Il crowdfunding in Italia è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, in tutte le sue modalità.

Qualcuno potrebbe pensare che il crowdfunding in Italia sia cresciuto solo nella parte Equity, per via degli importanti sgravi fiscali voluti dai diversi governi.

In realtà emerge, dall’annuale studio di Starteed, che il trend di crescita si è verificato per tutte le modalità.

Starteed è una crowd-company che sviluppa soluzioni nel mercato del crowdfunding con l’obbiettivo di fornire infrastrutture tecnologiche personalizzate e servizi specializzati per chi vuole creare modelli finanziari più efficaci e trasparenti.

Lo studio lo potete scaricare dal link: https://www.crowdfundingreport.it/

Tralasciando, al momento, l’attenzione per il i crowdfunding italiani: donation & reward poniamo l’attenzione su lending e equity!

Lending crowdfunding

Questa tipologia di piattaforma “sostituisce” il debito bancario.

Invece di andare in banca e chiedere un finanziamento si chiede online alla comunità degli investitori.

La comunità è detta anche peer ovvero pari, tanto che, questa forma di finanziamento è definita anche peer to peer (finanziamento tra pari).

In Italia il lending crowdfunding ha veramente elevata importanza. Tra le piattaforme più importanti per mole di € negoziati e per indirizzo si distinguono:

Una interessante piattaforma, soprattutto lato investitori, è Bondora di natura Estone che offre rendimenti a 2 cifre molto molto interessanti!

Nel proseguo affronteremo anche il tema del lending crowdfunding immobiliare, nell’ambito della quale segnaliamo la piattaforma Housers

Aspetti fiscali del social lending

Tranquillizziamo tutti sotto l’aspetto fiscale: con la legge di bilancio del 2018, il Governo Italiano ha deciso di assoggettare i proventi da investimento nel lending crowdfunding, ottenuti da persone fisiche, alla ritenuta a titolo definitivo al 26%!

Equity crowdfunding

L’equity crowdfunding va a migliorare la capitalizzazione delle imprese (piaga difficile da superare le imprese nazionali).

Attraverso questa forma è stato possibile parlare di crowdfunding in Italia prima ancora che in qualsiasi Paese al mondo (almeno sotto l’aspetto normativo).

Ci saranno tante occasioni per parlare e riparlare di equity crowdfunding.

Obiettivo di questo post è offrire una visione d’insieme di quanto accaduto in Italia, dove le iniziative si susseguono e fioriscono sempre nuove piattaforme.

Gli ambiti di intervento e i mercati in cui operano le società sono tante, per esempio nel design, nella realtà aumentata, nella didattica a distanza, ecc.

Ciò che si segnala è che attraverso questa forma di finanziamento si sta assistendo ad un cambio di paradigma nella finanza d’impresa, dove si sta sostituendo il debito finanziario con il capitale di rischio!

La normativa “secondaria” è stata demandata a Consob che, dal 2013 ha fatto susseguire una serie di norme importantissime da conoscere prima di investire e prima di chiedere il denaro.

Per conoscere TUTTE le piattaforme di equity crowdfunding italiano basterà collegarsi al link: REGISTRO DEI GESTORI DI PORTALI di Consob.

Di Pasquale Stefanizzi

E’ PhD in materie economico finanziarie (Banca e Finanza) presso l’Università di Roma Tor Vergata, già assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. Nel 2015 ha terminato con profitto il master in “Digital marketing” di Ninja Accademy. E’ consulente d’impresa e docente in numerosi corsi di formazione. Ha sviluppato un particolare interesse per le attività di accompagnamento delle imprese nei rapporti con le banche. E’ autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.