Guardare al mercato azionario nel suo complesso è fuorviante, come successo lo scorso anno, in cui il rally di 7 titoli ha nascosto la realtà di un indice come l’S&P500 rimasto sostanzialmente al palo se calcolato al netto dei Magnifici 7 oppure con un metodo di calcolo di equipesatura delle azioni. Meglio quindi restringere il focus e analizzare tre dei principali settori del mercato. Lo fa Joseph V. Amato, Presidente e Chief Investment Officer—Equities di Neuberger Berman, nell’intervento qui sotto.
Riflettere su cosa ci riserverà il 2024 ci permette di prendere consapevolezza del fatto che ci troviamo in mezzo a uno dei primi rallentamenti del ciclo economico, che non deriva da una bolla speculativa, da una crisi finanziaria o da un evento esterno come la pandemia. Piuttosto, questo rallentamento è legato alle dinamiche di domanda e offerta dell’economia reale e alle conseguenze delle politiche monetarie. Anche se ci aspettiamo che il 2024 sia un anno di ritorno alla normalità, dopo l’era dei tassi d’interesse a zero e la pandemia, le condizioni potrebbero risultare nuove e insolite per molti manager di società e operatori di mercato. Per questo motivo, riteniamo che tutto questo possa tradursi in una serie di opportunità davvero attraenti per gli investitori.
Settore tecnologico: crescita innovativa, competizione elevata
Il tecnologico è stato uno dei principali settori di investimento negli ultimi anni e si è confermato come tale anche nel 2023, con i titoli dei semiconduttori e di internet a farla da padrone. L’intelligenza artificiale (AI) una delle innovazioni più importanti per la crescita a lungo termine del settore dall’avvento di internet. Nel 2023, l’ascesa dell’Ia ha creato per il settore dei microchip un’opportunità quasi perfetta, proprio mentre i fondamentali di molte queste società iniziavano a migliorare dopo aver toccato il fondo.
Ma questa recente ripresa degli utili può giustificare le attuali valutazioni di mercato? Noi pensiamo di sì. Storicamente, le fasi di ripresa nel mercato dei semiconduttori si sono estese per una media di due o tre anni e riteniamo che l’Ia manterrà il suo ruolo di fattore trainante, guardando a come l’Ia si stia evolvendo, passando da uno sviluppo su larga scala a un’elaborazione più mirata e decentralizzata direttamente sui dispositivi.
L’impatto dell’Ia non si limita ai soli semiconduttori, si estende toccando quasi ogni angolo del settore tecnologico. Nel mondo del cloud computing, le società che prevedono importanti piani di investimenti nell’Ia dovrebbero essere in grado, nei prossimi anni, di generare nuove fonti di flussi di cassa. L’Ia ha anche il potenziale di reinventare l’esperienza della pubblicità digitale, fornendo un certo equilibrio alla naturale ciclicità del settore. Nell’ambito In questo ambito, l’Ia generativa ha trasformato il mondo della ricerca di prodotti e servizi rendendolo ancora più competitivo e dinamico: la proprietà intellettuale nei modelli di ricerca è quindi un elemento cruciale, insieme alla gestione dei dati, del brand, della distribuzione e dei rapporti con gli inserzionisti.
Ma parlando di tecnologia non bisogna limitarsi all’intelligenza artificiale. Le prospettive a lungo termine per il cloud computing sono promettenti, ma nel breve termine l’attenzione sarà incentrata sull’ottimizzazione dei carichi di lavoro. La regolamentazione è un altro aspetto chiave, soprattutto per le società che gestiscono piattaforme digitali. Seguiamo da vicino le indagini in corso e i cambiamenti normativi. Nonostante la crescente attenzione verso il tema della privacy, diverse piattaforme digitali di grandi dimensioni sono ben posizionate per continuare a crescere, grazie alla loro efficace strategia di sviluppo dei prodotti e alla gestione dei dati raccolti direttamente dalle società controparti, di cui sono proprietarie.
Inoltre, nel settore dei semiconduttori, oltre all’Ia, vi sono altri importanti fattori trainanti da considerare, quali l’automazione industriale, l’elettrificazione e la connettività di nuova generazione. Va anche sottolineato che all’interno di questo settore vi sono delle sottocategorie che si trovano a dover affrontare fasi di ciclo differenti e non allineate fra di loro. Pertanto, all’interno del settore dei microchip, riteniamo che i produttori che hanno subito per primi una correzione, come i produttori di microchip per Pc, per gli smartphone e per i dispositivi di archiviazione dati, continueranno, nei prossimi mesi, a crescere progressivamente, a velocità variabili. Al contrario, i mercati dei semiconduttori per le apparecchiature di comunicazione, per il settore industriale e automobilistico, che hanno risentito più tardi del rallentamento economico, potrebbero mostrarsi più deboli nella prima metà dell’anno.
