La più grande democrazia al mondo è impegnata nelle elezioni per il rinnovo della camera bassa del Parlamento. Ecco i numeri il voto coinvolgerà 970 milioni di individui (150 milioni in più rispetto alla precedente) su una popolazione complessiva di circa 1,4 miliardi di persone, durerà 44 giorni (fino al 1° giugno) e coinvolgerà 1 milione di seggi, 15 milioni di scrutatori e 5,5 milioni di macchine elettroniche.

Insomma, elezioni “monstre”, che l’attuale premier Narendra Modi cercherà di vincere per la terza volta dopo il 2014 e il 2019. A fare il punto sulla situazione è Amol Gogate, gestore per Carmignac del fondo Carmignac Portfolio Emerging Discovery.

Le elezioni indiane sono notoriamente complesse e difficili da prevedere, ma dopo un decennio di solida crescita il consensus suggerisce che Narendra Modi si assicurerà un terzo mandato. Qualora Modi venga rieletto, probabilmente ci sarà una svolta nella storia della crescita dell’India.

Modi è pro-business e sotto la sua guida l’India si è affermata come una grande potenza economica, superando la Cina come Paese con la più alta crescita del PIL a livello globale[1]. L’ortodossia di Modi nella gestione dell’economia,  caratterizzata dall’attuazione di un modello di politica monetaria orientata all’inflazione, sostenuta dalla Reserve Bank of India, ha inoltre contribuito a contenere l’inflazione. Si è impegnato nel risanamento del settore bancario e gli va riconosciuto il merito di aver attuato riforme sociali e assistenziali che hanno contribuito allo sviluppo sociale del Paese.

Considerando l’impennata del mercato azionario indiano (+60% negli ultimi 3 anni), le speculazioni sul fatto che il mercato sia sopravvalutato sono comprensibili. Tuttavia, la vittoria di Modi pone le basi per un’accelerazione dell’economia e, in un’ottica di lungo periodo, riteniamo che l’India rimanga estremamente interessante e che all’orizzonte si profilino diversi venti a favore

Internazionalizzazione del mercato

Negli ultimi anni, gli investimenti nel mercato azionario e obbligazionario indiano sono stati prevalentemente a livello nazionale. Due eventi potrebbero cambiare la situazione. In primo luogo, l’inclusione dell’India, a partire da giugno 2024, nell’indice dei titoli di Stato dei mercati emergenti (GBI-EM) di JP Morgan, un indice molto utilizzato. In secondo luogo, l’inserimento nell’indice Bloomberg dei mercati emergenti in valuta locale (BECLTRUU INDEX) delle obbligazioni indiane ammissibili, a partire da settembre 2024. Secondo le nostre stime, questi due eventi potrebbero portare fino a 40 miliardi di dollari di investimenti esteri. Ciò rappresenta una significativa apertura del mercato. L'”effetto alone” di questa internazionalizzazione dovrebbe estendersi ai mercati azionari, in quanto le istituzioni straniere acquisiscono maggiore familiarità con il Paese. Ciò, unito alla relativa sostenibilità degli elevati livelli di investimento interni e alla fiducia dei risparmiatori, suggerisce la possibilità che i capitali continuino ad affluire in India.

I cambiamenti strutturali favoriscono il boom delle SMID cap

L’India è un mercato ad alta crescita, con una profonda cultura dell’investimento azionario e una democrazia liberale. Questi aspetti promuovono l’imprenditorialità e contribuiscono ad alimentare un fiorente mercato dei capitali.  Il tutto è stato ulteriormente incentivato da una nuova politica commerciale che ha creato un ecosistema più favorevole alle aziende nascenti. Il sistema finanziario indiano è un ottimo esempio di come la stretta collaborazione tra governo, autorità di regolamentazione e imprese abbia creato un meccanismo estremamente sviluppato e ben gestito. Questo approccio ha ridotto gli attriti e ha portato vantaggi a più categorie. Negli ultimi anni si sono verificate numerose IPO di grande successo ed è probabile che, dopo oltre un decennio, assisteremo finalmente a un ciclo di crescita del capitale investito. A nostro avviso, tra tutti i mercati del mondo, quello indiano è quello che sembra avere maggiori probabilità di replicare il successo degli Stati Uniti. In questa fase di rapida espansione, gli investitori possono individuare società interessanti e innovative in molti settori, tra cui i servizi finanziari, l’industria manifatturiera di fascia alta, specifici segmenti di consumo e il settore immobiliare. Tuttavia, poiché le stime sono già piuttosto elevate, la comprensione delle complessità del panorama economico e delle singole società diventerà sempre più importante. Indipendentemente dall’esito delle elezioni, la traiettoria dell’India è indubbiamente positiva e offre molte opportunità di investimento interessanti per gli investitori attenti. Secondo noi, un’eventuale vittoria di Modi potrebbe accelerare in modo significativo questo processo.