Un classico movimento a “V” oppure l’inizio di una più profonda correzione? O una grande e sana rotazione? Gli analisti e i gestori dibattono sul tema, per capire se è l’occasione per rientrare sull’equity o aumentare la quota in portafoglio, oppure se approfittare del rimbalzo per alleggerire ulteriormente. Ospitiamo di seguito l’intervento di Fabrizio Quirighetti, CIO di Decalia.

Mentre in apparenza, l’equity globale e in particolare quello degli Stati Uniti e ancora più specificamente la parte più in crescita, come il Nasdaq, che pesa sul settore tecnologico, e le sue ammiraglie Mag7, non se la sono cavata bene nelle ultime settimane, la maggior parte degli indici regionali o settoriali ha mostrato una maggiore resilienza.

Nel complesso, le prospettive dell’azionario globale rimangono supportate da uno scenario macro costruttivo (con prospettive di crescita in miglioramento al di fuori degli Stati Uniti che alla fine compensano l’impatto negativo di una crescita inferiore, di un’inflazione statunitense più rigida e di un allentamento più graduale da parte della Fed), insieme a un trend di utili societari resiliente (crescita degli EPS globali di consenso pari a +11% quest’anno e al 13% nel 2026), a flussi azionari inarrestabili e una sana partecipazione del mercato più ampia negli ultimi tempi.

Inoltre, il sentiment è passato dall’avidità della fine dell’anno scorso alla paura, il posizionamento è diventato meno teso, la valutazione delle azioni globali e statunitensi è scesa un po’, trascinata al ribasso dalla crescita e dal derating del 5%-10% del settore IT, mentre il nostro indicatore contrarian è ora vicino a condizioni di ipervenduto.

In altre parole, consideriamo questa correzione azionaria sana, allo stesso modo in cui la temperatura gelida è benefica per i laghi, grazie alla miscelazione dell’acqua in superficie con quella sul fondo. Come abbiamo segnalato molte volte in passato, la valutazione costosa dei mercati non è di per sé sufficiente a impedire rendimenti positivi, ma a un certo punto potrebbe rappresentare un soffitto di cristallo… e trasformarsi in un importante vento favorevole quando la crescita degli utili si esaurirà (recessione) o i rendimenti obbligazionari aumenteranno, il che non è ancora il nostro scenario di base attuale.

Di conseguenza, ci aspettiamo che i guadagni del mercato azionario siano in linea con la crescita degli utili e che il premio di rischio azionario si riduca se i rendimenti obbligazionari si riducono parallelamente ai progressi della disinflazione. I multipli elevati degli indici azionari nascondono una realtà molto più complessa sotto la superficie, con segmenti come Europa, mercati emergenti, PMI o finanziari che offrono ancora sacche selettive di valore oltre ai magnifici titani statunitensi.