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Oggi ospitiamo nuovamente sul sito Francesco Maggioni, analista finanziario, family office, e inventore della piattaforma di analisi ciclica Cyclecompass.eu già ben conosciuto dai lettori del sito (e dagli iscritti al canale Youtube) per le sue video-analisi di approfondimento finanziario.
Maggioni, con questa analisi ci lancia un “heads up” ovvero un primo monito, e cioè quello di iniziare a familiarizzare con il termine “Reshoring”.
Cos’è il Reshoring
Questo termine non è nuovo, è stato usato già dal 2018 in epoca di Trump e significa fondamentalmente rimpatriare.
Al tempo di Trump sono le aziende che hanno iniziato a rimpatriare le loro attività, come per esempio Apple che è uscita dalla Cina riportando alcune attività negli Stati Uniti direttamente, o indirettamente con il suo fornitore principale Foxconn che ha aperto delle fabbriche fuori dalla Cina.
Molti altri hanno seguito l’esempio, che non è stato comunque in parte volontario, visto le sanzioni che lo stesso Trump mise e sono tutt’ora in forza, sui prodotti cinesi.
Il Reshoring dell’investitore
Perché dobbiamo familiarizzare con questo termine? Perché dal punto di vista degli investimenti, dovremo fare anche noi un reshoring, cioè uscire da tutti i mercati non occidentali, che non hanno come valuta locale Euro o dollari, o Yen.
Quanto sta succedendo alla Russia è esattamente quello che succederà con la Cina e quindi sconsiglio vivamente qualsiasi allocazione nel mercato cinese direttamente o indirettamente.
Non solo Cina, anche Hong Kong e altri paesi limitrofi. La domanda non è SE succederà lo stesso con la Cina, ma è QUANDO.
Qui potete leggere una intervista al CEO di Blackrock, Larry Fink, che afferma che la globalizzazione è finita.
I princìpi dell’investitore e i Cigni Neri
In tutto quello che facciamo, lo facciamo avendo alla base dei princìpi. Non importa se questi princìpi ci fanno perdere delle opportunità. Sono dei princìpi di ragionevolezza, rettitudine e fiducia (quest’ultimo per esempio che riponete nel mio lavoro).
Ebbene i miei princìpi mi esortano quindi a preferire di perdere delle eventuali opportunità (sempre meno probabili a mio avviso) rispetto a trovarci un giorno con un evento “inaspettato” (che a mio avviso inaspettato non è) in cui la porzione degli investimenti in quella regione orientale di colpo perda una percentuale considerevole, che difficilmente verrebbe recuperata in tempi ragionevoli.
Questi eventi inaspettati sono chiamati “cigni neri“, “black swans” e negli ultimi 20/30 anni abbiamo avuto una innumerevole sequenza di cigni neri. La crisi di LCTM, del 2000, quella del 2009, Madoff, Wirecard, Astaldi, ed ora la guerra per citarne i più significativi.
Un cigno nero è un evento quasi impossibile che accada, in un tempo lunghissimo. Le crisi sopra citate per essere veri cigni neri, dovrebbero essere spalmate in un tempo statistico che va oltre i 1.000 (mille) anni. Quindi, questi eventi, sebbene di portata devastante, sono oramai la normalità del mondo in cui viviamo, quindi i cigni neri sono ora eventi ancora più disastrosi.
Non sono qui ad augurare che i cigni neri avvengano ovviamente. Mi basta cercare di proteggermi e proteggervi da quello che posso ragionevolmente aspettarmi. Ed è più che ragionevole aspettarsi eventi simili a quelli che stiamo vivendo, di portata anche superiore, contro (e con) la Cina.
Conclusioni
Vi chiedo di fare una vostra riflessione, e di fermarvi a riflettere quali siano i vostri princìpi (non perché dubiti che non ne abbiate!) in particolare sugli investimenti. Magari non vi siete mai fermati a rifletterci su, questo è il momento per farlo.
Consiglio anche di scriverli su un foglio, tutti quelli che vi vengono in mente, senza remore. Prendetevi una sera tardi, quando sono tutti a letto e potete essere tranquilli, e iniziate con calma a riflettere sui vostri princìpi. Vi stupirete probabilmente di scoprire che guadagnare non è nei primi termini che vi troverete a scrivere, probabilmente.
Foto di copertina: Foto di Andrea Piacquadio da Pexels
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