È sempre più alto l’interesse per i tematici: questo l’esito della ricerca di Bnp Paribas AM. “La crescita dell’investimento tematico è stata notevole, si è triplicata tra il 2017 e il 2020, con il significativo sostegno di distributori e investitori privati. Ci aspettiamo che questa tendenza acceleri, guidata dall’imminente cambiamento normativo, compresa l’integrazione delle preferenze ESG nelle scelte degli investitori nel quadro di MiFID II, così come la crescente domanda di strategie tematiche da parte degli investitori istituzionali”.
Pierre Moulin, membro del Comitato Esecutivo e Global Head of Product & Strategic Marketing di Bnp Paribas AM, riassume così la ricerca svolta con Greenwich Associates sull’approccio degli investitori istituzionali e wholesale all’investimento tematico. E spiega i motivi per cui è sempre più alto l’interesse per i tematici, come intercettato dalla ricerca di Bnp Paribas AM.
La ricerca sui tematici
L’interesse degli investitori per i fondi tematici è cresciuto in modo significativo negli ultimi 12 mesi. Più che una moda del settore, questo cambiamento strutturale evidenzia una modifica fondamentale nell’approccio all’asset allocation, che passa da una focalizzazione sulle classi di attivo, la geografia e il settore imprenditoriale, a un approccio più orientato al tema d’investimento. Qui tutti i principali megatrend individuati.
Ben l’88% degli investitori “wholesale” e il 36% degli investitori istituzionali già utilizzano o prevedono di utilizzare strategie tematiche. Inoltre, nove investitori su dieci ritengono che l’investimento tematico abbia un impatto positivo sulla performance a lungo termine.
L’obiettivo principale dichiarato dagli investitori, che scelgono strategie tematiche, è indirizzare l’investimento verso la sostenibilità e i criteri ESG (76%), seguito dalla capacità di aumentare i rendimenti dell’investimento (42%), dal desiderio di adottare un approccio di investimento più innovativo o dirompente (36%) o infine dalla finalità di perseguire un aumento della diversificazione (30%).
Tematici di interesse: tecnologia e innovazione
Tra i temi relativi all’innovazione e alla tecnologia, gli intervistati hanno identificato come i più interessanti: la salute (28%), la robotica e intelligenza artificiale (23%) e le tecnologie dirompenti (13%). Oltre il 50% ha identificato questi tre temi tra considerati più interessanti, seguiti da altri trend “disruptive” quali la cyber-sicurezza, le biotecnologie, il 5G e le smart cities.
Questo interesse nella digitalizzazione ha chiaramente subìto un’accelerazione con la pandemia di Covid-19 e la necessità di adattarsi a nuovi modi di vivere e lavorare. Molti settori coinvolti hanno dimostrato resilienza durante la crisi grazie alla loro flessibilità e capacità di adattamento. Questo vale, in particolare, per realtà quali le aziende innovative del settore sanitario, che si sono dimostrate molto solide, poiché sono rimaste intatte le tendenze di crescita secolare: invecchiamento della popolazione, stili di vita più sani, aumento dell’appetito per l’assistenza sanitaria nelle economie in via di sviluppo.
Azioni, ma anche bond
L’investimento tematico è stato tipicamente più focalizzato sulle azioni, ma c’è un crescente sviluppo nell’ambito del reddito fisso. Lo studio ha dimostrato che la maggior parte degli investitori utilizza o prende in considerazione l’azionario per l’investimento tematico (87%), seguito dal reddito fisso (42%), davanti ai mercati multi-asset e privati (entrambi al 30%). Questi dati evidenziano una tendenza in accelerazione verso l’allocazione tematica nel reddito fisso, a dimostrazione di un fondamentale cambiamento di approccio all’asset allocation, di cui l’investimento tematico è parte integrante.
Tematici ed ESG
La domanda di fondi tematici sostenibili cresce poiché gli investitori desiderano che i loro investimenti abbiano un impatto positivo sul mondo che li circonda. La sostenibilità e i criteri ESG sono stati individuati dalla maggior parte degli intervistati, con la preferenza prevalente agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (41%), seguiti dalle soluzioni ai cambiamenti climatici (21%) e dalle energie rinnovabili (18%).