Jeremy Rifkin è un economista di grande successo e un acuto visionario che fonda le sue teorie su solide basi economiche e scientifiche: quando nel 1995 pubblicò il saggio “La fine del lavoro” profetizzando la situazione attuale di milioni di disoccupati credo che pochi in Italia ne capirono il senso.
In quest’opera dal titolo “La terza Rivoluzione Industriale” pubblicata nel 2011 l’autore illustra la sua visione del mondo del futuro e la necessità di uscire dal paradigma dell’ “era del carbonio” per entrare in una nuova era basata sulla green economy e la produzione distribuita dell’energia.
Rifkin nel corso di trent’anni di studi ha riscontrato che le rivoluzioni industriali sono sempre nate dalla convergenza di nuove tecnologie di comunicazione con nuovi sistemi energetici. Oggi siamo ormai vicini alla convergenza tra Internet ed energie rinnovabili che permetterà di creare l’infrastruttura della Terza Rivoluzione Industriale dove, nei prossimi quarant’anni, gli edifici produrranno autonomamente energia pulita che verrà resa disponibile attraverso una sorta di “Internet dell’energia”.
Questo nuovo regime energetico collaborativo porterà un radicale cambiamento nelle relazioni umane, nelle attività economiche e nel governo delle società e si baserà su cinque pilastri:
– l’energia alternativa;
– la trasformazione degli edifici in centrali di micro-generazione;
– l’utilizzo di tecnologie di immagazzinamento dell’energia in ogni edificio;
– la creazione di una rete globale intelligente di trasporto dell’energia;
– la conversione del sistema di trasporti con automezzi ibridi e elettrici.
Rifkin si spinge oltre, ipotizzando anche un radicale cambiamento nel modo di produrre i beni materiali. Se ciascuno sarà in grado di creare informazione ed energia in forma individuale, potrà anche produrre ciò che gli serve mediante l’uso della nascente tecnologia di stampa in 3 dimensioni.
Sul lungo periodo il passaggio dalla tradizionale organizzazione gerarchica del potere economico e politico a un modello condiviso e organizzato per nodi (il cosiddetto “potere laterale”) comporterà una vera rivoluzione planetaria di cui è necessario gettare i semi fin da ora.
Per questo motivo Rifkin nel 2006 ha presentato una bozza di piano di sviluppo al Parlamento Europeo che l’ha poi ufficializzata nel maggio 2007 con la “Dichiarazione Scritta a sostegno della Terza Rivoluzione Industriale”.
In seguito è nato un gruppo di imprese di cui fanno parte Philips, IBM, Cisco, Q-Cells che ha lavorato con le amministrazioni locali e nazionali di Europa, Asia, Africa e USA per sviluppare le infrastrutture necessarie alla terza rivoluzione industriale.
Questo libro è consigliato a chi è curioso del futuro, ma anche all’investitore saggio che potrà trovare spunti per studiare settori e aziende protagoniste della vita economica dei prossimi decenni.
Il nome di Jeremy Rifkin ricorre spesso nelle pagine del nostro libro Investire nei megatrend del futuro. Tutta la serie dei suoi libri è in vendita su Amazon.