Per la recensione della domenica oggi vi propongo “L’Italia nella Rete“, scritto a quattro mani da Gianluca Dettori con la giornalista Debora Ferrero e pubblicato da Solferino.
Chi è Gianluca Dettori
Per chi non conoscesse Dettori, basti sapere che è la mente dietro lo sviluppo del digitale in Italia negli anni Novanta e inizio Duemila. Basti citare Italia On Line, Lycos (che è stato il primo motore di ricerca al mondo anticipando Google e Yahoo), la piattaforma di streaming musicale Vitaminic, che ha lanciato nel 1999 anticipando i colossi come Spotify e Apple iTunes. Oggi Dettori è partner fondatore di dPixel e del fondo Primo Ventures.
Insomma, Dettori ha vissuto in prima persona ed è stato protagonista della corsa (a ostacoli) italiana a Internet e al digitale degli anni Novanta, quando l’ltalia era un leader tecnologico nel settore. Non sembra vero? E invece il libro di Dettori e Ferrero ce lo spiega pagina dopo pagina.
Perché leggere il libro
“L’Italia nella Rete” è un libro molto intrigante per chi ha i capelli grigi. Gli ricorderà tante cose che sono successe e che magari all’epoca non si erano capite, essendo Internet e il digitale molto lontani dalla quotidianità dell’italiano medio, che stava iniziando a usare l’email aziendale.
Ma è anche un libro assolutamente da fare leggere ai giovani, nati negli anni Novanta o nel Duemila perché racconta una storia dell’Italia e di un gruppo di imprenditori “illuminati” che forse i Millennials non conoscono e che per certi versi è incredibile.
Alcuni brani significativi
Leggendo il libro scopriamo che “l’Italia le sue molte occasioni le ha avute, ma nonostante questo non è riuscita a costruire una propria posizione significativa nel digitale a livello internazionale“.
Come spiegano gli autori di cui riporto le parole, le cause sono molteplici, sia economiche sia culturali, e riguardano diversi ambiti strettamente connessi tra loro:
- la scarsa cultura informatica di base che è figlia di un basso livello di conoscenze scientifiche;
- la limitatissima disponibilità di capitali investiti in questo campo e in generale un atteggiamento conservativo, che indirizza il collocamento di denaro in settori meno a rischio;
- la visione economica legata a settori manifatturieri tradizionali, che si poggia sulla rilevanza delle imprese familiari nel tessuto imprenditoriale italiano;
- l’opinione pubblica ostile nei confronti di imprenditori e profitti;
- i grandi gruppi industriali prevalentemente di estrazione pubblica e la visione quasi sempre dirigistica del governo su economia e finanza;
- una politica vittima di un certo timore reverenziale verso gli Stati Uniti e incapace di impostare una linea di sviluppo a lungo termine del Paese e debole nel difendere le sue imprese, a cominciare da quelle strategiche. Ma dietro c’è molto altro.
Il libro racconta la storia di Olivetti, fiore all’occhiello della tecnologia elettronica e informatica italiana e globale e il suo rapido declino negli anni Novanta dovuto a scelte aziendali sbagliate e forse volontà politica. Una delle tante occasioni perse dell’Italia tecnologica.
Racconta la storia dei colossi americani dell’informatica e del digitale dagli anni Cinquanta a oggi dimostrando come il terreno culturale, imprenditoriale e finanziario americano sia molto fertile per dare concretezza a idee geniali.
Ma racconta anche delle tante idee innovative degli imprenditori del digitale ante-litteram che hanno dovuto farsi strada tra problemi tecnologici, arretratezza culturale e pastoie burocratiche per mettere in piedi startup e attività innovative anticipando i colossi americani.
Pensate che l’Italia si collega a Internet il 30 aprile 1986, quando viene creato il primo nodo italiano presso l’Istituto di calcolo elettronico dell’Università di Pisa. E alla fine del 1986 c’erano cinque italiani collegati alla rete!
Insomma, un libro intenso, ma appassionante e assolutamente da leggere dai giovani startupper tecnologici di oggi e di domani.
Un estratto gratuito del libro
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La video-intervista agli autori
Vi ricordo anche di guardare la video intervista esclusiva su Youtube che Pasquale Stefanizzi, autore di tanti articoli del sito, ha fatto ai due autori del libro a inizio novembre. Mezz’ora di cultura digitale e aneddotica sulla storia tecnologica dell’Italia che riporterà alla mente di chi ha i capelli grigi tanti ricordi. La potete vedere cliccando sull’articolo “L’Italia nella Rete” che trovate in questo sito o sul link di Youtube.
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