Introduzione

Per la recensione del libro della domenica oggi vi propongo un vero capolavoro sul tema dell’economia europea. Attuale e futura. Il report che Mario Draghi ha elaborato in questi ultimi mesi e ha poi presentato alla Commissione Europea settimana scorsa, sollevando tanti interrogativi, critiche, lodi, applausi e lo scontento di alcuni paesi membri che non vogliono cedere su certi punti di interesse che hanno finora rallentato la crescita dell’Eurozona e minato la sua competitività con Cina e USA.

Il documento “Il futuro della competitività europea” analizza le sfide che l’Unione Europea deve affrontare per mantenere la sua competitività globale. I documenti presentano un’analisi approfondita delle debolezze strutturali dell’Unione, come la bassa crescita della produttività, la mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo, la frammentazione del mercato interno e le sfide poste dalla concorrenza globale di Stati Uniti e Cina. Il documento propone una serie di azioni strategiche per migliorare la competitività dell’UE, focalizzandosi su aree chiave come l’innovazione, l’energia, la digitalizzazione, le materie prime, la difesa e la mobilità. Le raccomandazioni includono politiche per aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, promuovere la collaborazione pubblico-privata, semplificare le normative e migliorare l’integrazione del mercato interno.

E’ chiaro che, come vedrete, sono tante belle idee che Draghi propone al consesso dei politici e dei tecnici dei 27 Paesi membri che potrebbero scontrarsi con gli interessi nazionali, soprattutto quando parla della necessità di riforme strutturali. Poi bisogna trovare i soldi magari mettendo a fattor comune il debito dei Paesi Membri e qui ci sono già stati i distinguo e le levate di scudi delle “nazioni virtuose” come Germania e Olanda.

Dove scaricare il report

C’è da premettere che il report è composto da due documenti: un estratto di 60 pagine (Allegato A) e il vero documento di analisi di oltre 400 pagine. In inglese!

Potete scaricare i due documenti a questo indirizzo: https://commission.europa.eu/topics/strengthening-european-competitiveness/eu-competitiveness-looking-ahead_en?prefLang=it

Vale la pena studiarli questi due documenti, perché sono una miniera di informazioni, di dati, di grafici, di schemi e di idee che raramente troviamo in libri e ricerche economiche scritte da altri. Ma sappiamo chi è Mario Draghi e la profondità dei suoi pensieri e delle sue analisi.

Studiare il report con l’aiuto dell’AI

Qualcuno di voi potrebbe obiettare che il documento da leggere è troppo lungo oppure che è scritto in inglese. Nessun problema! Vi do un suggerimento, fate come ho fatto io. Per studiare il gigantesco documento di Mario Draghi, estrarne le informazioni e scrivere questo articolo ho usato NotebookLM, una straordinaria app di intelligenza artificiale rilasciata da Google in versione gratuita che permette di fare ricerche su testi e documenti che potete caricargli liberamente in vari formati e poi interrogare attraverso il linguaggio naturale. Questa app è utilissima a ricercatori, scienziati, docenti e a tutti coloro che per lavoro devono leggere documenti lunghi e complessi anche in lingue straniere e farne sintesi e riassunti in italiano, devono cercare correlazioni tra informazioni di diversi paper (o libri, o articoli) scritti di autori diversi su un argomento, creare dei quiz o degli esami su una materia, ecc. ecc. Se già apprezzate la potenza di ChatGPT non potrete più fare a meno di NotebookLM.

L’oggetto del report. In sintesi

Torniamo all’oggetto della recensione di oggi. Giusto per ricordarci di cosa parliamo, il documento di Mario Draghi esamina la strategia per migliorare la competitività dell’Europa, con particolare attenzione ai settori economici che possono beneficiare di finanziamenti pubblici e privati, e che sono al centro del piano per la competitività delineato da Mario Draghi. Punti salienti:

  • L’Europa deve aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze. L’UE dovrà elaborare una vera e propria “politica economica estera” che coordini gli accordi commerciali preferenziali e gli investimenti diretti con le nazioni ricche di risorse, la costituzione di scorte in settori critici selezionati e la creazione di partenariati industriali per garantire la catena di approvvigionamento di tecnologie chiave. L’Europa dovrà anche sviluppare una capacità industriale di difesa forte e indipendente che le consenta di soddisfare la crescente domanda di mezzi ed equipaggiamenti militari e di rimanere all’avanguardia nella tecnologia della difesa.
  • L’Europa deve accelerare l’innovazione e trovare nuovi motori di crescita. L’Europa si trova ad affrontare una duplice pressione sulla propria competitività. Da un lato, le imprese europee si trovano ad affrontare una domanda estera più debole, soprattutto dalla Cina, e crescenti pressioni concorrenziali da parte delle imprese cinesi. Dall’altro, la posizione dell’Europa nelle tecnologie avanzate che guideranno la crescita futura è in declino.
  • L’Europa deve ridurre i prezzi elevati dell’energia continuando a decarbonizzare e a passare a un’economia circolare. Sebbene la decarbonizzazione possa rappresentare un’opportunità per l’Europa, la sua capacità di cogliere questa opportunità dipenderà dalla sincronia di tutte le politiche con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE.

