Come ogni anno la società di consulenza norvegese DNV ha pubblicato il suo corposo (e gratuito) Energy Transition Outlook che ci spiega come sta avvenendo la transizione energetica in aderenza agli Accordi di Parigi del 2015 e le previsioni da qui al 2050.

Questo Outlook è un vero “must-to-have” per ogni investitore e analista finanziario e il tempo che dedicherete alla sua lettura sarà assolutamente ben speso.

Inoltre, quest’anno la vera chicca per investitori e analisti finanziari è il nuovo allegato “Financing the Energy Transition” che completa lo studio dal punto di vista degli investimenti necessari a supportare lo sviluppo delle energie rinnovabili e dei prevedibili disinvestimenti in energie fossili.

Quindi, care lettrici e cari lettori, se avete intenzione di investire in Eni, Saipem, Exxon o in qualche azienda del settore delle rinnovabili (di cui il nostro libro “Investire nei megatrend del futuro” è zeppo) forse è il caso di dare un’occhiata a questo Outlook!

Come scaricare l’Outlook

L’Outlook è composto da diversi report tematici. A questo indirizzo trovate l’home page: https://eto.dnv.com/2021 oppure cliccate sulla figura qui sotto.

La Home page dove scaricare l’Outlook – Fonte: DNV

Dalla home page potete scegliere quali report scaricare:

  • Executive Summary: in sole 40 pagine tutto quello che c’è da sapere per farsi un’idea.
  • Energy Transition Outlook 2050: il report completo di 282 pagine con le previsioni sul sistema energetico mondiale, compresa la domanda e l’offerta di energia, il mix energetico e le tecnologie.
  • Regional Reports: una serie di report che focalizzano l’analisi si singole regioni del mondo (Europa, ex-Russia)
  • Maritime Forecast 2050: è una analisi di 80 pagine sulla transizione energetica del settore marittimo, che ricordiamo essere la chiave di volta di tutto il sistema logistico globale e uno dei settori oggi più inquinanti.
  • Technology Progress Report: questo report di 70 pagine spiega quali sono le tecnologie chiave per la transizione energetica e la loro evoluzione nei prossimi cinque anni.
  • Financing the Energy Transition: il nuovo report di 74 pagine che spiega come finanziare la transizione energetica dal punto di vista di investitori e policymaker.

Qualche dato tratto dall’Outlook

Come spiega DNV la transizione è caratterizzata da un sostanziale passaggio all’elettrificazione generata da
rinnovabili e un forte calo (ma non scomparsa) dei combustibili fossili da qui al 2050.

La figura mostra la fornitura di energia primaria globale per tipologia di fonte. Si noti il rapido calo di petrolio e carbone dal 2030 in avanti, mentre avanzano le quote di energia prodotto dal solare e dall’eolico (soprattutto off-shore). E’ anche interessante leggere il ruolo del gas naturale in questa transizione, che vi consiglio di fare!

Fonte: DNV

Come spiega DNV, il mondo sta passando a un modo di vivere più sostenibile, mentre le economie iniziano a diminuire la loro dipendenza dai combustibili fossili. Nel 2019, l’80% dell’energia mondiale è stata fornita da combustibili fossili e il 20% da combustibili non fossili. Entro il 2050, si prevede un uguale mix di fonti fossili e non fossili di approvvigionamento energetico primario.

Tuttavia, per soddisfare il livello di domanda di petrolio nel nostro più probabile futuro, gli investimenti nella produzione di petrolio continueranno per tutto il periodo di previsione, anche in un mercato in declino.

La domanda di gas naturale rimarrà relativamente stabile, ma il grande cambiamento arriverà nel modo in cui viene sempre più scambiato tra regioni come gas naturale liquefatto.

Il grido d’allarme di DNV

Concludo, citando il grido d’allarme lanciato da DNV attraverso questo Outlook. Il mondo si sta decarbonizzando al ritmo e con crescente urgenza, ma deve decarbonizzare più profondamente e velocemente per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

L’Energy Transition Outlook di DNV prevede che entro il 2029 il mondo esaurirà il budget di carbonio per contenere il riscaldamento al limite di Parigi del 1,5°C dalla situazione pre-industriale, mentre il limite del 2°C sarà esaurito entro il 2053.

Le previsioni di DNV indicano quindi l’alta probabilità di un riscaldamento di 2,3°C sopra i livelli preindustriali entro la fine del secolo con tutte le drammatiche conseguenze che non possiamo neanche immaginare, ma che iniziamo a sperimentare già oggi sulla nostra pelle (incendi, alluvioni, frane, siccità, ecc.)

Secondo DNV le emissioni devono diminuire di circa la metà entro il 2030 per un futuro di 1,5ºC, ma la loro previsione è che scenderanno solo del 9%. Con tutto quello che ne conseguirà, aggiungo io!

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Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.