Il Metaverso è sembrato prima una enorme occasione pronta all’uso, poi una bolla da cui scappare. Ma ora? Cosa ne è rimasto? E soprattutto: è ancora valido come trend di investimento oppure è finito su un binario morto, nonostante le stime siano ancora di un mercato da 800 miliardi tra sette anni? Ecco cinque domande sul Metaverso a Pauline Llandric, portfolio manager del fondo AXA WF Metaverse di AXA IM.
Innanzitutto: cosa è il Metaverso?
Il metaverso ha portato grande fermento nel campo degli investimenti, oltre che nel settore tecnologico e in quello dei mezzi di comunicazione, e per buone ragioni. Con una prevista dimensione del mercato globale di oltre 800 miliardi di dollari entro il 2030 e con un numero crescente e in rapida evoluzione di prodotti e operatori di mercato, grazie alla capacità di connettere persone, luoghi e oggetti mediante una tecnologia sofisticata, è un fenomeno sempre più radicato che spazia in più settori e comparti industriali. Ma un’opportunità così unica, rivoluzionaria e in evoluzione è destinata a suscitare non pochi quesiti tra i potenziali investitori, che vorrebbero riuscire a distinguere il reale potenziale di investimento dal gossip, nel momento in cui il metaverso, crescendo, esce dal mondo del gaming da cui ha tratto origine. Cercheremo ora di sfatare alcune delle più diffuse errate convinzioni, spiegando perché il metaverso costituisce una promettente fonte di potenziali opportunità di crescita a lungo termine, purché lo si affronti con un rigoroso approccio di gestione attiva, supportato dalle migliori capacità di ricerca.
Non è vero che il metaverso è un fenomeno relativamente nuovo?
Il metaverso è un’appassionante fonte di opportunità per la sua capacità di sfruttare progressi tecnologici a livello di hardware, software e infrastrutture e, dopo diversi decenni di sviluppo, oggi si muove a ritmo più sostenuto. Se negli ultimi 50 anni sono state introdotte quattro importanti piattaforme informatiche, grazie alla presenza di questa architettura e ai successivi passi avanti in termini di funzionalità, da oggi in poi gli sviluppi possono avvenire più rapidamente, passando in breve tempo dalla fase di ideazione a quella realizzativa, per arrivare sul mercato e ai consumatori – non solo in modalità virtuale. È in parte anche per queste ragioni che grandi gruppi consolidati investono nel metaverso – non potendo correre il rischio di restare indietro in un mercato competitivo e veloce.
Come trovare opportunità significative distinguendole nel mucchio, e come mitigare il rischio di un’adozione troppo precoce?
La società di ricerche di mercato Gartner dedica il suo modello ‘Hype Cycle’ alle tecnologie innovative ed emergenti che potrebbero avere effetti rivoluzionari sul mercato. Il metaverso è comparso più volte nello studio, che viene pubblicato ogni anno, con diverse sembianze, ad esempio come realtà aumentata (AR) e virtuale (VR), per le quali le aspettative nel 2017 si collocavano nella parte bassa del grafico. Nel 2022, il metaverso nel suo insieme sembra tornato prepotentemente nell’area del grafico delle “aspettative crescenti”, e prevedibilmente ci vorranno almeno dieci anni prima che raggiunga il plateau della curva (prospettando così un promettente orizzonte di crescita a lungo termine). Ciò è in parte dovuto a società che storicamente hanno avuto fretta di entrare sul mercato con tecnologie non ancora del tutto sviluppate, che risultano semplicemente troppo precoci, e questa impazienza di monetizzare un’idea spesso non ha fatto che aumentare la disillusione nel potenziale del metaverso nel mondo reale. I progressi tecnologici hanno subito una forte accelerazione, e alcune delle idee basate su assunti solidi, ma non ancora supportate da tecnologie sufficientemente sofisticate nel secondo decennio del nostro secolo, oggi possono essere implementate con maggiore successo. Per esempio, ai tempi dell’acquisizione del produttore di cuffie per realtà virtuale Oculus da parte di Meta (allora Facebook) nel 2014, le funzionalità della cuffia Rift non furono all’altezza delle grandi aspettative; Mark Zuckerberg, CEO di Meta, all’epoca fece un parallelo tra il prodotto in questione e prodotti comparabili all’epoca dei primi smartphone. Nel 2023, la cuffia Quest 2 è venduta separatamente a un prezzo più conveniente e, non richiedendo il collegamento a un PC, offre una maggiore versatilità che dovrebbe facilitarne l’accettazione da parte del pubblico.
Il metaverso sembra una tecnologia di nicchia rispetto a strategie più tradizionali, esiste un universo investibile sufficientemente ampio per i potenziali investitori?
Uno dei principali punti di forza che caratterizzano il potenziale del metaverso è dato dalla grande estensione delle possibilità offerte. È vero che in origine era confinato nel mondo del gaming, ma oggi le sue funzionalità sono apprezzate dai più grandi operatori in ambito industriale e nel mondo del lavoro. Un altro aspetto importante da considerare è il concomitante sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI), che procede in sinergia con il metaverso, consentendone una crescita ancora più veloce, basata sull’uso di tecnologie in grado di superare l’essere umano in termini di rapidità ed efficienza. Oltre ad accelerare gli sviluppi, l’AI può anche favorire esperienze virtuali più realistiche e immediate in tempo reale, che non potranno che incoraggiare una maggiore accettazione e diffusione della nuova tecnologia.
Naturalmente, non dobbiamo nemmeno sottovalutare le enormi opportunità del metaverso nel campo del gaming e dei social media. Si calcola che quasi il 40% della popolazione mondiale ha giocato ai videogame nel 2022 – una potenziale base di consumatori di tre miliardi di persone, che merita grande attenzione. Degno di nota è inoltre il grande valore insito in seguitissime piattaforme di “virtual real estate”, del calibro di Roblox. Quest’ultima ha visto aumentare il numero giornaliero di utenti attivi da 19,1 milioni a fine 2019 a 67,3 milioni a febbraio 2023, un dato che illustra il persistente e crescente successo della sua base di proventi legata ai contenuti a pagamento presso utenti attivi fidelizzati.
Come catturare concretamente questi concetti in un portafoglio d’investimento?
Come suggerisce la ricerca di Gartner, siamo alle prime battute di un’importante trasformazione che dovrebbe gradualmente liberare il suo potenziale nei prossimi dieci anni. Si offre così un’enorme opportunità d’investimento nelle società tecnologiche pionieristiche dei nostri giorni – molte delle quali si posizionano nel segmento più di punta dell’innovazione. Investire in queste società offre la possibilità di avere un’esposizione a numerose tecnologie sottostanti, che possiamo definire i mattoncini alla base dello sviluppo del metaverso. Questi mattoncini si uniscono a formare quello che possiamo definire il “muro del metaverso”. Parafrasando Gartner, in base alle nostre aspettative, il metaverso non può essere definito come un’unica tecnologia, ma piuttosto come una combinazione di molte tecnologie discrete, ciascuna con la sua importanza, che evolvono indipendentemente l’una dalle altre e che interagiscono tra loro, dando vita a un mega trend – il metaverso.