Gli scontri sono tra stati ma molto più spesso tra civiltà. Un fenomeno storico che si è acuito dopo la seconda guerra mondiale. E le “faglie” – cioè le aree di “confine” tra civiltà diverse – sono i punti in cui è più probabile che si creino frizioni che degenerano poi in guerre.
Samuel P. Huntington (1927-2008) è stato un politologo statunitense (qui la sua bio) che nel 1993 pubblicò un suo saggio sulla rivista «Foreign Affairs» queste tesi. Successivamente ha poi ampliato il discorso in questo splendido libro: Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale edito da Garzanti: 512 pagine dense di studi e riflessioni che vanno appunto dallo studio delle guerre e degli scontri alla demografia, dalla proliferazione nucleare alle emigrazioni.
Il libro a prima vista appare datato – è del 1997 e la versione italiana è del 2000 – ma leggendolo si scopre come sia estremamente attuale, tanto che profetizza una guerra tra Ucraina e Russia ora tragicamente di attualità. “La politica mondiale si sta riconfigurando secondo schemi culturali” è il punto di partenza di Huntington e la storia e la geopolitica nel corso di quasi 30 anni hanno dimostrato l’attualità delle sue tesi. Non solo il tema Russia/Ucraina, ma anche le frizioni sulle faglie tra civiltà, le guerre di religione, i conflitti etnici.
Con la fine della guerra fredda e dello scontro tra ideologie politiche ed economiche, le religioni, come “profetizzato” da Huntington, sono diventate il nuovo collante tra stati e il nuovo terreno di scontro tra civiltà. Tematiche ultra millenarie che sembravano scomparse durante la contrapposizione USA/URSS e che invece sono tornate purtroppo come una tragica realtà.
Il libro quindi è attualissimo: vedere con gli occhi di allora quello che sta succedendo in giro per il mondo – e quello che ancora potrebbe accadere – appare incredibile. Per chi vuole capire e leggere la realtà è un libro decisamente imprescindibile.
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