Gli italiani sono poco meno di 60 milioni, ma in compenso hanno quasi 65 milioni di animali da compagnia. Di cui quasi 9 milioni di cani e 10 milioni di gatti. L’alimentazione di queste due specie rappresenta il segmento principale del mercato nazionale del pet food e pet care.
Più in generale, secondo le stime Euromonitor, in Italia sono presenti quasi 30 milioni di pesci, 13 milioni di uccelli e quasi 3,2 milioni tra piccoli mammiferi e rettili.
Nel 2022 il mercato degli alimenti per questi animali da compagnia è cresciuto a volume del 2,3% e a valore del 5,6%, sviluppando un fatturato di quasi 13,2 milioni di euro presso la Grande Distribuzione Organizzata. Il segmento principale è quello degli alimenti per uccelli che copre il 43,7% del valore e il 47,6% dei volumi, con vendite in crescita del 6,3% a valore e volumi stabili. Seguono gli alimenti per roditori, anch’essi in crescita del 7,7% a valore e 2,4% a volume rispetto allo scorso anno.
I prodotti per l’alimentazione di cani e gatti hanno sviluppato nel mercato italiano un giro d’affari di quasi 3 miliardi di euro. La crescita in valore rispetto all’anno precedente è stata pari all’11,4%, influenzata dalla forte dinamica inflattiva osservata in tutti i settori merceologici. In termini di volumi, sono state oltre 673 mila le tonnellate vendute, in aumento dello 0,8% sul 2021.
I prodotti per gatto rappresentano il 53,8% del valore complessivo, con un fatturato di poco più di 1.484 milioni di euro. Gli alimenti per cane rappresentano invece il 46,2% del mercato totale, ovvero 1.275 milioni di euro.
“Oggi in oltre il 40% delle famiglie italiane è presente almeno un pet. Appare sempre più evidente il valore della relazione con gli animali d’affezione, che contribuiscono a uno stile di vita attivo, alleviano lo stress e sono un antidoto prezioso contro la solitudine”, afferma Giorgio Massoni, Presidente di Assalco, che ha presentato ieri il XVI edizione del Rapporto Assalco-Zoomark a Zoomark International 2023. “Gli animali da compagnia sono a tutti gli effetti membri delle famiglie in cui vivono e per questo dedichiamo loro più tempo, curiamo la loro alimentazione e ci preoccupiamo del loro benessere. Questa maggiore attenzione si riflette in un mercato che, anche in un anno difficile come il 2022, continua a registrare un andamento positivo”.
Tutti i principali canali distributivi hanno evidenziato nel 2022 una crescita in valore superiore a quello in volume. Il divario maggiore si riscontra nel Grocery, che canalizza il 59% del fatturato complessivo del mercato pet food, (ossia 1.628 milioni di euro) e dove la spinta inflattiva è stata più marcata. L’incremento a valore è stato infatti pari al 14%, mentre a volume si è fermato allo 0,4%. Le restanti vendite si dividono tra i Petshop Tradizionali, che contano in Italia poco meno di 5 mila punti vendita e il rappresentano il 24,4% del mercato (673,8 milioni di euro di fatturato nel 2022), le Catene Petshop che valgono circa il 14% del valore totale (385,1 milioni di euro) e i Petshop GDO, il format distributivo più recente che ha raggiunto un fatturato pari a 72,7 milioni di euro e conquistato il 2,6% del totale fatturato degli alimenti per cani e gatti.
La Pet Economy, per quanto sia oggettivamente un segmento ridotto, rappresenta in ogni caso un trend importante e con prospettive importanti (ne abbiamo parlato qui).
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