Dr Doom prepara il suo Etf. Ricordate Nouriel Roubini? L’economista diventato famoso per aver previsto la grande crisi finanziaria del 2007-2008. In seguito Roubini ha dipinto altri scenari drammatici, tanto da essere battezzato come “Dr.Doom”, Dottor Sventura / Tragedia. Tanto che spesso si sovrappongono le sue profezie di sventura (basate su solidi argomenti macroeconomici) e grafici di Borsa.

Nouriel Roubini (foto tratta dal sito Atlas Capital)

Ora però ci sarà un modo per fare il tracking delle sue idee macro e applicarle ai mercati finanziari. L’economista gestirà infatti l’Atlas America Etf, insieme ad altri due portfolio manager dello statunitense Atlas Capital Team. Lo si deduce dalla documentazione depositata presso la SEC statunitense. Non sarà un hedge, ma un Etf attivo, con un costo de1llo 0.75% di TER.

Roubini, come spiega l’articolo di FT (qui) parte dalla confutazione del classico portafoglio 60/40.

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Storicamente il 60/40 si è sempre comportato molto bene, ma nel 2022, visto che sia l’azionario sia l’obbligazionario hanno avuto un anno di perdite, non poteva che chiudere in rosso. “Se si assume che azioni e bond siano negativamente correlati, allora funziona, se l’inflazione resta bassa e non ci sono altri rischi di coda – ha detto Roubini – Ma nel 2022 gli asset difensivi non sono statti per niente difensivi”.

E così il nuovo etf attivo gestito da Roubini punta a costruire un portafoglio con titoli di stato statunitensi a breve termine, oro, immobiliare (attraverso i REIT quotati), Tips, azioni e commodity agricole.

Nel complesso uno strumento con una redditività “moderata” (ma superiore a quella delle obbligazioni) con una volatilità però inferiore a quella delle azioni.

Come viene spiegato dalla società di investimento nel filing depositato presso la SEC (qui), “La strategia d’investimento del Fondo esprime il tema della resilienza economica in un panorama globale volatile caratterizzato da un’impennata del debito nazionale, da crescenti tensioni geopolitiche e da cambiamenti nei modelli ambientali. Il Fondo è guidato dalla convinzione che gli Stati Uniti e i loro alleati nordamericani continuino a offrire interessanti opportunità di investimento in questo contesto geoeconomico e che incarnino i principi americani senza tempo della fiducia in se stessi, dell’innovazione e dell’adattamento, della gestione prudente delle risorse e della resilienza di fronte alle avversità. Si tratta di una strategia d’investimento conservativa che affonda le sue radici nei valori americani fondamentali e che offre agli investitori un’esposizione equilibrata agli elementi fondamentali del potere economico degli Stati Uniti: il territorio, le risorse e la stabilità finanziaria. La strategia prevede anche una certa flessibilità limitata per sfruttare le opportunità non legate agli Stati Uniti quando il Consulente ritiene che tali investimenti siano nell’interesse del fondo.

Il comparto può investire fino al 20% delle proprie attività in REIT non legati economicamente agli Stati Uniti e in titoli obbligazionari investment grade di emittenti sovrani e quasi sovrani, compresi gli emittenti della regione del Golfo come il Regno dell’Arabia Saudita, il Kuwait, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti. A tal fine, per “sovrano” si intende un governo straniero e per “quasi sovrano” si intende un’agenzia governativa straniera, una sottodivisione politica o un altro strumento o emittente posseduto in maggioranza, direttamente o indirettamente, o le cui obbligazioni sono garantite, da un governo straniero.

Inoltre, il fondo può investire fino al 15% del proprio patrimonio netto direttamente in immobili o in fondi immobiliari privati. Gli immobili acquisiti dal fondo direttamente o indirettamente, tramite i fondi privati, saranno situati in Nord America”.

Interessante il tema del cambiamento climatico e della transizione verde. Il fondo punta a investire nella ricostruzione delle infrastrutture negli Stati Uniti, e al tempo stesso investire in selezionatissime aree immobiliari, escludendo ad esempio Florida e Texas che saranno impattati dal climate change, senza contare la previsione di una migrazione di massa da sud che avrà impatti significativi sui prezzi delle proprietà. Addirittura, in uno scenario estremo di cambiamento climatico, Roubini prevede che un terzo degli Americani dovranno migrare da zone soggette ad allagamenti, tornado, incendi, ecc.

Insomma, Dr. Doom non vuole smentirsi. Ma se credete in lui e nelle sue previsioni tra poco sarà disponibile l’Etf su cui scommettere.