Beni di consumo: un nuovo equilibrio dopo quattro anni volatili
Il contesto macroeconomico è fondamentale per il settore dei beni di consumo. L’ottimismo si basa sulla crescita dei salari reali, sull’allentamento dell’inflazione, sulla solidità dei risparmi dei consumatori. Suggeriamo però di moderare questo ottimismo alla luce di un mercato del lavoro incerto, di indicazioni ambigue provenienti dai consumatori e dall’effetto posticipato della volatilità dei tassi di interesse. Per questo motivo, manteniamo una certa cautela per quanto riguarda le categorie di spesa che sono ancora caratterizzate da un consumo eccessivo o in cui l’inflazione e l’elasticità dei prezzi potrebbero comportare dei rischi.
Dopo anni di incertezza dovuti alla pandemia e ai suoi strascichi, per noi il 2024 sarà l’anno in cui si cercherà di ristabilire un nuovo equilibrio nelle dinamiche del settore dei beni di consumo. Il rischio nel settore dei servizi ai consumatori si concentra prevalentemente nell’ambito discrezionale. In questo settore, la crescita del fatturato dipende fortemente dal potere di determinazione dei prezzi, ma questa leva sembra stia perdendo efficacia, con i consumatori che stanno ridimensionando le proprie spese nel periodo post-pandemico per soddisfare alcuni dei loro desideri, ad esempio si nota già una minor predilezione per le spese legate ai ristoranti.
Nelle vendite al dettaglio, i retailer dovrebbero trovarsi in una posizione di maggior competitività, poiché il 2024 potrebbe segnare una stabilizzazione dei consumi dopo una fase di elevata volatilità registrata negli anni della pandemia. Ci aspettiamo che le prospettive degli investitori per il settore retail siano più facilmente realizzabili rispetto a quelle per la categoria dei servizi ai consumatori. Infine, per quanto riguarda il settore dei beni di consumo, siamo più ottimisti riguardo ai beni di prima necessità, che dovrebbero beneficiare di una situazione economica in via di normalizzazione, grazie a una minore volatilità delle valute e delle materie prime, che favorirà una crescita più regolare delle vendite e degli utili. Inoltre, gli investitori stanno iniziando a intravedere valutazioni relativamente vantaggiose per questo settore.
Settore industriale: qualità e opportunità
Il settore industriale vive di ciclicità, il che rende il contesto macroeconomico un fattore imprescindibile, ma non bisogna trascurare gli aspetti microeconomici. Da una parte, assistiamo a segnali incoraggianti: la produzione manifatturiera sta trovando un suo equilibrio, le scorte si stanno normalizzando, le catene di approvvigionamento si fanno più fluide e i costi delle materie prime si stanno attenuando. Dall’altra, rifornirsi di semiconduttori continua a essere un nodo critico e il settore risente dell’influenza dei dibattiti politici legati all’elettrificazione e alla difesa. Guardando al settore, il successo nel 2024 dipenderà dalle peculiarità delle singole società e dalla capacità di sfruttare i driver di crescita principali nei vari sottosettori.
Nel comparto aerospaziale, difesa e dei trasporti, la nostra prospettiva è complessivamente ottimista. In particolare, favoriamo la produzione di aeromobili, sostenuta da una domanda di viaggi in crescita e da valutazioni attraenti. Guardiamo con interesse anche al settore del trasporto merci, in particolare ai gestori ferroviari nel breve periodo, senza dimenticare le promettenti prospettive di crescita nel segmento dei trasporti a carico parziale. Per quanto riguarda il comparto auto e macchinari, adottiamo una posizione più neutrale, puntando sulla qualità e sulle opportunità individuali di ciascun titolo.
Per quanto riguarda gli industriali diversificati siamo moderatamente positivi: prediligiamo società che potrebbero trarre vantaggio da cicli economici brevi e dallo sviluppo dei data center, oltre a quelle con una solida crescita degli utili che potrebbero trarre vantaggio da un contesto di tassi di interesse più favorevole. Per tutto il settore, bisogna evidenziare l’importanza che avranno le operazioni di M&A e di scorporo, privilegiando le società che puntano a migliorare i margini in autonomia.
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