Oggi vi segnalo una approfondita analisi pubblicata da Google sulla cosiddetta “Nebbia di guerra” creata dalle minacce di cyber attacchi russi prima e durante l’invasione dell’Ucraina.

Con il termine “Fog of War”, secondo Wikipedia si intende “nella terminologia dei videogiochi di strategia, un velo oscuro che nasconde al giocatore i movimenti avversari e le porzioni della mappa di gioco che sfuggono al campo visivo delle sue unità, finché queste non si avvicinano”.

L’espressione deriva dal gergo militare, in cui la “nebbia di guerra” indica la difficoltà di ottenere informazioni attendibili in situazioni di guerra, per esempio riguardo alle manovre nemiche.

Come spiega l’introduzione alla ricerca, da quando la Russia ha invaso l’Ucraina le operazioni informatiche continuano a svolgere un ruolo di primo piano nella guerra. Allo scopo di approfondire il ruolo del cyber, la divisione Threat Analysis Group (TAG) di Google a febbraio ha pubblicato il lungo e dettagliato rapporto “Fog of War: How the Ukraine Conflict Transformed the Cyber Threat Landscape” (Nebbia di guerra: come il conflitto in Ucraina ha trasformato il panorama delle minacce informatiche), che potete scaricare in formato pdf al link o cliccando qui sotto.

Clicca per scaricare il report

Quello che emerge dall’analisi è che (come ormai tutti sappiamo) il governo russo ha sostenuto vari gruppi di hakers “impegnati in uno sforzo aggressivo e su più fronti per ottenere un vantaggio bellico decisivo nel cyberspazio“. E questi attacchi non sono solo stati rivolti verso l’Ucraina, con l’obbiettivo di danneggiare le infrastrutture governative, militari e civili ucraine, ma ha visto anche un picco di attività di spear-phishing rivolte ai Paesi della NATO, come cercare di recuperare credenziali di accesso e password per entrare nei sistemi informatici occidentali con le classiche email trappola. E i numeri rilevati da Google, che ha una posizione privilegiata per monitorare il fenomeno, sono impressionanti.

Come abbiamo profeticamente scritto nel 2020 nel capitolo dedicato alla Cyber Warfare del nostro libro “Investire nei Megatrend del futuro“, le attività di guerra elettronica hanno l’obiettivo di procurare danni ai sistemi informatici di una nazione prima e durante gli attacchi compiuti con armi convenzionali. Pensiamo alla possibilità di mettere fuori uso la Smart Grid di una nazione gettando il caos tra la popolazione, o di inibire le comunicazioni satellitari, o la rete di trasmissione telefonica, o la rete internet bloccando di fatto le comunicazioni tra i centri decisionali del Paese.

Ovviamente le aziende del settore della difesa offrono accanto ai sistemi d’arma convenzionali anche servizi e prodotti dedicati alla cyber warfare e alla cybersecurity che permette attività di contrasto agli attacchi informatici e la sicurezza delle comunicazioni sul campo. La cybersecurity al momento di scrivere il libro nel 2019 era già diventata un’industria da un triliardo di dollari l’anno (dati del 2018) grazie alla digital transformation dell’economia globale.

Oggi questo settore vale ben due trilioni di dollari secondo la recente analisi di McKinsey & Company dal titolo “New survey reveals $2 trillion market opportunity for cybersecurity technology and service providers” pubblicata a ottobre 2022.

Sconosciuta fino a pochi anni fa al grande pubblico, la cyber security è entrata di prepotenza nell’immaginario collettivo sulla spinta delle notizie dedicate ad hacker e ai furti di identità, di password e monetari perpetrati ai danni di gente comune e risparmiatori.

Concludendo, questa approfondita analisi sulla Fog of War di Google è proprio quello che ci vuole per immergersi in un mondo poco conosciuto dalla grande parte di noi ma assolutamente interessante e meritevole di essere studiato.


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Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.