Dopo l’entusiasmo (e forse l’euforia) del triennio 2019-21, il 2022 è stato l’anno della debacle per i tematici, venduti a piene mani dagli investitori. Complice la nuova politica restrittiva delle banche centrali.
E ora? Come sarà il nuovo anno, alla luce di una possibile fase di recessione? A fare il punto e a selezionare i migliori trend per il 2023 è Mark Hargraves, Global Head di AXA IM Equity, in questo intervento.
La possibilità di una recessione globale nel 2023 è in cima alle preoccupazioni di economisti, analisti e investitori, anche se le view a volte divergono. Secondo i due terzi degli economisti del settore pubblico e privato intervistati per un rapporto diffuso dal World Economic Forum una recessione quest’anno è uno scenario sempre più possibile. Tuttavia, dall’ultimo sondaggio tra i gestori di fondi di Bank of America Merrill Lynch, solo la metà degli investitori pensa che quest’anno avremo una recessione globale, un ottimismo alimentato anche dalla riapertura della Cina che ha recentemente tolto le restrizioni anti-Covid.
Gli utili societari tengono (per ora)
Il 2022 è stato un anno difficilissimo per tutte le asset class, inclusi gli asset rischiosi, come le azioni, con i principali mercati delle economie avanzate che hanno perso circa il 20%. Ad oggi abbiamo assistito a un de-rating significativo nei maggiori mercati azionari. Mentre il comparto energetico saliva, quello tecnologico e delle comunicazioni sprofondava. Una divergenza che è sintomo dell’attuale contesto geopolitico ed economico: i prezzi dell’energia sono elevati per l’eccessiva domanda, mentre l’attrazione del settore tecnologico ha subito un ridimensionamento parallelamente al rallentamento della crescita del PIL. I mercati temono una contrazione degli utili societari, tuttavia questo non si è ancora materializzato.
“Nonostante il significativo de-rating nei maggiori mercati azionari, ancora non abbiamo visto un cambiamento significativo negli utili,” nota Hargraves. “Ci sono timori per una recessione, soprattutto in Europa, che dovrebbe portare a una contrazione degli utili, tuttavia per il momento l’attività economica continua ad essere resiliente”.
Per il 2023 il principale driver di performance dovrebbe essere legato alla capacità delle aziende di crescere in un contesto ancora molto incerto. Per questo bisogna essere quanto mai selettivi.
Puntiamo su Automazione, Invecchiamento e Società in transizione
Tra i cinque temi del portafoglio della nostra strategia Evolving Trends, quello dell’Automazione vedrà il cambiamento più importante quest’anno. Aumenteremo la nostra presenza togliendo fondi da altre aree come Cleantech, Invecchiamento e stile di vita, Consumatore connesso, per investire in aziende più resilienti quando il mercato scende.
Oggi ci troviamo di fronte a un contesto industriale difficile, con le aziende che hanno messo in pausa alcuni investimenti anche a causa dei costi energetici. In ogni caso, l’outlook per il settore dell’automazione resta positivo, grazie a una solida attività industriale e a un robusto portafoglio ordini per le società di robotica industriale. Inoltre, i continui problemi delle forniture non hanno fatto che rafforzare l’argomento per le soluzioni automatizzate.
Si stima che il mercato dei robot collaborativi, di servizio e mobili possa superare i $90 miliardi entro il 2032.
Guardando al tema delle energie pulite vediamo ancora buone opportunità, soprattutto in considerazione degli impegni presi dai vari paesi a livello globale per ridurre significativamente le emissioni di carbonio, e la volatilità dei prezzi dell’energia, sottolineano il bisogno di energia pulita e di soluzioni di efficienza energetica e stoccaggio.
Infine, guardando ai trend demografici, l’invecchiamento della popolazione continua a creare opportunità per le aziende che rientrano nell’ambito del tema “Invecchiamento e stile di vita”, che sono posizionate per beneficiare dai cambiamenti di lungo termine nelle abitudini di consumo.