Da pochi anni il tema “Africa” sta facendo sempre più spesso capolino tra i media, i politici italiani ed europei e le iniziative di finanziamento internazionali. Noi di Africa ne stiamo parlando da tanti anni e ne abbiamo scritto su questo sito, tanto che abbiamo una categoria di articoli “Africa” apposita sotto la “geopolitica”. Perché l’Africa non è solo la notizia della tragica sorte dei disperati che attraversano il Mare Nostrum con la “barchetta” ma è ben altro.
Cinquantaquattro nazioni con economie, demografie e politiche le più diverse ma accumunate dal fatto che stanno crescendo a una velocità paragonabile a quella dei tempi d’oro del nostro dopoguerra. Un fiorire di iniziative sei settori tecnologici più disparati dall’elettronica allo spazio, dalle telecomunicazioni ai trasporti veloci. Migliaia di incubatori per startup. Una popolazione che sta uscendo dalla miseria per diventare classe media composta da 1,6 miliardi di persone, con la prospettiva di raggiungere i 4 miliardi a fine secolo (in un mondo di 10 miliardi di anime). Senza dimenticare le risorse del sottosuolo, la capacità di produrre energia pulita e la gigantesca mano offerta da cinesi, indiani, emiratini, e turchi alla popolazione locale per sviluppare infrastrutture, megalopoli e fabbriche.
Certo, non è tutto rose e fiori, e di questo ci parla il libro “la sfida dell’Africa” scritto dal Premio Nobel per la Pace Wangari Maathai e pubblicato in italiano da Nuovi Mondi editore.
Sebbene il libro sia stato scritto nel 2009 a mio avviso è ancora attuale e vale la pena di leggerlo. L’autrice keniota affronta temi cruciali quali la deforestazione, la desertificazione, la corruzione, i conflitti etnici e la disuguaglianza di genere, che frenano lo sviluppo del continente. Maathai non si limita a denunciare i problemi, bensì offre soluzioni concrete e innovative, basate su un approccio integrato che lega strettamente la tutela dell’ambiente allo sviluppo economico e sociale.
Un punto centrale del libro è il ruolo fondamentale che l’Africa può giocare nel mondo a patto che sappia superare le sfide interne e rafforzare la sua posizione geopolitica. La giovane popolazione è di sicuro un fattore che aiuta a crescere, e infatti Maathai sottolinea l’importanza di investire nell’educazione, nella ricerca e nell’innovazione, promuovendo al contempo un modello di sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e valorizzi le culture locali.
Come vi dicevo, il libro è del 2009. L’autrice ha scritto nel frattempo molti altri libri che vale la pena di leggere. Qui al link Amazon trovate tutti quelli tradotti in italiano: https://amzn.to/412Yvqz
Qui invece trovate il libro recensito in questo articolo, che su Amazon potete trovare solo in inglese. Vi consiglio però di guardare nelle biblioteche pubbliche per l’edizione italiana. Link edizione inglese:

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