Il boom dell’intelligenza artificiale richiederà un’enorme capacità di alimentazione e raffreddamento, stimolando così lo sviluppo soluzioni sostenibili. Di seguito le riflessioni di YT Boon, Head of Thematic – Asia di Neuberger Berman.
La domanda di tecnologie sull’intelligenza artificiale continua a crescere, ma si profila una sfida formidabile: come alimentare e raffreddare i data center necessari? Le capacità rivoluzionarie dell’IA, pur essendo impressionanti, sono oscurate dal suo famelico consumo di risorse. ChatGPT di OpenAI, secondo quanto riferito, consuma 500 ml (circa due tazze) di acqua per rispondere a ogni 5-50 richieste, mentre l’energia assorbita dai data center globali supera già quella della Francia, il decimo consumatore di elettricità al mondo.
Riteniamo che l’aumento della domanda di intelligenza artificiale sottolinei l’urgente necessità di soluzioni innovative e sostenibili che affrontino i limiti delle risorse essenziali e che la ricerca in questo senso possa creare opportunità significative per gli investitori. A cominciare dall’energia elettrica, la linfa vitale di ogni data center. I crescenti requisiti di calcolo dell’intelligenza artificiale hanno suscitato l’interesse per le fonti di energia alternative. Amazon, ad esempio, ha recentemente acquistato da Talen Energy un intero data center a energia nucleare.
È sempre più evidente la necessità di strategie sofisticate di gestione dell’alimentazione. Una gestione efficiente riduce gli sprechi e ottimizza l’uso dell’energia, riducendo i costi operativi. Anche l’affidabilità e il monitoraggio dell’alimentazione sono fondamentali per evitare interruzioni dell’attività, dato che le infrastrutture digitali sono sempre più sotto pressione. C’è poi il problema di come raffreddare i data center. Le Gpu per l’intelligenza artificiale generano un calore significativo e i metodi tradizionali di raffreddamento ad aria si stanno rivelando inadeguati, dato che le configurazioni dei rack dei data center spesso superano le capacità di questi sistemi.
Da qui la ricerca di nuove soluzioni, come il raffreddamento a liquido che può essere fino a mille volte più efficiente dell’aria nell’assorbire il calore. Questa soluzione comporta però una nuova infrastruttura di tubazioni e una nuova architettura del data center per accogliere il flusso e il ricircolo dei liquidi di raffreddamento. Come si capisce bene, la ricerca di tecnologie abilitanti per l’intelligenza artificiale è appena cominciata. La crescita degli investimenti nella generazione di energia alternativa e nelle soluzioni innovative per il raffreddamento dei data center, a nostro avviso, potrebbe aprire opportunità significative per gli investitori attivi che tengono d’occhio questo settore.