Nel documento, Draghi propone dei temi principali su cui l’Europa deve muoversi, pena la totale sudditanza da tecnologie, energie e materie prime degli altri grandi competitor, ovvero Cina e USA (oggi, aggiungo io, ma domani arriveranno anche India e il Continente Africano):

  1. Sfide geopolitiche e transizione verde/digitale: L’Europa si trova in un contesto geopolitico complesso, con tensioni crescenti e l’urgenza di accelerare la transizione verde e digitale. Queste sfide richiedono un approccio strategico e coordinato a livello europeo per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime critiche, lo sviluppo di tecnologie innovative e il rafforzamento della competitività industriale.
  2. Ruolo chiave dell’innovazione: L’innovazione è fondamentale per la competitività europea a lungo termine. È necessario un ecosistema favorevole all’innovazione, con investimenti mirati in ricerca e sviluppo, un quadro normativo flessibile e la promozione di partenariati pubblico-privato.
  3. Importanza delle politiche settoriali: Le fonti analizzano diversi settori chiave per la competitività europea, tra cui energia, materie prime critiche, digitalizzazione e tecnologie avanzate, industrie ad alta intensità energetica, tecnologie pulite, automotive, difesa, spazio, farmaceutica e trasporti. Per ciascun settore, vengono evidenziate le sfide specifiche e le proposte di intervento.
  4. Necessità di un’azione coordinata: La frammentazione del mercato unico, la lentezza dei processi decisionali e la mancanza di coordinamento tra Stati membri rappresentano un ostacolo alla competitività europea. È fondamentale un’azione più coordinata a livello europeo per affrontare queste sfide e promuovere la crescita economica sostenibile.

Il tema dell’Innovazione viene rimarcato in più parti del rapporto, e su questo che vorrei soffermarmi. L’Europa deve colmare il divario in termini di innovazione con Stati Uniti e Cina (si veda il capitolo “Classifica globale dei cluster S&T Numero di cluster nell’UE, negli Stati Uniti e in Cina, 2023” nella Parte B, Sezione 2, Capitolo 2); e inoltre è necessario un ecosistema più favorevole all’innovazione, con un migliore accesso ai finanziamenti, un quadro normativo più flessibile e la promozione di partenariati pubblico-privato.

I fondi pensione possono aiutarci

Un punto molto interessante e che non è stato quasi citato nelle tante trasmissioni radio e nei siti che ho letto, è il discorso sulla necessità di sviluppare un sistema di fondi pensione europei che facciano investimenti nell’innovazione tecnologica come succede negli USA. In Europa abbiamo il fondo sovrano norvegese della Norges Bank, di cui abbiamo già scritto in questo sito, mentre i fondi pensione europei sono più propensi a investire nel mattone!

Le indicazioni di Mario Draghi sui fondi pensione in Europa suggeriscono che dovrebbero essere rafforzati per convogliare meglio i risparmi privati verso investimenti produttivi, comprese le tecnologie avanzate. Investire in tecnologie avanzate può portare a una maggiore crescita economica e competitività per l’Europa. Attualmente l’Europa è in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina in settori come l’intelligenza artificiale, il cloud computing e i semiconduttori. Inoltre, i mercati dei capitali europei non sono sviluppati come quelli statunitensi, rendendo difficile per le aziende innovative ottenere finanziamenti, soprattutto nelle fasi successive. Paradossalmente, c’è abbondanza di risparmio privato inutilizzato: le famiglie europee hanno un’elevata quantità di risparmio privato che non viene attualmente incanalata in modo efficiente verso investimenti produttivi. I fondi pensione potrebbero colmare questo divario. Quindi, rafforzare i fondi pensione e incoraggiarne gli investimenti in tecnologie avanzate potrebbe rappresentare una strategia importante per l’Europa per stimolare la crescita economica, la competitività e l’innovazione, colmando il divario con Stati Uniti e Cina.

Conclusioni

Concludendo, il gigantesco report scritto da Mario Draghi evidenzia l’urgente necessità di un’azione coordinata a livello europeo per rafforzare la competitività dell’UE in un contesto geopolitico e tecnologico in rapida evoluzione. L’innovazione, la sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime critiche, il rafforzamento del mercato unico e un approccio strategico alle politiche industriali sono elementi chiave per garantire la prosperità economica e la sicurezza dell’Europa nel lungo termine.

Poi, chi vivrà vedrà! Come già sapete io, pur essendo a favore di una confederazione di Stati europei e da sempre a favore della moneta unica (sebbene poteva essere gestito meglio il cambio da Lira a Euro senza mettersi a 90 gradi davanti al diktat tedesco) sono molto critico sull’Unione Europea così come è stata portata avanti fino a oggi. Forse anche perché influenzato tanti anni fa dalla lettura del libro di Ida Magli “La Dittatura Europea” che già 15 anni fa ci aveva visto giusto. Se vi capita in mano dateci un’occhiata!

Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.