Quali sono le opportunità d’investimento che possono essere colte nel nuovo contesto verso la transizione energetica con l’arrivo dell’amministrazione Trump? Lo spiega la dettagliata analisi a cura di Alix Chosson, Lead ESG Analyst for Environmental Research & Investments e Tanguy Cornet Head of Thematic Global Equity – Environment di Candriam.

Alix Chosson, Lead ESG Analyst for Environmental Research & Investments – Fonte: Candriam

La transizione energetica

La transizione energetica non è una questione di “se”, ma di “quando” e “come”. Il cambiamento climatico è una realtà, come dimostrano le recenti e mortali inondazioni in Spagna. Non agire ora significa pagare un prezzo più alto in seguito e costringere i paesi a adattarsi, con conseguenze socioeconomiche ben più gravi.

Sebbene possa essere rallentata dal calo dell’ambizione politica, riteniamo che la transizione sia una tendenza inarrestabile che continuerà a trasformare la nostra società. Le decisioni che guideranno questa transizione energetica saranno sempre più dettate dalla ricerca di una maggiore competitività economica e dalla necessità di garantire la massima indipendenza nelle catene di approvvigionamento energetico.

Nel concreto, molte tecnologie fondamentali per la transizione energetica stanno registrando un forte sviluppo, prime tra tutte le energie rinnovabili. Si prevede che entro il 2030 la capacità globale di energia rinnovabile crescerà di 2,7 volte, superando le ambizioni dei paesi di quasi il 25%[2]. Ciò rappresenta un aumento di capacità pari a 5.500 GW, di cui circa il 60% in Cina. Sebbene ciò non sia sufficiente a raggiungere l’obiettivo net zero di triplicare le capacità rinnovabili, sottolinea che lo sviluppo delle energie rinnovabili è ora meno guidato dalla regolamentazione ambientale e dai sussidi e quindi meno soggetto alla volatilità politica.

Sebbene le normative possano accelerare la transizione, la rapida diffusione delle energie rinnovabili a livello globale è oggi determinata principalmente da fattori economici. In molte regioni, le energie rinnovabili sono diventate la fonte di elettricità più economica grazie al continuo miglioramento del costo medio ponderato dell’energia globale (LCOE), che si prevede verrà ulteriormente ridotto dai progressi tecnologici. Nel frattempo, la produzione di energia termica è messa a dura prova dall’aumento dei costi del carbonio e dalla volatilità dei mercati delle materie prime.

Come cogliere le opportunità di investimento in questo nuovo contesto?

Secondo lo scenario principale “Announced Pledges” dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), gli investimenti nella transizione raddoppieranno nelle economie avanzate e in Cina, mentre quadruplicheranno nelle economie in via di sviluppo, fino a raggiungere quasi 3700 miliardi di dollari. Nello scenario net zero, si prevede che questi aumenteranno fino a 4800 miliardi di dollari. Entrambi gli scenari creano un’ampia gamma di opportunità per gli investitori in una moltitudine di tecnologie:

  • L’elettrificazione ricopre un ruolo fondamentale nel decarbonizzare l’economia globale. Si prevede che nei prossimi due anni la domanda globale di elettricità aumenterà più rapidamente i (+3,4% annuo fino al 2026[4]) guidata dalla demografia, da nuove vie di utilizzo  come l’intelligenza artificiale e dall’elettrificazione del fabbisogno energetico negli edifici, nell’industria e nei trasporti.
  • Il LCOE medio ponderato globale, per i progetti fotovoltaici su scala industriale, è ora pari a 0,049 $/kWh[7], il 29% in meno rispetto all’opzione più economica alimentata a combustibili fossili[8]. I vantaggi economici della tecnologia solare ed eolica sono convincenti, anche senza sussidi.  L’Inflation Reduction Act e la Bipartisan Infrastructure Law hanno gettato le basi per il progresso dell’energia pulita e si prevede che i leader locali, statali e del settore privato porteranno avanti questo slancio. L’aumento della domanda di energia e gli ulteriori miglioramenti del LCOE sono i principali fattori chiave dell’aumento pari a 2,7 volte della capacità entro il 2030, previsto dall’IEA nel suo scenario base.
  • L’ammodernamento e l’ampliamento delle infrastrutture di trasporto sono essenziali per la decarbonizzazione dei sistemi energetici. Negli Stati Uniti, oltre il 70% delle linee di trasporto e dei trasformatori della rete elettrica sono vecchi e vulnerabili alle interruzioni di corrente, agli attacchi informatici e possono causare incendi boschivi. Secondo l’IEA, per raggiungere gli obiettivi climatici, gli investimenti nelle reti dovranno raddoppiare, arrivando a superare i 900 miliardi di dollari all’anno. Per ogni dollaro investito nelle energie rinnovabili, un altro dollaro deve essere investito nelle reti. 
  • La domanda di soluzioni per lo stoccaggio di energia è in rapida crescita. Si stima che nel 2024 la capacità di accumulo delle batterie sia aumentata dell’82%[9], con miglioramenti tecnologici che consentiranno di ridurre i costi e migliorare l’efficienza fino al 2030. In particolare, si prevede che le tecnologie delle batterie agli ioni di sodio e, a più lungo termine, delle batterie allo stato solido, contribuiranno a risolvere il dilemma tecnologico dell’accumulo stazionario. Fino ad adesso, tale aspetto ha impedito ai sistemi di accumulo energetico di svolgere il loro ruolo nella decarbonizzazione delle reti elettriche. Ci aspettiamo che la svolta tecnologica in questo ambito avvenga prima del 2030.

Conclusioni

Lo slancio verso la transizione è ora sostenuto dalla ricerca di una maggiore competitività economica e dalla necessità di garantire la massima indipendenza della filiera energetica. Questo dovrebbe attenuare l’impatto dei cambiamenti politici a breve termine. In definitiva, nel contesto della deglobalizzazione, è probabile che gli investimenti necessari per la transizione siano più elevati del previsto, creando un’ampia gamma di opportunità di investimento.

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