“Nonostante la volatilità dell’ultimo periodo, i mercati emergenti (EM) continuano a offrire un notevole potenziale per gli investitori. Gli attuali trend globali e le condizioni di mercato presentano diversi venti di coda che possono favorire la crescita e creare opportunità negli investimenti obbligazionari dei Paesi emergenti”. E’ la view di Alonso Perez-Kakabadse, Senior Portfolio Advisor and Strategist di Union Bancaire Privée (UBP).
Una delle principali tendenze globali da tenere in considerazione oggi è il nearshoring, che offre un’ottima opportunità a lungo termine per le vicine economie emergenti. La rilocalizzazione da parte degli Stati Uniti e dell’Europa delle proprie catene di approvvigionamento in Paesi vicini favorisce gli investimenti esteri, i flussi commerciali e lo sviluppo delle infrastrutture. Di conseguenza, crea in queste regioni un ambiente favorevole agli investimenti obbligazionari.
Un’altra tendenza degna di nota è la diversificazione delle riserve in valuta estera. I Paesi stanno diversificando le loro riserve in valuta estera allontanandole dal dollaro statunitense e dall’euro, in particolare dopo la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina del 2019 e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022. Questa diversificazione verso le valute emergenti e l’oro mira a mitigare i rischi associati con le sanzioni e le tensioni geopolitiche. Per gli investitori rappresenta l’opportunità per esplorare i titoli obbligazionari emergenti denominati in valuta locale.
A proposito di diversificazione, la necessità di diversificare si è estesa, oltre alle riserve, alle catene di approvvigionamento. La sicurezza energetica è emersa come priorità globale, come dimostra l’embargo da parte dell’UE sulle forniture energetiche russe nel 2022. Questo evento ha evidenziato l’importanza di diversificare la produzione, l’approvvigionamento e la distribuzione in più Paesi emergenti per ridurre la dipendenza da un’unica fonte o mercato. Dal momento che i mercati emergenti svolgono un ruolo cruciale in questa diversificazione delle catene di approvvigionamento, si aprono strade per investimenti obbligazionari in queste regioni.
Infine, la transizione globale dalle fonti d’energia tradizionali verso alternative sostenibili, come il rame e il litio, ha implicazioni significative per i Paesi emergenti. Essendo i principali fornitori di queste materie prime, i Paesi emergenti potrebbero beneficiare degli effetti ambientali, tecnologici, economici, sociali e di governance associati a questa transizione. Investire nelle obbligazioni emergenti allineate con gli obiettivi di sviluppo sostenibili può offrire opportunità interessanti per gli investitori.
Prospettive per la fine del 2024: tre possibili scenari di mercato da monitorare
Riconoscendo l’influenza significativa che gli sviluppi negli Stati Uniti esercitano sui Paesi emergenti, è fondamentale comprendere il contesto di mercato per poter prendere decisioni d’investimento informate. Avvicinandoci alla fine dell’anno, sono stati identificati tre scenari per gli Stati Uniti, ciascuno dei quali ha delle implicazioni diverse per i titoli emergenti e il posizionamento dei portafogli.
Nello scenario di base, prevediamo che l’economia statunitense rallenti in modo controllato, portando a modesti tagli dei tassi da parte della Federal Reserve. Il differenziale di crescita tra Paesi emergenti e Paesi sviluppati diventerà più evidente, consentendo alle banche centrali dei Paesi emergenti di continuare i loro cicli di allentamento. Questo scenario è favorevole per l’obbligazionario emergente, con una sovraperformance del debito denominato in valuta locale e un indebolimento del dollaro statunitense a favore dei titoli emergenti.
Nel caso di una decelerazione dell’economia statunitense più rapida del previsto, le azioni e gli asset rischiosi potrebbero subire pressioni al ribasso, mentre il dollaro statunitense potrebbe rafforzarsi. La capacità della Federal Reserve di ridurre i tassi d’interesse per sostenere l’economia potrebbe essere limitata, con conseguente potenziale riprezzamento dell’asset class obbligazionaria emergente e con rendimenti totali relativamente piatti.
Sebbene si tratti di uno scenario poco probabile, un contesto caratterizzato da una nuova accelerazione della crescita e dell’inflazione potrebbe portare a un sell-off dei rendimenti dei Treasury statunitensi. Il mercato valutario emergente e il debito emergente high yield beneficerebbero di questo contesto reflazionistico, mentre la duration EM potrebbe sottoperformare.
In generale, a prescindere da quale scenario si realizzerà, gli investitori dovrebbero prestare attenzione ai potenziali rischi che potrebbero incidere sugli investimenti obbligazionari in Paesi emergenti. Nei mercati globali si potrebbe assistere a un aumento della volatilità derivante dell’agenda politica statunitense, in particolare per le economie direttamente esposte a essa come Cina e Messico. Il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi e le successive decisioni di politica estera potrebbero avere un impatto significativo sugli aiuti militari, le sanzioni economiche e gli sforzi diplomatici nel conflitto tra Russia e Ucraina. Potrebbero sorgere potenziali tensioni tra Stati Uniti e Unione Europea in materia di politica estera. Infine, sebbene l’impatto sui prezzi del petrolio e sulla propensione al rischio dovrebbe rimanere circoscritto, un’eventuale escalation o diffusione del conflitto tra Israele e Hamas nella regione potrebbe introdurre rischi.
Considerando le condizioni di mercato vigenti e i venti di coda identificati, si mantiene una prospettiva positiva sui titoli dei Paesi emergenti per il resto dell’anno. Il potenziale inizio del ciclo di allentamento negli Stati Uniti e il contesto di crescita solida negli EM rendono interessanti gli investimenti nell’obbligazionario emergente, in particolare nel segmento in valuta emergente forte. Tuttavia, è fondamentale sottolineare l’importanza della differenziazione geografica all’interno dell’universo EM. Inoltre, gli investitori dovrebbero prestare attenzione alle riforme e alle inversioni di tendenza nelle economie di frontiera, che potrebbero presentare opportunità interessanti.
Foto di copertina elaborata con l’AI di Copilot