Quali sono le opportunità offerte dal fintech cinese? Dopo un periodo di oblio sembra che gli investitori tornino a interessarsi di questo comparto. ne sono convinti gli analisti KraneShares che lo spiegano in dettaglio qui sotto.
L’ecosistema del fintech cinese è stato trascurato da molti investitori e analisti da quando la potenziale IPO di Ant Financial è stata rinviata alla fine del 2020. Riteniamo che sia giunto il momento di guardare a questo settore con occhi nuovi. Dopo aver affrontato i cambiamenti normativi e un quadro macroeconomico complicato, molte piattaforme cinesi di credito al consumo e di microprestito hanno adattato i loro modelli di business per far fronte al nuovo scenario e cogliere nuove opportunità, il che, a nostro avviso, potrebbe inaugurare una nuova fase di crescita sostenibile.
Nonostante i progressi compiuti, i titoli delle piattaforme fintech sono scambiati ancora a valutazioni relativamente basse, spesso le più basse tra le azioni cinesi di internet. Tuttavia, di frequente vantano elevati livelli di liquidità, bilanci solidi e prospettive di crescita in miglioramento. Riteniamo che il fintech possa essere destinato a una rivalutazione, che andrebbe a vantaggio dell’intero settore internet cinese.
Due società leader nel fintech cinese sono Lufax e Qifu Technology. Lufax è uno dei principali istituti di credito online in Cina, che si è tradizionalmente concentrato sui proprietari di piccole imprese (Small Business Owners – SBO), aiutandoli a soddisfare le esigenze di finanziamento delle loro aziende. Qifu Technology, nota come 360 Digitech per i suoi clienti, invece, si è tradizionalmente concentrata sui prestiti ai piccoli consumatori subprime.
Prima della pandemia, l’attività di lending di Lufax era immensamente redditizia. Tuttavia, adesso le PMI sono indietro nel ciclo economico rispetto alle società più grandi, che in Cina sono spesso legate allo Stato. La loro ripresa, dopo l’abolizione delle restrizioni imposte dalla pandemia nel 2022, è stata modesta. Di conseguenza, Lufax ha registrato un deterioramento della qualità degli asset nel primo trimestre del 2022.
Lufax, pur mantenendo un forte focus sulle PMI (che costituiscono la spina dorsale dell’economia cinese) ha deciso di espandere la propria attività verso i prestiti al consumo, in quanto il management ritiene che questi possano resistere meglio alle crisi economiche, in quanto le dimensioni dei prestiti tendono a essere più piccole e con rimborsi più gestibili. Inoltre, i consumatori si stanno riprendendo più velocemente delle PMI e il management si aspetta che questa tendenza continui. Nel frattempo, Qifu Technology si è sempre concentrata sui prestiti al consumo, in particolare sul segmento subprime. Questo ha portato il titolo a sovraperformare Lufax dall’inizio del 2023, mentre i ricavi sono rimasti stabili.
Il panorama normativo sulle fintech in Cina è cambiato sotto tre aspetti da quando Ant ha rinviato la sua IPO: Limiti più stringenti sui prestiti, l’obbligo di registrazione e licenza per tutte le imprese che operano nel settore dei prestiti e l’unione di più autorità di regolamentazione finanziaria in un unico “super-regolatore”. Inizialmente, molti istituti di credito online hanno risposto ai cambiamenti normativi creando partnership con le banche più grandi per la concessione di prestiti, allo stesso tempo affrontando il lungo processo per ottenere una licenza. Ora, la maggior parte degli istituti di credito online è in possesso di una licenza, cosa che garantisce loro la possibilità di continuare a fornire servizi finanziari innovativi ai propri clienti.
L’innovazione tecnologica può guidare la crescita di Lufax e Qifu.
Sia Lufax che Qifu stanno investendo molto in nuove tecnologie. Queste nuove tecnologie spaziano da finanziamenti più rapidi a valutazioni del credito più efficienti e dinamiche. Per esempio, utilizzano sistemi di intelligenza artificiale che permettono di selezionare i creditori più affidabili, garantendo loro condizioni più favorevoli e tempi più rapidi di erogazione del credito. Pur essendo paragonabili a prestatori online come SoFi negli Stati Uniti, Lufax e Qifu hanno profili di investimento diversi. Attualmente non crescono con la stessa rapidità di SoFi, ma offrono interessanti rendimenti da dividendi. I prezzi delle azioni di Lufax e Qifu nel corso di quest’anno hanno beneficiato di queste caratteristiche, ed entrambe hanno sovraperformato SoFi.
Riteniamo che la ripresa del fintech sia importante per il settore internet cinese nel suo complesso. Il rinvio dell’IPO di Ant Group ha segnato l’inizio di un periodo difficile per i titoli internet cinesi, caratterizzato dall’ansia degli investitori per i cambiamenti normativi, non solo per il fintech, ma anche per l’e-commerce. Per questo il fintech rappresenta un indicatore significativo per il comparto internet nel suo complesso e sebbene l’IPO di Ant Group non sia ancora in calendario, riteniamo che il maggiore ottimismo espresso dal management di Lufax e Qifu, il loro crescente focus sui consumatori cinesi, le performance positive registrate finora quest’anno e il pagamento di dividendi salutari siano tutti segnali positivi per tutto il settore internet.
Riteniamo che gli investitori debbano rivalutare il fintech cinese per diversi motivi: il maggior focus verso i consumatori; la risoluzione di molti ostacoli normativi che hanno afflitto il settore negli ultimi anni; le innovazioni tecnologiche in atto e i bilanci solidi degli istituti di credito online. Se non altro, i recenti sviluppi positivi del settore potrebbero anche indicare un miglioramento delle condizioni del settore internet cinese nel suo complesso, dato che l’industria fintech è un indicatore di riferimento per il settore.