Aprile è stato un mese positivo per i Cani del Ftse Mib. Nel mese, il benchmark, ovvero il Ftse Mib, è arretrato, da 24.710 a 24.141 punti, riducendo la propria performance da inizio anno dal +11,14% a +8,58%. Ben più positivo, invece, l’andamento in aprile dei Cani del Ftse Mib: una performance che dà ancora una volta ragione alla teoria del gestore statunitense Michael O’Higgins.
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I due portafogli
Come avevamo descritto nell’articolo in cui presentavamo i portafogli per il 2021 (qui) la situazione anomala in cui ci siamo trovati a causa della cancellazione dei dividendi da parte di molte società (obbligatoria nel caso delle banche) ci ha portato a disegnare due portafogli distinti. Uno chiamato “classico” (basato sui rendimenti dei dividendi effettivamente erogati) e l’altro di “consensus” basato invece sulle previsioni di distribuzione di dividendo da parte degli analisti.
I risultati dei “Cani 2021 – classico”
I portafogli che abbiamo denominato “classico” stanno stabilizzando i propri risultati, che si attestano al di sopra rispetto al benchmark. Quello “10 dogs” batte per ora il Ftse Mib con un +12,10%, grazie soprattutto ai risultati di Poste Italiane (+31%) e A2A (+25%). Più indietro il portafoglio “5 dogs” (+8,63%), mentre il migliore diventa quello cosiddetto “PPP”, composto solo da Hera (+12,22%).
I “Cani 2021 – consensus”
Ancora più lusinghiere le performance del portafoglio dei Cani di “consensus”. Tutti e tre i panieri battono nettamente il Ftse Mib. Quello dei “10 dogs” segna + 17,94%, quello dei “5 dogs” +15,16% e infine il portafoglio PPP – composto dalla sola Intesa SanPaolo – svetta con un +21,34%.
Insomma, risultati decisamente interessanti per i vri portafogli composti da titoli del principale indice di Borsa Italiana. Possiamo quindi ben dire che aprile è stato un mese positivo per i Cani del Ftse Mib!
Come si costruiscono i portafogli
Il primo, quello dei “10 dogs” comprende appunto i 10 titoli con il dividend yield maggiore scelti tra i 40 del Ftse Mib. Ordinando i 10 titoli per prezzo crescente e prendendo i primi cinque (quelli cioè con il prezzo inferiore) si ottiene il secondo portafoglio “5 dogs”: alla base del metodo è il fatto che un incremento (in assoluto) del prezzo ha un impatto percentuale maggiore su un titolo con un prezzo basso piuttosto che alto. I due portafogli sono tutti equipesati, ovvero ogn
Il terzo e ultimo portafoglio, detto “PPP” è composto infine da un solo titolo: il secondo dell’ordinamento (dal prezzo più basso a quello più alto). Si tratta solo di una anomalia statistica scoperta da O’Higgins ma valida anche sul mercato italiano: in genere – ma ovviamente non è una certezza – è un titolo che sovraperforma il mercato.
Nel passato, storicamente, i vari portafogli sul Ftse Mib si sono ben comportati. Ne abbiamo parlato diffusamente nel libro “La Ruota dei mercati finanziari” edito da Hoepli. Seguiamo mese per mese la performance dei “Cani 2021” e vedremo se continueranno a performare meglio del Ftse Mib!
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