Megatrend demografico, quindi healthcare. La sequenza logica è diventata ormai un leitmotiv per i consulenti finanziari. Eppure, la sanità non è certo l’unico settore legato alla demografia. A illustrare le alternative in termini di investimenti tematici su questo specifico megatrend è Tilo Wannow, Portfolio Manager di ODDO BHF Polaris Balanced, ODDO BHF AM.
I megatrend si sviluppano indipendentemente dai cicli economici e hanno un impatto sui modelli di business di molte aziende. Il cambiamento demografico globale è da tempo una delle tendenze più prevedibili con gravi conseguenze per l’economia e la società. Spinto dal calo delle nascite e dall’aumento dell’aspettativa di vita, il numero di persone anziane, che spesso non lavorano più, è in costante aumento in molti Paesi industrializzati, ma anche in Asia. La quota globale di persone con più di 60 anni raddoppierà dall’11% del 2011 al 22% del 2050. A livello regionale si registrano differenze significative. In Africa, ad esempio, la percentuale di persone con oltre 65 anni di età è attualmente del 3%, rispetto al 17% del Nord America e al 19% dell’Europa (Fonti: OMS, Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, Fondazione tedesca DSW per la popolazione mondiale, 2012, 2022).
Invecchiamento: implicazioni per i sistemi sanitari nazionali
Le persone anziane tendono a soffrire con maggiore frequenza di patologie croniche. I progressi nella lotta contro malattie come diabete, Alzheimer, obesità patologica o cancro dipendono dall’innovazione nell’industria farmaceutica e biotecnologica. È quindi facile immaginare come i titoli del settore healthcare siano tra i maggiori beneficiari di questo megatrend. Per fare un esempio, la società farmaceutica danese Novo-Nordisk è recentemente diventata la più importante in Europa a livello di capitalizzazione di mercato, soprattutto grazie alla rapida crescita delle vendite del farmaco per la perdita di peso Wegovy. Gran parte dell’innovazione di questi tempi proviene anche da aziende biofarmaceutiche che utilizzano componenti derivati dall’utilizzo di sostanze biologiche, i cosiddetti “biologici”. I farmaci ottenuti con questi processi acquisiscono sempre maggiori quote di mercato rispetto ai farmaci prodotti chimicamente.
È possibile però approfittare della tendenza a una maggiore innovazione nel settore healthcare anche senza investire specificamente in società farmaceutiche o biotecnologiche. Ad esempio, se si vogliono evitare i rischi legati agli studi clinici, è possibile investire in azioni del settore life science che forniscono componenti o attrezzature per la ricerca e l’industria farmaceutica. Ne sono un esempio Thermo Fisher e Stryker. La tecnologia sanitaria è un’altra area di interesse, in quanto aiuta il settore a diventare più produttivo ed efficiente in termini di costi.
Oltre l’healthcare: automazione e lusso
Aumentando il numero di persone che andranno in pensione, diminuirà la forza lavoro. Già oggi, per molte aziende è impossibile coprire tutti i posti vacanti. Una maggiore automazione (software, robot, ecc.) può potenzialmente risolvere il problema. Di conseguenza, ci aspettiamo un aumento della domanda di soluzioni IT, software e infrastrutture cloud che aiutino le aziende a rendere più efficienti le proprie attività. Tra questi, le aziende di software, i principali fornitori di cloud e i produttori di semiconduttori.
I cosiddetti “silver agers” hanno inoltre abitudini di consumo diverse rispetto ai giovani: le aziende specializzate nel soddisfare le loro esigenze potrebbero trarne vantaggio. Tra queste, ad esempio, le aziende del lusso che si rivolgono specificamente a questo gruppo target, dato l’elevato reddito disponibile dei consumatori anziani e facoltosi.
Si prevede che l’invecchiamento della popolazione sarà uno dei maggiori cambiamenti sociali ed economici del nostro secolo. Secondo la nostra analisi, ciò creerà notevoli opportunità a lungo termine per le aziende di diversi settori e aree geografiche che contribuiscono a migliorare la qualità della vita di queste persone anziane.