La sorprendente vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 5 novembre ha scosso i mercati finanziari globali, iniettando una dose di volatilità e incertezza. Mentre i mercati azionari statunitensi hanno reagito con euforia, registrando nuovi massimi storici, l’Europa affronta un futuro incerto, segnato da debolezze economiche e tensioni sociali.
Mercati azionari USA euforici, ma l’Europa in difficoltà
Negli Stati Uniti, l’indice S&P 500 è andato a chiudere la sua migliore settimana dell’anno e il Bitcoin ha toccato nuovi massimi storici. Questo rally è trainato dalle aspettative degli investitori che Trump, con le sue politiche di deregolamentazione e sostegno all’industria americana, stimolerà la crescita economica. Le aziende tecnologiche, che hanno sostenuto la campagna elettorale di Trump, sono tra le principali beneficiarie di questo clima positivo.
Tuttavia, l’entusiasmo non ha contagiato l’Europa. I mercati azionari europei mostrano segnali di debolezza, con chiari segnali di distribuzione sui grafici dei prezzi. La Germania, in particolare, sta attraversando una fase di difficoltà, con una crisi del settore automobilistico e un crescente malcontento sociale. L’Italia, con un’economia stagnante e una classe media in difficoltà, non sembra beneficiare dei proclami del governo.
Il dollaro si rafforza, creando preoccupazioni per i mercati emergenti
Il dollaro USA si è rapidamente rafforzato dopo l’elezione di Trump, deprimendo valute come euro, franco svizzero e yen. Questo fenomeno crea preoccupazioni per i mercati emergenti, che potrebbero subire un deflusso di capitali. La Cina, in particolare, mostra segnali di debolezza, mentre il resto dell’Asia (escluso il Giappone) e i Paesi produttori di materie prime sono sotto pressione a causa della forza del dollaro.
Un altro asset che ha beneficiato della doppietta di Trump e del sostegno di Elon Musk è il comparto delle criptovalute dove si nota l’incredibile rally del Doge e il forte rialzo del Bitcoin che ha toccato nuovi prezzi record.
Mercati obbligazionari: rendimenti in rialzo e rischio di recessione
I rendimenti obbligazionari sono in rialzo, deprimendo nuovamente i prezzi dei bond. La curva dei rendimenti è in fase di normalizzazione, ma lo spread 10y-2y USA indica un rischio sistemico elevato e un rischio di recessione. L’aumento dei rendimenti obbligazionari potrebbe danneggiare i prezzi delle azioni e innescare un sell-off, mettendo a rischio il rally del mercato azionario, che Trump considera un indicatore cruciale del suo successo.
Materie prime: un quadro eterogeneo
Il quadro delle materie prime è eterogeneo. L’uranio è tornato in auge, i metalli preziosi sono molto forti, mentre i metalli industriali sono nuovamente deboli. Energetici (petrolio, gas naturale) e prodotti agricoli sono molto deboli, con flussi speculativi su zucchero e cacao.
Incertezza e tensioni: le sfide per il futuro
La vittoria di Trump ha creato un clima di incertezza nei mercati finanziari globali. Le sue politiche protezionistiche e la sua retorica aggressiva potrebbero alimentare le tensioni commerciali e geopolitiche. Inoltre, la sua promessa di stimolare l’economia attraverso tagli fiscali e deregolamentazione potrebbe portare a un aumento dell’inflazione, costringendo la Federal Reserve ad alzare i tassi di interesse più rapidamente del previsto.
Resta da vedere se Trump riuscirà a mantenere le sue promesse elettorali e a tradurre la sua agenda politica in una crescita economica sostenibile. I mercati finanziari, nel frattempo, restano in attesa di segnali chiari sulla direzione che prenderà la sua presidenza.