La crisi di Taiwan che riempie le prime pagine dei giornali di tutto il mondo mentre scrivo queste righe è solo il primo di una (forse) lunga serie di scaramucce tra due imperi che lottano per il predominio del mondo del futuro. Uno scenario spaventosamente allarmante per noi pasciuti investitori occidentali, ma che contribuisce a comporre l’intrigato puzzle globale che prende il nome di “Nuovo Ordine Mondiale”, di cui avrete già sentito parlare.

La crisi di Taiwan è anche oggetto della copertina del mio Approfondimento Intermarket mensile di agosto, che si compone di 80 slides e 90 minuti di video-analisi in vendita a 61 euro sulla piattaforma Gumroad.com.

Il Nuovo Ordine Mondiale

Il quadro della mia visione del “Nuovo Ordine Mondiale” lo vedete nella figura qui sotto. Questo quadro l’ho iniziato a proporre ai miei clienti da alcuni anni, man mano che raccoglievo il materiale per il mio ultimo libro “Investire nei Megatrend del futuro” scritto insieme a Massimiliano Malandra e pubblicato da Hoepli quasi due anni fa. Un puzzle che si è di volta in volta arricchito di nuove tessere, ciascuna rappresentando una nuova opportunità di investimento (e di rischio): qualche tessera di tipo economico, qualche tessera di tipo demografico, un’altra volta di tipo climatologico e recentemente di tipo geopolitico.

Non pretendo che il mio scenario del mondo nuovo sia esaustivo, né che esso sia la verità assoluta. Anzi, se il lettore o la lettrice avrà voglia e tempo di farmi sapere cosa ne pensa, ogni suggerimento o critica sarà ben accetto. Scrivetelo sui social dove pubblico (linkedin, facebook, instagram) o via email.

Fonte: Approfondimento Intermarket mensile – Andrea Forni

Come vedete nella figura la mia visione del “Nuovo Ordine Mondiale” si basa sul fatto che stiamo vivendo l’inizio della fine dell’Impero americano, che si è espanso nel mondo dagli anni Cinquanta del secolo scorso grazie a un mix di innovazione tecnologica, potere economico, forza militare, cultura capitalista, sorretta da quello che è considerato un “Exorbitant Privilege” (per citare il titolo di un bel libro di Barry Eichengreen), ovvero lo USD come valuta di riferimento globale.

A fronte del declino degli USA e di un’Europa che è una superpotenza erbivora (ovvero senza le “unghie” di un esercito potente e unificato), sta nascendo un nuovo impero destinato a sostituire l’America, almeno in gran parte del mondo: la Cina, o meglio il nuovo ordine imperiale cinese, che fonda la sua forza sullo sviluppo della “Nuova Via della Seta”.

Quella Belt & Road Initiative voluta nel 2015 da Xi Jimping che racchiude 68 nazioni non occidentali, i 2/3 della popolazione globale, gran parte delle risorse energetiche, minerarie e agricole, e che spazia dall’Asia all’Africa, dalla Siberia ai Paesi del Golfo Persico (si veda sul tema questo articolo con la mia video-intervista a BFC video).

Fonte: Conferenza “Investire nella Nuova Via della Seta” – Andrea Forni

Mare Cinese Meridionale e De-globalizzazione

La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi, hanno accelerato la fine della globalizzazione, perché se il mondo si spacca in due (o chiude per un “banale” virus) non posso contare sulle lavatrici a marchio italiano prodotte in Cina e spedite con una portacontainer coreana che naviga attraverso lo stretto di Taiwan (tra Cina e Taiwan) o lo stretto di Luzon (tra Taiwan e Filippine) in un braccio di mare conteso tra Cina, Filippine, Giappone e Taiwan e sorvegliato dalla flotta dell’alleanza AUKUS (Australia, UK, USA). Idem per la gran parte degli oggetti che abbiamo in casa, tutti “made da-qualche-parte-in-Asia”.

Fonte: Approfondimento Intermarket mensile – Andrea Forni

Ovviamente, deglobalizzare significa anche riportare in patria le produzioni, quel fenomeno chiamato “re-shoring” che già da dieci anni è stato incentivato negli Stati Uniti e ha portato a un rapido aumento dell’automazione delle aziende manifatturiere di ogni ordine e grado per abbattere i sempre più alti costi del personale. Una gigantesca opportunità per lo sviluppo della robotica di servizio (cobot), della Internet of Things e dell’Intelligenza Artificiale per uso industriale.

La deglobalizzazione e la creazione di innumerevoli aree di libero scambio in Asia e in Africa porta di conseguenza alla de-dollarizzazione degli scambi. Basti guardare ai dati forniti dalla Banca Centrale Russa sulle valute usate tra Russia e Cina per gli scambi commerciali di beni fisici.

Fonte: Approfondimento Intermarket mensile di Marzo 2022 – Andrea Forni

E qui sottolineo “beni fisici”, perché come mostrano le ultime analisi della Banca Centrale Europea negli ultimi anni si nota un calo dei Goods Trade ma anche un fortissimo aumento dei Services Trade, ovvero del commercio internazionale di servizi a valore aggiunto.

