Anche il 2024 (dopo il 2023) è stato un anno decisamente positivo per i mercati azionari (e il Ftse Mib) e soprattutto per i nostri “Cani del Ftse Mib”. Difficile riuscire a ripetere quanto ottenuto negli ultimi due anni? Mai dire mai! Quindi ci riproviamo. Infatti è già ora di concentrarsi sull’anno appena iniziato e di conseguenza sui nuovi portafogli dei “Cani”: ecco quindi, a puro scopo di educazione finanziaria, dei Cani del Ftse Mib i portafogli del 2025.
Uno sguardo ai Cani del 2024
Alla fine di un anno cominciato nell’euforia ma proseguito in un ampio trading range, i portafogli dei Cani del Ftse Mib sono riusciti a confermarsi come un ottimo strumento. E il 2024 è così stato un altro anno di sovraperformance per i Cani del Ftse Mib. Il bilancio dell’anno infatti è decisamente interessante. Ma iniziamo dal benchmark: il Ftse Mib ha messo a segno un +12,6%.
I portafogli dei Cani sono però riusciti a sovraperformare, sia grazie ai dividendi staccati nei 12 mesi sia con la strategia di stock picking. I risultati dettagliati li abbiamo riassunti qui. In breve, quello “10 dogs” si attesta al +32,69%, grazie a Unipol (+137%), Intesa SanPaolo (+56%) e Generali (+48%). Meglio ancora si è comportato il portafoglio “5 dogs” (+50,82%), mentre quello cosiddetto “PPP”, composto solo da Unipol, segna uno strabiliante +137,12%.
Il Portafoglio “Cani del Ftse Mib” è una classica strategia “lazy” azionaria. Ne abbiamo parlato nel nuovo libro “Lazy Portfolio” (ed. Hoepli) che potete trovare nelle migliori librerie, oppure qui su Amazon.
Costruire i portafogli per il 2025
Prima di concentrarsi sui titoli per quest’anno, rispolveriamo velocemente la metodologia di selezione, ideata e pubblicizzata dal guru americano Michael O’Higgins.
Si selezionano i 10 titoli con il rendimento del dividendo più elevato, con l’obiettivo di avere un portafoglio in grado di battere il paniere di riferimento (il Dow Jones Industrial negli Usa e il Ftse Mib in Italia). I portafogli che otteniamo, in realtà, con questi 10 titoli, sono tre. Il primo, quello dei “10 dogs” comprende appunto i 10 titoli con il dividend yield maggiore scelti tra i 40 del Ftse Mib.
Ma perché prendere i dividendi e non ad esempio gli utili? Perché, spiega O’Higgins, i profitti sono variabili, i dividendi in genere molto più stabili.
Ordinando quindi i 10 titoli per prezzo crescente e prendendo i primi cinque (quelli cioè con il prezzo inferiore) si ottiene il secondo portafoglio “5 dogs”. Alla base del metodo è il fatto che un incremento (in assoluto) del prezzo ha un impatto percentuale maggiore su un titolo con un prezzo basso che su uno con una quotazione più elevata. I due portafogli sono tutti equipesati, ovvero su ogni titolo si investe il medesimo ammontare assoluto: per convenzione 10mila euro, in modo da avere un portafoglio da 100mila euro complessivi (per il “10 dogs”) e 50mila euro (per il “5 dogs”).
Il terzo e ultimo portafoglio, detto “PPP” è composto infine da un solo titolo: il secondo dell’ordinamento (dal prezzo più basso a quello più alto). Si tratta solo di una anomalia statistica scoperta da O’Higgins ma valida anche sul mercato italiano: in genere – ma ovviamente non è una certezza – è un titolo che sovraperforma il mercato. Il 2024, con Unipol, è stata una incredibile fortuna.
I Cani del 2025
Dopo questo excursus, eccoci finalmente ai nostri portafogli, sviluppati a puro scopo di educazione finanziaria, e che non costituiscono in alcun modo sollecitazione al pubblico risparmio. Ecco quindi il portafoglio dei Cani del Ftse Mib 2023. I 10 titoli sono ordinati per quotazione crescente (prezzo di chiusura del 30 dicembre 2022); i primi cinque titoli (area in grigio) costituiscono quindi il secondo portafoglio (quello dei “5 dogs”), il secondo titolo (in azzurro nella tabella) quest’anno è Snam e costituisce il terzo portafoglio, quello cosiddetto “PPP”.
Guardando alle metriche del 2024, il dividendo medio ordinario del Ftse Mib è stato del 4% (e del 3,8% quello mediano), mentre i titoli dei Cani per il 2025 evidenziano un dividendo medio dell’8,1% e mediano del 7%.
Come si può rilevare nel dettaglio qui sotto, parecchi titoli del precedente portafoglio sono presenti anche quest’anno: ad esempio Banca Mediolanum, Eni, Intesa, Mediobanca, Poste, Stellantis. Tra le “new entry”, Snam, Banca Popolare Sondrio, oltre che entrambe le contendenti del momento nel mondo bancario, vale a dire Banco BPM e Unicredit.
Considerazioni conclusive
Il portafoglio dei Cani del Ftse Mib si è molto spesso ben comportato, superando in molti casi il benchmark. I nuovi panieri saranno monitorati e commentati sul sito a cadenza regolare. Come per gli anni scorsi, possono rappresentare un utile benchmark “no megatrend”. Di per sé, infatti, il Ftse Mib è già povero di titoli che potrebbero rientrare nei megatrend dei prossimi anni (ad esempio: Amplifon, Diasorin, Inwit, Moncler, Nexi, Recordati) ma queste selezioni in particolare lo sono ancora di più, dato che, ancora una volta, nessuno dei titoli citati rientra nei portafogli.
P.S.: Un errore sul foglio di calcolo ha determinato un errato elenco dei “Cani” 2025. La tabella qui sopra è già stata modificata. Rispetto alla precedente tabella “esce” Italgas ed “entra” Mediobanca. Il portafoglio PPP e quello “5Cani” non subiscono variazioni. Un grazie al Sig. Massimo S. che ci ha segnalato il nostro errore.
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