Indice
Introduzione
Come sapete nel nostro ultimo libro “Investire nei megatrend del futuro” abbiamo dedicato ampio spazio al tema del vino. Un bene che rientra negli investimenti legati al vizio (alcool) ma che ha anche un risvolto sociale (demografia) e climatico (siccità, inondazioni).
L’espansione dei mercati di sbocco del vino, grazie al cambiamento dei gusti di una parte della popolazione occidentale che prima comprava solo birra, e alla rapida crescita della classe media dei Paesi emergenti, ha fatto sì che questo business miliardario attirasse operatori senza scrupoli e frodatori. E le frodi hanno successo grazie anche alla scarsa conoscenza del vino da parte dei consumatori sui nuovi mercati.
Oggi vi riporto un interessante contributo tratto dalla rivista scientifica Horizon pubblicata dalla Commissione Europea che racconta gli obbiettivi del progetto TRACEWINDU, finanziato dall’UE e guidato dall’Università di Barcellona, che vede tra i partner L’Università di Pisa e il suo spin-off Innolabs srl.
Il progetto mira a garantire e migliorare la tracciabilità del vino lungo l’intera catena del valore, con un’etichettatura intelligente e la registrazione dei dati attraverso la tecnologia blockchain.
Il mercato attuale del vino
Il mercato del vino è cambiato radicalmente negli ultimi cinquant’anni, passando da piccoli mercati nazionali, scarsamente diffusi e limitati agli specialisti, alla rivoluzione globalizzata del web.
L’industria del vino rappresenta una parte importante dell’agricoltura e dell’industria alimentare in molti Paesi (ad esempio, ES, FR e IT rappresentano da sole un totale del 32% della superficie viticola mondiale, rientrando tra i primi 5 produttori mondiali di uva nel 2018).
Gli alcolici sono tra i prodotti più contraffatti in Europa. Purtroppo, l’attrattiva esercitata sui consumatori da nomi familiari come la Rioja spagnola, il Porto portoghese e il Prosecco italiano, attira l’attenzione di bande criminali in cerca di profitti illeciti. Le frodi sul vino, in cui un prodotto più economico viene spacciato per un vino pregiato, sono stimate in 1,3 miliardi di euro all’anno, pari a circa il 3% delle vendite totali.
Attualmente, l’etichetta di un vino fornisce ai consumatori informazioni sulle origini e sui sapori del prodotto. Tuttavia, non è in grado di fornire informazioni sul numero di intermediari che intercorrono tra il vigneto e il negozio o il ristorante in cui viene acquistato il vino.
Perché il progetto TRACEWINDU
“I produttori di vino sono preoccupati per il commercio illecito, quindi dobbiamo identificare in modo inequivocabile l’origine del vino“, ha dichiarato Gustavo Pérez González, senior project manager dell’Universitat Autònoma de Barcelona in Spagna.
Come spiega il sito del progetto, ogni anno l’industria vinicola perde miliardi di euro a causa del vino contraffatto e del commercio illecito. Il progetto TRACEWINDU ha il duplice scopo di consentire ai consumatori di effettuare acquisti basati su informazioni complete e affidabili sul processo di produzione. E migliorare la produttività dei vigneti utilizzando prodotti fitosanitari e l’analisi dell’origine geografica come parte di una strategia multi-approccio per garantire la tracciabilità/autenticazione del vino.
L’obiettivo generale della ricerca e dello sviluppo tecnologico di TRACEWINDU è anche quello di migliorare la produttività dei vigneti utilizzando una nuova combinazione di prodotti fitosanitari, integrando contemporaneamente l’analisi dell’origine geografica in una strategia multi-approccio per garantire la tracciabilità/autenticazione del vino.
La tecnologia a supporto tra blockchain, QR code e smart tag
Il progetto sostenuto da Horizon si concentra su una tecnologia blockchain decentralizzata che, con un codice QR stampato, potrebbe registrare le informazioni sull’intero ciclo di vita di una bottiglia di vino in modo trasparente. La tecnologia blockchain è familiare agli utenti delle cosiddette valute digitali, come il bitcoin, perché promette sicurezza e tracciabilità.
Questo approccio sarà correlato con i risultati ottenuti dall’analisi sensoriale per generare una tabella di punteggio dell’etichettatura sotto forma di passaporto del prodotto incluso negli smart tag.
Gli smart tag sono etichette fisiche con identificatori unici a livello di articolo sotto forma di codici QR per la condivisione digitale e dinamica delle informazioni e la fornitura di tutte le informazioni rilevanti sul prodotto durante l’intero ciclo di vita e la trasparenza dei dati del prodotto grazie alla tecnologia blockchain decentralizzata.
Grazie agli smart tag implementati, TRACEWINDU supporta la tracciabilità delle bottiglie direttamente al produttore e ogni volta che una bottiglia passa di mano, l’origine viene aggiornata e la proprietà viene trasferita; inoltre, le bottiglie certificate al momento e nel luogo di produzione dai produttori avranno ancora più valore nei mercati secondari.
Tracewindu sta anche studiando la possibilità di includere nel codice QR informazioni derivate da tecniche di chimica analitica. Queste possono essere utilizzate per specificare le caratteristiche uniche di una bottiglia di vino, come la posizione geografica, fornendo un’ulteriore garanzia del contenuto.
I viticoltori che hanno partecipato al progetto hanno anche suggerito di tracciare la temperatura durante il trasporto. Questo aiuterebbe a garantire che il vino non si sia degradato quando arriva a destinazione, migliorando la soddisfazione dei consumatori.
Obiettivi ambientali
In linea con i piani del Green Deal europeo per ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti, il progetto ha anche obiettivi ambientali. “Stiamo studiando come rafforzare il sistema immunitario della vite e quindi ridurre la necessità di ulteriori prodotti chimici“, ha dichiarato Pérez González.
Questa resilienza si rifletterà anche nell’etichetta. Se si riuscirà a dimostrare che le caratteristiche organiche del vino non vengono alterate, questa caratteristica potrebbe aggiungere valore mostrando quali viticoltori rispettano gli obiettivi europei di sostenibilità.
Pérez González prevede anche un possibile sistema di restituzione delle bottiglie. Ciò richiederebbe che i viticoltori si impegnino a utilizzare le bottiglie con codice QR e stampa laser a lungo termine, ma sarebbe in linea con l’obiettivo dell’economia circolare di riutilizzare gli imballaggi alimentari anziché produrne altri. Questo porterebbe alla creazione di posti di lavoro nei settori della tracciabilità, della distribuzione e della logistica.