanitario italiano è caratterizzato da una popolazione in rapido invecchiamento, con un’incidenza degli over 65 prevista al 33,4% entro il 2060. Questo trend demografico, unito alla crescita della spesa sanitaria privata, rappresenta un’importante opportunità di investimento nei megatrend sanitari.

Dati globali

A livello internazionale, la spesa sanitaria italiana pro-capite è inferiore alla media OCSE, posizionandosi a 4.300 dollari contro una media di 4.986 dollari. Per raggiungere i livelli di spesa di paesi come la Germania, l’Italia dovrebbe aumentare la sua spesa sanitaria di circa 77 miliardi di euro.

Le previsioni per il 2023 indicano una crescita disomogenea tra i vari comparti, con un calo previsto del 4% per la diagnostica, ma incrementi del 4,1% per la riabilitazione, del 5,7% per l’assistenza ospedaliera e del 14% per le residenze per anziani.

Questo quadro suggerisce che gli investitori dovrebbero monitorare attentamente le dinamiche del settore sanitario privato in Italia, considerato il suo significativo potenziale di crescita e la sua rilevanza all’interno dei megatrend globali della sanità.