L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito il 26 novembre – quindi oggi – come giornata mondiale del trasporto sostenibile. Il tema del trasporto e logistica è centrale ormai nella vita quotidiana. I rifornimenti di merci e prodotti, le vendite online, i trasporti di materie prime e persone: tutto viaggia e “consuma”, sia esso carburante fossile o energia elettrica (che viene prodotta, ricordiamolo, in gran parte da fonti fossili).
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la ripresa a pieno regime del trasporto passeggeri e merci del 2022 a seguito della pandemia ha portato a un aumento del 3% delle emissioni di CO2 rispetto all’anno precedente.
Dal 1990 al 2022 le emissioni causate dal trasporto sono cresciute a un tasso medio annuo dell’1,7%, più velocemente di qualsiasi altro settore, esclusa l’industria. In Europa il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2, situazione quasi identica negli Stati Uniti dove la percentuale è del 29%.
Nasce quindi questa iniziativa: l’obiettivo dell’ONU è quello di potenziare la connettività del trasporto intermodale, promuovere il trasporto sostenibile e sviluppare un’infrastruttura di trasporto socialmente inclusiva. Il tutto inserito nel programma di Agenda 2030 tra i suoi obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, con tutti gli Stati membri invitati a celebrare l’appuntamento mediante attività educative ed eventi mirati a migliorare la conoscenza del pubblico sulle questioni relative al trasporto sostenibile.
Quello della logistica è anche un enorme mercato: secondo uno studio svolto su 15 paesi da Allied Market Research, il mercato della logistica sostenibile ha generato 1,3 trilioni di dollari nel 2022 e si prevede che arriverà a 2,9 trilioni di dollari entro il 2032, registrando un tasso di crescita annuo composto dell’8,3%.
Tra i fattori che hanno favorito la crescita ci sono, tra gli altri, la maggiore responsabilità sociale d’impresa delle aziende, l’adozione di veicoli elettrici, l’aumento delle normative e legislazioni ambientali, oltre alla crescita dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
L’ottimizzazione del trasporto con veicoli a basse emissioni di carbonio come elettrici e ibridi è solo uno degli aspetti che possono garantire una filiera sostenibile. Altrettanto importanti sono la riduzione degli scarti e il riciclo dei materiali, l’utilizzo di materiali sostenibili, il trasporto intermodale e gli investimenti in tecniche innovative.
“La logistica è da sempre votata alla sostenibilità – spiega Umberto Ruggerone presidente di Assologistica – Un logistico è attento all’ambiente per definizione, quando possibile non esita a far viaggiare un camion invece che due, ridurre sprechi ed essere efficiente è il suo obiettivo. Le aziende stanno investendo in modo massiccio per diminuire l’impatto ambientale. Le tematiche ESG vanno però affrontate nel loro complesso a partire dall’aspetto sociale”.
Stanno così nascendo strumenti specifici per attestare il rispetto dei rating ESG. Ad esempio, Tiaki Logistics, prima piattaforma che promuove lo sviluppo sostenibile dell’intera filiera in ottica ambientale, sociale e di governance. L’obiettivo è far crescere il settore logistico allo scopo di creare uno sviluppo compatibile con l’ambiente, sostenibile e finalizzato a creare lavoro ed opportunità̀ d’innovazione tecnologica e organizzativa.
I temi della logistica e del trasporto legati all’economia sono trattati in vari saggi. Eccone alcuni qui di seguito.
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