Jordi Francesch, Head of Global Asset Management, Clean Energy di Nuveen Infrastructure.

Negli ultimi 10-15 anni, il calo del costo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili è stato il loro principale motore. I recenti sconvolgimenti hanno causato una temporanea inversione di tendenza e il costo di queste tecnologie è aumentato per la prima volta. Tuttavia, è opinione condivisa che l’aumento dei costi abbia raggiunto il suo picco, e dati recenti dimostrano che il costo livellato dell’elettricità (LCOE) potrebbe iniziare a scendere dopo il 2024, grazie anche alla continua innovazione che caratterizza il segmento delle rinnovabili.

Ce ne parla in dettaglio Jordi Francesch, Head of Global Asset Management, Clean Energy di Nuveen Infrastructure che i nostri lettori hanno già conosciuto su questo sito qualche settimana fa.

Jordi Francesch, Head of Global Asset Management, Clean Energy di Nuveen Infrastructure

Introduzione

Entro il 2050 il 70%[1] del sistema energetico mondiale sarà probabilmente basato su fonti energetiche rinnovabili variabili.

Poiché l’idea di una rapida accelerazione verso un futuro caratterizzato dall’energia pulita sta diventando realtà, è fondamentale esaminare l’evoluzione dei costi di queste fonti di energia rinnovabile e come l’industria può continuare a ridurre i costi, aumentare la produzione e accelerare la transizione.

Alla crescita e alla maturazione del settore delle rinnovabili è seguita una notevole diminuzione del costo dell’energia prodotta da queste tecnologie, e negli ultimi 10-15 anni questo è stato il principale motore della loro diffusione.

Tuttavia, i recenti sconvolgimenti economici hanno causato una temporanea inversione di tendenza e il costo di queste tecnologie è aumentato per la prima volta.

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), nel 2024 il LCOE medio per il fotovoltaico (PV) e l’eolico su scala industriale dovrebbe rimanere più alto del 10-15% rispetto al 2020. Tuttavia, è opinione condivisa che l’aumento dei costi abbia raggiunto il suo picco e dati recenti dimostrano che il LCOE (che determina il prezzo minimo medio a cui l’elettricità generata deve essere venduta per compensare i costi totali di produzione nel corso della vita ipotizzata dell’impianto) potrebbe iniziare a scendere dopo il 2024.

Energia solare: i costi sono diminuiti del 90% e il trend non si ferma

Il costo dell’energia solare fotovoltaica è diminuito di circa il 90% negli ultimi 10 anni e, grazie al continuo miglioramento delle tecnologie solari fotovoltaiche e alle economie di scala, nei prossimi anni sarà il riferimento per la produzione di elettricità a basso costo in molti altri mercati.

Nonostante nel 2020 il LCOE del solare fotovoltaico sia aumentato per la prima volta, è ancora molto più conveniente produrre elettricità da questa fonte di energia pulita che da nuove fonti di combustibili fossili o dal nucleare.[2] Il calo dei costi delle tecnologie e di produzione indica che entro il 2030 il costo livellato dell’elettricità generata dall’energia solare potrebbe diminuire del 55% a livello globale.

La crescita del solare fotovoltaico è stata notevole: attualmente è il settore delle energie rinnovabili in più rapida espansione e la fonte di energia a più basso costo in molti mercati. Nel 2017, il solare fotovoltaico ha generato circa il 2% dell’elettricità mondiale, ma si prevede che nel prossimo decennio la sua quota di mercato aumenterà di almeno sette volte, generando il 15% dell’elettricità mondiale entro il 2030.[3]  Nel 2050, più della metà di tutta la capacità installata a livello globale sarà solare e rappresenterà il 30% della produzione globale di elettricità on-grid.[4]

Energia eolica: oggi soprattutto onshore, ma il futuro è offshore

Nel 2020 l’energia eolica ha generato il 6% della produzione mondiale di elettricità, quasi esclusivamente con eolico onshore.[5] Entro il 2050, l’eolico genererà quasi il 50% dell’elettricità on-grid in Europa, il 40% di quella in Nord America e America Latina e più di un terzo della produzione di elettricità nella Grande Cina. La quota dell’eolico offshore nella produzione totale di elettricità eolica globale aumenterà costantemente, superando l’eolico onshore e passando dall’8% nel 2020 al 34% nel 2050. Di questa cifra, si prevede che il 6% sarà costituito da impianti galleggianti offshore.[6]

Dal 2009 il LCOE dell’eolico onshore è diminuito del 67%, mentre quello dell’eolico offshore del 66%. Si prevede che il LCOE per l’eolico offshore fisso e galleggiante si ridurrà rispettivamente del 39% e dell’84% nel periodo dal 2020 al 2050. La maggior parte della riduzione dei costi sarà dovuta ai fattori di capacità e ai costi delle turbine per l’eolico offshore fisso, mentre l’eolico offshore galleggiante vedrà diminuire maggiormente i fattori di capacità e i costi di investimento non legati alle turbine, grazie alla crescente dimestichezza nell’installazione e nel funzionamento delle turbine eoliche offshore.[7]  Anche per il settore relativamente maturo dell’eolico onshore si prevede una riduzione dei costi del 52% nello stesso periodo, ma la maggiore riduzione del LCOE medio dell’eolico onshore deriverà dall’aumento dei fattori di capacità e dalla riduzione dei costi delle turbine.

Il valore dell’eolico, e in particolare l’eolico offshore, per l’offerta energetica complessiva non si riflette nel suo LCOE. La produzione eolica è meno correlata alle ore del giorno. L’eolico offshore, in particolare, ha un fattore di capacità elevato quindi genera energia in modo molto più costante durante il giorno e la notte. Rispetto al solare fotovoltaico è un asset di generazione più baseload. Ciò riduce la necessità di stoccaggio e aiuta a compensare gli schemi di domanda e offerta.

L’eolico offshore rimane costoso in confronto, anche se i costi sono destinati a subire il calo più drastico in questo settore entro il 2050. Con oltre 1.000 miliardi di dollari di investimenti previsti nel prossimo decennio, il mercato dell’eolico offshore è destinato a crescere vertiginosamente.[8]

Conclusioni

I recenti aumenti dei costi causati dall’inflazione e dalla crisi energetica globale rappresentano un picco a breve termine, non un problema a lungo termine del costo livellato dell’elettricità da fonti rinnovabili. Le prospettive a medio e lungo termine sono positive: il LCOE generato dal solare fotovoltaico e dall’eolico continuerà a diminuire dopo il 2024. Entro il 2030 il LCOE del solare fotovoltaico potrebbe diminuire del 55%, mentre il LCOE dell’eolico offshore fisso e galleggiante dovrebbe ridursi rispettivamente del 39% e dell’84% nel periodo dal 2020 al 2050. I combustibili fossili non sono più l’opzione economica preferita, poiché il solare fotovoltaico e i parchi eolici offshore stanno conquistando la loro fetta di mercato in tutto il mondo e le energie rinnovabili stanno attirando sempre più nuovi investimenti.