Come posizionare i portafogli per l’anno appena iniziato? Secondo Carlo De Luca e Alessio Garzone, di Gamma Capital Markets, la strategia di portafoglio sarà divisa in due fasi distinte, adattandosi all’evoluzione delle condizioni di mercato e delle opportunità. Eccola in dettaglio.

Prima fase

Equity: Manteniamo un sovrappeso strategico sugli Stati Uniti e sull’India, grazie alla solidità economica e alle prospettive di crescita. Europa e Cina saranno sottopesate, con eventuali ingressi tattici per sfruttare momenti di debolezza.

Bond: La preferenza sarà per corporate bond investment grade con rating BBB/BB nell’area euro, caratterizzati da un rendimento a scadenza superiore al 3,5% e una duration compresa tra 3 e 4 anni. Eviteremo l’high yield, poiché lo spread rispetto agli IG si è ristretto, riducendo l’attrattività. Non prevediamo esposizione ai Treasury per il rischio cambio né agli emergenti, data la forza del dollaro.

Commodity: Approccio graduale e tattico all’oro fisico, con copertura valutaria per mitigare il rischio cambio.

Seconda fase

Equity: In caso di una correzione significativa in Europa, entreremo strategicamente con un peso maggiore nei settori di crescita. Negli Stati Uniti, una potenziale rotazione settoriale legata a un cambio di narrativa da “soft landing” a “recessiva” potrebbe portarci a riconsiderare l’asset allocation in chiave strategica. Essendo nella fase finale del ciclo economico espansivo, restiamo pronti a reagire al momento di svolta, pur non potendo ancora identificarne la tempistica precisa.

Bond: Nessuna variazione rispetto alla prima fase, salvo l’emergere di nuove opportunità durante l’anno.

Commodity: Continueremo con ingressi graduali e tattici sull’oro fisico, ma senza copertura valutaria, per beneficiare di eventuali movimenti favorevoli sul cambio.

“La composizione del portafoglio sarà calibrata in base ai profili di rischio degli investitori, mantenendo un equilibrio tra le opportunità tattiche e una visione strategica di lungo periodo” spiegano i due esperti.

“Il 2025 si prospetta come un anno di transizione strategica e di selezione attenta all’interno dei mercati globali. In un contesto caratterizzato da sfide politiche, dinamiche economiche contrastanti e aspettative elevate, la capacità di navigare con flessibilità e precisione sarà determinante per capitalizzare le opportunità e proteggere i portafogli dagli inevitabili rischi.

Il nuovo anno richiederà una gestione attiva e dinamica del rischio, con un focus su quei settori e aree geografiche capaci di offrire crescita sostenibile e protezione. Gli investitori dovranno privilegiare i mercati statunitensi per le opportunità di innovazione e crescita, mantenere un’esposizione strutturale all’India, e approcciare con tatticità la Cina e l’Europa. Parallelamente, l’allocazione strategica verso obbligazioni di qualità e asset difensivi come l’oro sarà fondamentale per bilanciare la volatilità e preservare il valore nel lungo termine.

Il 2025, con le sue sfide e opportunità, segnerà un nuovo capitolo in cui la selettività, la flessibilità e una visione globale saranno le chiavi per ottenere risultati solidi e sostenibili in un mondo sempre più complesso e interconnesso”.