Ricordate Skynet, la rete di intelligenza artificiale (IA) contro cui combattevano gli umani nella saga Terminator? Ebbene, sembra sempre più vicina. E Minority Report, il romanzo di Philip Dick in cui il crimine era stato debellato grazie al programma di IA “Precrime”? Ecco, ora probabilmente siamo sempre più vicini a questi scenari.
A maggio 2023 Microsoft aveva siglato un accordo con Helion Energy, società che sta sviluppando un reattore a fusione nucleare. La software house di Bill Gates sarà così la prima a potersi allacciare al reattore di Helion per l’acquisto di elettricità. Mettendo un nuovo tassello per le sue esigenze future, soprattutto quelle per l’intelligenza artificiale. Del resto sempre nel 2023 Micorsoft ha investito 10 miliardi di dollari in OpenAI e ora si sta valutando la costruzione di un data center con milioni di chip dedicati ad alimentare l’intelligenza artificiale: un progetto che potrebbe costare oltre 100 miliardi di dollari.
L’intelligenza artificiale è quindi il tema “cult” sul versante tecnologico e anche in Borsa, dove le performance stellari dei listini sono ascrivibili quasi interamente a questo segmento della tecnologia. Ma la IA non è tutta rose e fiori. Ce ne parla Kate Crawford in “Né intelligente né artificiale: Il lato oscuro dell’IA”, libro scritto 3 anni fa ma decisamente “avanti”, anche considerando che in quel momento il grande pubblico pensava alla IA come qualcosa di futuribile e più legato alla fantascienza che alla realtà.
La Crawford (Research Professor a USC Annenberg, Senior Principal Researcher a Microsoft Research New York e titolare di una Visiting Chair for AI and Justice all’École Normale Supérieure di Parigi) articola quelle che sono le sue convinzioni in questo libro in cui mette in guardia dal ritenere la IA autonoma e razionale. Per arrivare a queste conclusioni ci conduce a capire come viene “prodotta” e quali forze – economiche, politiche, culturali e storiche – la modellano. Come viene ottimizzata e “per chi”.
Insomma, un lungo viaggio dalle miniere di terre rare alle stanze della politica e dei militari che questi sistemi hanno plasmato e utilizzano. Tutto questo senza contare le risorse energetiche necessarie per sostenerne l’attività.
L’obiettivo della ricercatrice sulla IA è mostrare “quanto essa comporti lo sfruttamento di enormi quantità di risorse naturali e di lavoro umano e come essa influenzi la vita di miliardi di persone spesso al di fuori di una regolamentazione e di un controllo democratico. La sua fattibilità e sostenibilità dipendono quindi dai limiti che sapremo porre al suo potere”. Un libro che è tecnico solo in minima parte ma che cerca di farci comprendere le potenzialità e i rischi futuri di questa nuova potente tecnologia. Insomma, la Skynet di Terminator e “Precrime” sembrano ora veramente molto più vicini.
Qui sotto è possibile leggere un estratto del libro per Kindle.