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Per la recensione della domenica vi segnalo il libro “Il conflitto russo-ucraino. Geopolitica del nuovo (dis)ordine mondiale” scritto nel 2015 da Eugenio Di Rienzo, storico e docente universitario, profondo conoscitore della storia moderna della Russia.
Un libro che spiega i prodromi del primo conflitto, partendo dal colpo di stato della «gloriosa notte» del 22-23 febbraio 2014, che “ha visto la deposizione e la fuga del «satrapo» Viktor Janukovyč e il ritorno al potere della discussa «Giovanna d’Arco ucraina» Julija Tymošenko, è stata provocata da forti pressioni provenienti dai gabinetti di Berlino, Parigi e Varsavia“. Un libro che parla di geopolitica, del ruolo degli USA (citando anche l’opposizione alla costruzione dei gasdotti tra Russia e Germania), del ruolo confuso della UE, dei consigli inascoltati di Kissinger ai decisori americani. Un libro che è incredibilmente attuale dal momento che tutto quello che stiamo vivendo oggi ricalca esattamente ciò che è successo sette anni fa e nasce da errori commessi dalle parti in gioco politicamente a quei tempi.
Un punto di vista alternativo alla narrazione ricorrente
Questo libro è spesso polemico nei confronti delle azioni che erano state intraprese da Stati Uniti e dalla (riluttante) Unione Europea e guarda il conflitto anche con gli occhi della Russia, ripercorrendone la storia di grande potenza mondiale. Apre quindi un punto di vista alternativo o complementare alla narrazione ricorrente dei media occidentali e ci permette di capire i retroscena di una guerra che è la fotocopia di quella attuale.
Già all’epoca si parlava del rischio di isolamento della Russia e del pericolo che questo poteva comportare per le nazioni ad essa vicine. Peraltro l’autore spiega che dal suo punto di vista di storico, per dare un giudizio oggettivo sulla legittimità della risposta politico-militare di Putin al terremoto di Kiev e alle sue conseguenze prossime e remote, bisogna comunque ricordare che la maggiore responsabilità per la creazione dell’imbroglio ucraino appartiene a Stati Uniti e Germania e in subordine agli altri «soci di minoranza» della NATO. Ed è responsabilità di lunga durata. La «marcia verso oriente» dell’Alleanza Atlantica avvenne, infatti, al prezzo di una sistematica manomissione degli impegni contratti con Mosca prima della riunificazione tedesca.
L’Orso Russo isolato mostra denti e artigli
L’autore spiega anche che “… l’ultimo credibile tentativo di legare la Russia all’Europa fu sperimentato da François Mitterrand che nel 1990 propose, incassando il tiepido sostegno di Helmut Kohl, la creazione di una «Confederazione Europea» inclusiva di Mosca. Il progetto fu bocciato dal Dipartimento di Stato che, invece, sostenne la formazione di un «triangolo strategico», composto da USA, Germania e Francia, dominato da Washington. La prima decisione presa dal triumvirato fu l’espansione delle funzioni dell’OSCE: l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa che annoverava significativamente Washington e Ottawa tra i suoi fondatori. La seconda fu il rafforzamento della NATO, giustificato dall’emergenza provocata dalle guerre di secessione iugoslave. La terza portò al via libera dato alla precipitosa adesione all’Alleanza Atlantica di tutti i vecchi satelliti europei dell’URSS.“
Il Nuovo Ordine Globale secondo l’autore
Il libro ci permette anche di capire (o meglio di confermare) che il Nuovo Ordine Globale di cui tanto si parla adesso, in realtà ha iniziato a mettere radici già una ventina d’anni fa e le guerre in Ucraina (e le scaramucce tra Cina e USA intorno a Taiwan) ne hanno solo accelerato il processo.
Infatti, l’autore spiega che: “Con la rinascita delle ambizioni imperiali di Cina, India, Iran e Turchia, con la destabilizzazione generale del Medio Oriente, provocata ancor più dall’insensata strategia statunitense in quella regione che dalla barbarie jihadista e, soprattutto, con la vigorosa ripresa di attività di Mosca in tutti i teatri internazionali, il rassicurante scenario del New World Order si è avviato verso un irreversibile declino. In questa fase, la Russia si presenta come una Potenza revisionista di media entità, sicuramente dotata di maggiori energie e risorse dell’Iran, ma più debole della Cina.”
Il libro contiene un capitolo molto interessante che spiega (nel 2015) “la rivincita della Geopolitica e il crepuscolo del New World Order” così come era inteso all’epoca. anche perché le contromisure messe in atto dagli USA e dalla UE erano le stesse di oggi, tra le quali “La guerra finanziaria dichiarata da Washington e Bruxelles, che in ogni caso ha molto danneggiato gli operatori occidentali...” (pag.59).
Le sanzioni non funzionarono allora… e oggi?
E ancora, “Difficilmente, tuttavia, le rappresaglie USA-UE, alle quali Putin ha risposto con controsanzioni che hanno messo in crisi non solo il settore agroalimentare della zona meridionale dell’euro, ma anche il comparto industriale della «locomotiva tedesca», potranno avere lo stesso effetto sui rapporti commerciali tra Russia e il resto del mondo, incentrati principalmente sull’esportazione di energia (ma anche di armamenti e materie prime). Questi rapporti legano la Federazione alla Turchia…” E guarda caso dallo scoppio di questa guerra è proprio la Turchia ad avere un ruolo importante e a guadagnarci (si veda il rally dell’indice BIST100 di quest’anno con il suo +66% YTD).
Oltre al fatto che il libro di Di Rienzo ci ricorda come il 24 maggio 2014, la National Petroleum Corporation di Pechino avesse sottoscritto con la Gazprom un contratto monstre per la fornitura di trentotto miliardi di metri cubi di gas all’anno per i successivi trent’anni che verrà inizialmente pagata in dollari per poi essere gradualmente convertita in yuan. Questo piano di collaborazione energetica – concepito come un sistema integrato di distribuzione del gas – renderà possibile convogliare la produzione siberiana verso il porto di Vladivostok sul Pacifico, per poi farla arrivare in Cina attraversando la frontiera nord-orientale.
La nostra visione del Nuovo Ordine Globale
Tutto quello di cui parla Di Rienzo, noi l’abbiamo aggiornato e integrato nella mappa della nostra visione personale del “Nuovo Ordine Globale” (mappa che è in continua fase di revisione e integrazione) che guiderà le nostre strategie di investimento di lungo termine basate sui megatrend, che potete leggere sia in questo articolo che parla della crisi di Taiwan, sia in questo articolo che parla della crisi russo-ucraina e spiega anche l’opinione di Ray Dalio, sia nel mio Approfondimento Intermarket di ottobre dove trovate anche un primo lungo elenco delle sue specifiche.
Per leggere il libro
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