L’idrogeno sarà uno dei combustibili del futuro, tanto da risultare centrale all’interno del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Green Deal europeo. Italia ed Europa stanno lavorando allo sviluppo di una filiera forte, che contribuirebbe a decarbonizzare tanti settori, dall’industria ai trasporti, dalla produzione di energia all’ambito residenziale. Una tematica che si riconduce ai megatrend climatici e ambientali.
In occasione di Key Energy, la fiera di riferimento per il mercato delle energie rinnovabili, H2IT, l’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile, ha presentato i risultati del proprio Osservatorio.
Ricavi in rialzo per il settore
In un anno complicato come il 2020, le aziende socie di H2IT hanno dimostrato un alto livello di resilienza: per il 60%, il fatturato relativo alle sole attività idrogeno è rimasto stabile, e per il 29% è addirittura aumentato.
Le aspettative per fine 2021 sono ancora più incoraggianti: il 69% prevede un incremento nel giro d’affari, a dimostrazione della forte spinta sull’acceleratore che tutto il sistema Italia sta imprimendo al settore. Tutte poi si aspettano una forte crescita, con il 30% che da qui a tre anni crede in un giro d’affari in aumento di oltre il 100%. È l’industria il comparto indicato come il più promettente per l’idrogeno (87%), seguito dai trasporti (76%) e da logistica/infrastrutture (43%).
Anche le previsioni sull’occupazione sono molto positive: il 14% immagina un boom del +500% da qui al 2023. Tuttavia si scontrano con la realtà attuale: per il 92% del campione è ancora difficile trovare personale qualificato.
Le criticità
Le criticità riscontrate dalle aziende riguardano in primo luogo l’assenza di un quadro normativo chiaro: il mercato è ancora poco maturo ma si aspettano uno sforzo in più dalle Istituzioni specialmente sul fronte della burocrazia e dei finanziamenti pubblici, e una diminuzione dei costi delle tecnologie grazie a ricerca e sviluppo.
H2IT ha insistito molto anche con le istituzioni con il report “Strumenti di Supporto al Settore Idrogeno. Priorità per lo sviluppo della filiera idrogeno in Italia”.
Tuttavia la politica non ne esce troppo male. Le attese sono certamente alte, ma le aziende riconoscono l’impegno del Governo. Poco più della metà del campione (51%) esprime un giudizio positivo sulla strategia avviata dello Stato, con il 31% che non si sbilancia né in positivo né in negativo.
Ma quali sono le misure necessarie per lo sviluppo della filiera? L’80% delle aziende risponde che servono più investimenti, ma sono comunque in tanti a credere che occorrano maggiore apertura dal sistema finanziario, più sensibilizzazione dell’opinione pubblica e più offerta di formazione.
Il commento di H2IT
“L’ottimismo che emerge dall’analisi dei dati aggregati delle previsioni delle aziende socie di H2IT è il risultato di segnali finalmente più forti, che però non bastano da soli a fare decollare un mercato” ha commentato Alberto Dossi, Presidente di H2IT.
“Serve una strategia ben definita per lo sviluppo del settore che abiliti gli investimenti, con un quadro normativo chiaro e riforme volte a supportare l’adozione delle tecnologie idrogeno in Italia”.
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