È in arrivo un ETF sulle società minerarie di uranio. Lo Sprott Uranium Miners UCITS ETF (ticker: U308) verrà quoterà all’ETFPlus di Borsa Italiana da HANetf. Replicherà l’indice North Shore Sprott Uranium Miners e permetterà di investire in società coinvolte nel settore dell’estrazione, ricerca, sviluppo e produzione dell’uranio, ma anche in quelle realtà che detengono uranio fisico, royalty o altre attività non minerarie connesse.
Nonostante l’energia nucleare resti un tema controverso, nei prossimi anni è previsto un aumento della generazione di energia da fonti nucleari poiché produce il minor quantitativo di CO2 e di emissioni equivalenti, ma anche perché potrebbe essere il mezzo per colmare il deficit energetico cui l’Europa sta andando incontro dopo la decisione di svincolarsi entro la fine dell’anno dall’acquisizione di gas naturale russo (di cui ne acquista il 45% della produzione). Un tema che si rifà ai trend climatici.
Le fonti di energia rinnovabile avranno un ruolo centrale nel processo di produzione di energia pulita, ma molte di loro mancano di una generazione di energia con un carico di base costante. Attualmente il nucleare genera il 10% della fornitura mondiale di elettricità e più del 50% dell’elettricità prodotta attraverso il nucleare è a zero emissioni di carbonio. Per questo la Commissione Europea ha proposto di includere l’energia nucleare nella tassonomia della finanza sostenibile dell’UE.
“La doppia crisi, cambiamento climatico e invasione russa dell’Ucraina, mettono in luce il disperato bisogno delle nazioni europee di diversificare il loro approvvigionamento energetico” commenta Hector McNeil, co-CEO e co-Founder di HANetf.
“Abbiamo visto impegni coraggiosi da parte del governo per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C, ma questo richiederà una rivoluzione nel modo in cui generiamo la nostra energia. Mentre l’eolico e il solare hanno fatto passi da gigante e saranno parti fondamentali della futura generazione di elettricità, molti Paesi vedono l’energia nucleare come una soluzione alternativa possibile”.
“Siamo convinti che l’energia nucleare possa essere la soluzione: anche l’uranio, elemento chiave, trarrà vantaggio da questo spostamento verso il nucleare, anche se esistono attualmente grandi deficit di approvvigionamento che devono essere affrontati per soddisfare la domanda futura” aggiunge John Ciampaglia, Chief Executive Officer di Sprott Asset Management.
“Questo prodotto può aiutare a inaugurare un nuovo mercato rialzista per i prezzi del metallo e le azioni minerarie correlate”.