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Le opportunità dell’AI
Come spieghiamo nel nostro ultimo libro, con il termine “intelligenza artificiale”, inventato nel 1956 dal matematico John McCarthy, si intende un insieme di teorie e tecniche per lo sviluppo di algoritmi che consentono a un computer di simulare il ragionamento umano in specifici domini applicativi limitati nell’estensione. Questo concetto noto come AI debole si contrappone alla visione dei pionieri del secolo scorso che miravano a sviluppare un’AI forte, sapiente e cosciente di sé, tipica dei film di fantascienza.
La società di consulenza PwC nel suo report “Sizing the prize. What’s the real value of AI for your business and how can you capitalize?”, già nel 2017 aveva stimato che l’impatto economico dell’AI sul PIL globale nel 2030 potrà essere del +14% per un valore di 15,7 triliardi di dollari, di cui 9,1 triliardi saranno prodotti dall’effetto sui consumi mentre 6,6 triliardi arriveranno dall’incremento di produttività.
E proprio sull’incremento di produttività che fanno perno due applicazioni dell’AI che sono balzate agli onori della cronaca in questo caldo e afoso agosto italiano.
Come ti trasformo il tuo accento
La prima applicazione è stata concepita dall’azienda americana Sanas, che ha come “mission” quella di “creare un mondo più connesso, amichevole ed empatico rivoluzionando il nostro modo di comunicare.”
Se non avete ben capito di cosa si tratta, non siete soli. Forse questa spiegazione aggiuntiva vi permetterà di avere qualche idea in più. Sempre dal sito Sanas spiega che “La tecnologia di Sanas è stata progettata per rivoluzionare la comunicazione dando ai parlanti multilingue la possibilità di scegliere il modo in cui comunicare. È un passo avanti verso la responsabilizzazione degli individui, il progresso dell’uguaglianza e l’approfondimento dell’empatia. Siamo impegnati a proteggere le diverse identità vocali del mondo e le loro culture.“
Tutto chiaro? No? Un esempio è meglio di mille parole! Quando voi contattate il centralino di assistenza clienti di un’azienda spesso chi vi risponde non è del vostro Paese, e anche se parla italiano lo parla con forte accento (ad esempio, slavo). Lo stesso succede a ogni americano, che spesso si trova a parlare con indiani che rispondono da un call center nel loro Paese.
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Le ricerche fatte da Sanas hanno dimostrato che la produttività di queste telefonate è molto più bassa di quelle effettuate da personale della stessa nazionalità dell’utente. Non per colpa del telefonista ma per colpa della barriera psicologica che si crea.
L’applicazione di Intelligenza Artificiale di Sanas si sovrappone alla parlata del telefonista e modula la sua vocalizzazione con la parlata che il cliente al telefono si aspetta di sentire. Quindi un californiano sentirà parlare l’addetto (indiano) con la tipica voce di un californiano!
Provare per credere. Andate sul sito cliccando qui sotto. Ascoltate la telefonata “without Sanas” (tipica cadenza dell’inglese indiano) e poi cliccate sul bottone a destra per riascoltare la telefonata con la cadenza americana. Pazzesco, perché l’AI cambia la voce dell’addetto in tempo reale!
Come (non) dipingere un quadro
La seconda incredibile applicazione dell’AI che vi mostro oggi, è legata alla creazione di immagini. Niente di nuovo direte voi! In realtà fino a oggi l’AI era capace di identificare il soggetto di una immagine (foto, disegno, pittura) che gli davate in pasto. Lo fa anche il vostro cellulare Android: puntate un piatto di pasta e la fotocamera identifica che state fotografando del cibo; puntate un fiore e la fotocamera capisce che state facendo la foto alla vegetazione.
L’applicazione di AI di cui vi parlo fa l’opposto. Il filone di studio si chiama “Text-to-Image” e vi permette di descrivere a parole l’immagine che volete creare, lo stile, ecc. Esempio, “una scimmia che suona la chitarra al chiaro di luna“. E l’AI vi dipingerà in pochi secondi quanto chiedete.
Questa immagine infatti l’ho creata io con NightCafé. Bella vero? Vabbé non mi sono impegnato troppo…
Se cercate su Internet trovate vari siti di “text-to-Image”. Io ho visitato anche DALLE-E e Midjourney. Qui sotto potete vedere la galleria di Midjouney. Pensate che tutte le immagini sono create artificialmente partendo da un testo.
Conclusioni
Queste due applicazioni di AI ci dovrebbero fare riflettere sulla veridicità delle cose che ci circondano. E probabilmente siamo solo all’inizio di quello che ci attende in futuro, dove reale, virtuale e artificiale si confonderanno sempre più, in una sorta di Matrix.
Meditate, gente, meditate. E per il momento… Buon divertimento!