Sono i “rich guys in love with rockets”, i ricchi innamorati dei razzi. La definizione coniata dall’ex presidente Donald Trump era indirizzata a quei super ricchi che, dopo aver monopolizzato la rete e il digital, stavano già muovendo i primi passi nell’economia dello spazio. In primis, Elon Musk (Tesla e Space X), Jeff Bezos (Blue Origin), Richard Branson (Virgin Galactic).
La corsa alla commercializzazione dello spazio – la cosiddetta space economy – significa aprire nuovi business avendo alle spalle macchine da soldi come Amazon, e si sa che mettere le proprie pedine prima degli altri aiuta a creare egemonie.
Di spazio ed economia spaziale avevamo già parlato di recente, commentando Space economy. La nuova frontiera dello sviluppo (Bocconi University Press- 224 pagg.) scritto dall’astrofisica Simonetta Di Pippo,
Di Marcello Spagnuolo è invece “Capitalismo stellare: Come la nuova corsa allo spazio cambia la Terra” (Rubbettino Editore, 161 pagine, 13,30 euro): l’autore ci guida in questo nuovo mondo e in questo nuovo (ma antico) capitalismo, quello dei monopoli.
Monopoli economici che rischiano di diventare anche monopoli geopolitici. La sicurezza dei nostri paesi dipende infatti dalle comunicazioni spaziali e dalle immagini satellitari, come sta a dimostrare la guerra in Ucraina dove il conflitto tra Russia e Occidente si combatte anche in orbita.
L’esempio è quello di Elon Musk che aveva subito messo a disposizione dell’Ucraina i satelliti di Space X, salvo poi ritirarsi nelle scorse settimane. Tanto che il governo cinese ha bollato la “biosfera Space X” come un potente mezzo nelle mani degli Stati Uniti per dominare la Terra.
“Poche corporations private stanno plasmando la nuova economia dello spazio integrandola con nuove discipline e differenti settori di mercato: robotica, cibernetica, neuroscienza sono alcune dimensioni che si integrano nei business plan planetari dei nuovi imprenditori che si lanciano nella corsa allo Spazio per cambiare la Terra”.
Quello di Spagnuolo è un libro importante, che ci aiuta a riflettere su cosa potrebbe diventare lo Spazio tra pochi anni e quali sono i rischi che correremmo “noi terrestri”.
Qui sotto potete leggere su Kindle un estratto del libro.