Bitcoin e criptovalute in un portafoglio? “È il primo esperimento sociale di asset universale governato da principi di interesse distribuito tra la maggioranza dei partecipanti e non di un manipolo di persone che ne detengono il potere”.
L’esperimento in questione è il Bitcoin, nato inizialmente come white paper pubblicato il giorno di Halloween del 2008, quindi meno di due mesi dopo il fallimento di Lehman Brothers. Un asset quindi decisamente recente, ma che sta rivoluzionando anche i mercati finanziari.
L’intero mondo delle cripto vale ormai 3mila miliardi di dollari e il bitcoin ne rappresenta circa la metà. Non è più quindi un asset che si può ignorare, tanto che ormai, accanto alla possibilità di fare mining o di acquistarne direttamente, sono disponibili vari prodotti finanziari legati alle cripto, dai future agli Etf su singole criptovalute e su basket.
Daniele Bernardi, Ad di Diaman Partners, ci guida nel mondo delle criptovalute con il suo libro “Investire in crypto assets consapevolmente”, con prefazione a cura di Ferdinando M. Ametrano, Università Milano-Bicocca e CEO di CheckSig.
Il Bitcoin e le principali cripto sono un asset da manovrare con estrema cautela vista la loro volatilità e Bernardi, dopo un’ampia prima parte in cui spiega le varie valute digitali, si addentra nell’analisi finanziaria e di portafoglio, dalla correlazione con le altre asset class alla quota da detenere in una asset allocation strategica, dalla gestione tattica al ribilanciamento in portafoglio. Bitcoin, criptovalute e portafogli sono così tre termini che possono stare in un’unica frase ed essere tra loro correlati.
Appassionati o no di criptovalute, scettici oppure entusiasti di questa nuova fase digitale che sta rivoluzionando il mondo delle transazioni, il libro rappresenta un utile manuale che guida il lettore nella gestione pratica delle criptovalute in un portafoglio.
Poi non è detto che uno ci investa effettivamente, ma come al solito, anche questi temi è meglio in ogni caso conoscerli o farsene almeno un’idea.