… È evidente che la gente è poco seria
Quando parla di sinistra o destra
Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra
Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra…
Così cantava Giorgio Gaber quasi 30 anni fa nella sua celebre canzone “Destra-sinistra”.
Sì perché destra e sinistra, concetti che a noi sembrano molto chiari e fissi nel tempo, in realtà sono parecchio ondivaghi. E capita che, nella loro evoluzione storica, si scambino tra loro le idee, gli obiettivi, gli elettori di riferimento.
Per esempio: al termine della guerra di secessione americana (1865) i repubblicani pescavano i consensi principalmente tra i ceti medi del Nord e tra quelli che stavano emergendo come i grandi gruppi affaristici; i democratici invece rappresentavano la popolazione bianca del Sud e le minoranze bianche urbane del Nord. I primi erano a favore di un governo federale forte, invece i Democratici la maggioranza del Sud era per il governo minimo e per una decentralizzazione che favorisse le comunità locali.
Se abbiamo in mente la situazione attuale (repubblicani forti al Sud e propensi a minimizzare il potere del governo centrale) potrebbe sembrare di aver scambiato i partiti. Invece sono stati i partiti ad aver scambiato le proprie posizioni e anche il proprio elettorato.
La stessa cosa – complice il bipolarismo che si sta (abbastanza) consolidando – sta avvenendo anche in Italia. Molte idee che un tempo appartenevano alla sinistra (teorizzate da filosofi e pensatori marxisti) appaiono ora appannaggio dei partiti di centro-destra.
La difesa dei ceti deboli, il rifiuto del globalismo, la limitazione all’immigrazione, la scuola come ascensore sociale e come strumento per l’uguaglianza. Sono tutti temi cavalcati da anni dai partiti di centro destra ma che appartenevano alla sinistra.
Non ne siete convinti? Eppure di tutto questo e di altro ancora ci racconta Luca Ricolfi in La mutazione: Come le idee di sinistra sono migrate a destra (Rizzoli, 208 pagine, euro 17,10).
“Le idee si muovono, cambiano habitat, come uccelli di passo – spiega Ricolfi – È quel che è successo a tre grandi ideali della sinistra: difesa dei deboli, libertà di pensiero, cultura come via privilegiata verso l’eguaglianza. Oggi queste idee, che hanno fatto la storia della sinistra, non abitano più lì. Alcune vagano senza meta, altre si sono posate sulla destra”.
Un esempio banale: Sesto San Giovanni era stata definita la Stalingrado d’Italia per la sua forte componente operaia e il voto “bulgaro” al PCI. Nelle ultime elezioni politiche di settembre 2022, il candidato più votato è stato Isabella Rauti (figlia dell’ex segretario del Movimento Sociale Italiano Pino Rauti) e il centro destra si è imposto con il 39% dei voti.
È un esempio troppo localistico e statisticamente non significativo? Probabilmente sì, ma guardate allora quanto emerge dalle ultime elezioni secondo il CISE (Centro Italiano di Studi Elettorali) in questo studio.
Ricolfi propone così un nuovo modello interpretativo, “la dottrina delle tre società”. Con questo mira a individuare chi sono i deboli oggi, ricostruisce il processo che ha portato la destra e la sinistra a scambiarsi le rispettive basi sociali, determinando una vera e propria mutazione del sistema politico in Italia.
Qui sotto potete leggere su Kindle un estratto del libro.
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