Fonte: Approfondimento Intermarket mensile di Giugno 2022 – Andrea Forni

Pensiamo alla fornitura di servizi di contabilità effettuati in India e offerti a clienti europei, o allo streaming di video e musica da piattaforme che si trovano all’altro capo del mondo. E questo fenomeno sta dando vita al fenomeno della “globotica”, ovvero alla globalizzazione di servizi altamente automatizzati, come spiega il rapporto presentato al Forum della Banca Centrale Europea di Sintra, che vi invito a leggere. Questa della globotica è un’altra opportunità di investimento ma è un problema per i mercati del lavoro locali (spesso occidentali) che vedono svanire certi tipi di occupazione.

Cambiamento climatico e nuovo ordine mondiale

Tornando al nostro “Nuovo ordine mondiale” dobbiamo ancora parlare del cambiamento climatico, che porta sempre più stress di risorse e che ci impone di considerare i suoi effetti di medio e di lungo termine nei nostri scenari di investimento. Risorse idriche, adeguamento dei sistemi produttivi in agricoltura e allevamento (indoor farming, agricoltura di precisione), nuove soluzioni abitative (coibentazione e materiali innovativi), ridefinizione del trasporto pubblico e privato con mezzi non inquinanti, e così via. Tutti temi che abbiamo ampiamente trattato nel nostro ultimo libro dedicato ai megatrend e nella video-conferenza di mezz’ora che ho tenuto a ITForum Rimini 2022.

Clicca per vedere la conferenza di Andrea Forni sui megatrend

Taiwan, Unione Europea e microchips

Ma torniamo a Taiwan. Magari la Terza Guerra Mondiale non scoppierà mentre leggerete queste righe, però viene da chiedersi perché tanto interesse per questo isolotto abitato da 20 milioni di persone. Oltre a essere al centro della più importante rotta marittima commerciale tra Asia ed Europa, Taiwan siede su immensi giacimenti sottomarini di gas e petrolio e l’oceano che la circonda è tra i più pescosi al mondo.

E in uno scenario dove il fattore demografico richiede sempre più risorse per sostenere la vita di una popolazione in crescita esponenziale (fuori dall’Occidente) queste cose bastano. E se aggiungiamo che a Taiwan si producono il 65% dei semiconduttori di tutto il mondo (ovvero 1000 miliardi di semiconduttori nel solo 2020) e le sue fabbriche sono le più avanzate oggi esistenti, abbiamo detto tutto.

E questo spiega anche perché l’Unione Europea che produce solo il 10% di tutti i semiconduttori (e neanche quelli più avanzati) già da febbraio abbia lanciato un fondo da 43 miliardi di euro, il Chips Act, per incentivare lo sviluppo dell’industria europea dei microchip entro il 2030. Un problema strategico per l’Europa, un’occasione di investimento per i risparmiatori comunitari.

Fonte: sito Unione Europea

Guarda la videopillola dell’analisi

Come ho scritto all’inizio di questo lungo articolo, Taiwan è il focus geopolitico del mio Approfondimento Intermarket di agosto 2022. Un report mensile composto da 80-100 slides in formato pdf e da una video-analisi della durata di 90-120 minuti che permette di avere la panoramica completa di cosa stanno facendo i mercati e una previsione di breve termine per impostare le proprie strategie. Questo è possibile grazie all’uso del modello di analisi intermarket “Ruota dei Mercati” che ho inventato nel 2010 e ho descritto nel libro omonimo.

Se vi interessa dare un rapido sguardo ai mercati qui sotto potete vedere la videopillola di 12 minuti tratta dall’Approfondimento Intermarket cliccando a questo link o sull’immagine qui sotto e poi decidete se acquistarlo su Gumroad.com al prezzo di 61 euro (iva inclusa).

Conclusioni e raccomandazioni

Chiudo questo articolo citando alcune delle avvertenze che ho dato ai miei clienti che ricevono la mia analisi mensile. Sebbene il rialzo dei mercati azionari iniziato a luglio possa crearvi false aspettative, soprattutto a chi si trovi a dovere recuperare perdite subite nel primo semestre dell’anno, bisogna ricordarsi che stiamo operando in uno scenario di guerra (oggi l’Ucraina, domani Taiwan?) in cui si innesta uno scenario altamente inflattivo e un’economia che sta entrando in recessione in tutto il mondo.

Quindi vi esorto alla massima prudenza! Soprattutto ad agosto, quando in vacanza diventa difficile seguire i mercati con la dovuta attenzione e concentrazione. Se proprio volete entrare a mercato, fatelo a vostro rischio e pericolo ma con posizioni molto limitate nella size, privilegiando asset difensivi e aziende “Value” che abbiano dato prova di essere buoni pagatori di dividendi nella storia recente. Meglio ancora, privilegiate investimenti di lungo termine sui megatrend e la liquidità, da tenere per entrare a mercato quando ci saranno tempi migliori e più pacifici di quelli attuali.

Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.