Finché c’è guerra c’è speranza (qui il link youtube) è il titolo di uno splendido film del 1974 di Alberto Sordi (regista e protagonista), ma da sempre potrebbe essere il motto di produttori e venditori di armamenti. E il 75° anniversario della NATO, che giunge in un momento cruciale della storia dell’Alleanza, rimane su questa scia. I temi affrontati sono l’invasione russa dell’Ucraina, le preoccupazioni per una Cina sempre più aggressiva, le crescenti tensioni in Medio Oriente con il conflitto tra Israele e Hamas e la nuova cooperazione tra Russia e Corea del Nord. Un’ulteriore questione chiave è l’esito incerto delle elezioni presidenziali statunitensi.

“I membri della NATO, compresi i due nuovi, Finlandia e Svezia, sono ora allineati sulla modernizzazione e sul potenziamento delle capacità militari dopo anni di abbandono – commenta Jane Edmonson, Responsabile della strategia tematica di VettaFi e fornitore di indici per l’ETF UCITS Future of Defence (NATO) – Si prevede che 23 dei 32 membri della NATO raggiungeranno o supereranno l’obiettivo del 2% del PIL quest’anno. La Germania, ad esempio, ha stanziato quest’anno 71,8 miliardi di euro (76,8 miliardi di dollari) per la difesa e sta spendendo più di quanto abbia fatto dalla fine della Guerra Fredda. Al contrario, i Paesi che non raggiungono gli obiettivi, come il Canada e l’Italia, saranno oggetto di critiche”.

“L’impatto degli sviluppi geopolitici, come l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, è stato profondo – aggiunge Tom Bailey, Responsabile della ricerca di HANetf, emittente dell’ETF – Il numero di Paesi che hanno raggiunto l’obiettivo del 2% è passato da sette nel 2022 a dieci nel 2023. Questa tendenza sottolinea la rinnovata urgenza dei membri della NATO di rafforzare le proprie capacità di difesa, con l’Europa e il Canada che hanno aumentato collettivamente la spesa per la difesa del 18%, il più grande incremento degli ultimi decenni. La Polonia guida l’alleanza nella spesa per la difesa con il 4,12% del PIL, a dimostrazione di una forte dedizione alla sicurezza nazionale e collettiva”.

“Per gli investitori, questo aumento senza precedenti della spesa per la difesa evidenzia un settore sempre più importante – conclude Bailey – L’industria della difesa è destinata a crescere man mano che i membri della NATO potenzieranno le loro capacità militari, offrendo potenziali opportunità di investimento. Con lo svolgersi del vertice NATO, questo settore sarà da tenere sotto stretta osservazione”.