Nell’articolo “Come la robotica sta cambiando il lavoro” pubblicato mercoledì scorso abbiamo discusso di come la robotica possa diventare una minaccia per il lavoro umano.
Il vostro interesse per l’argomento mi ha portato a proporvi un’altra pillola tratta dal mio libro “Robot. La Nuova Era – Vivere, lavorare, investire nella società robotica del futuro” che espande la trattazione sul ruolo della robotica nella società umana.
L’accettazione sociale dei robot
L’accettazione sociale è l’ostacolo più difficile da superare, almeno nei primi anni di diffusione su grande scala dei robot, soprattutto quando questi entreranno nella vita di tutti i giorni dei cittadini.
I governi dovranno agire con opportune politiche d’informazione, educazione e diffusione della robotica verso i singoli cittadini, le aziende e gli enti pubblici per integrare questa tecnologia nel sistema di valori, di stili di vita e di cultura della società.
La possibilità che questa tecnologia sia rifiutata, osteggiata e sabotata è molto alta soprattutto quando alcune fasce di lavoratori inizieranno a temere di perdere il posto a causa della diffusione di robot abili in lavori ancora oggi difficilmente automatizzabili svolti da autisti, taxisti, fattorini, camerieri, segretarie, badanti, traduttori simultanei, per citarne alcuni.
Per superare questo scoglio la formazione scolastica e culturale mirata alle esigenze del nuovo mercato del lavoro è essenziale, tanto che il governo americano ha già definito le linee guida per l’insegnamento delle materie STEM nelle scuole di ogni ordine e grado.
L’esempio del governo coreano
Tra le iniziative culturali citiamo anche quella del governo sud-coreano che ha costruito Masan Robot Land, un grande parco tematico a Gusan-myeon/Masan Happo-gu vicino alla città di Changwon. Questo parco è il primo di una serie voluta dal Ministero dell’Economia per stimolare l’interesse del pubblico alla robotica di consumo.
Il progetto è finanziato con circa 620 milioni di USD da enti pubblici e società private e va a occupare 767.000 metri quadrati di area dove sorgeranno centri di ricerca, padiglioni per esibizioni di robot, centri congressi, hotel e infrastrutture turistiche.
Qui sotto potete vedere il video di cosa vi aspetta a Robot Land (anche a questo link di Youtube).
Il fattore tecnologico e l’accettazione sociale dei robot
Il fattore tecnologico è il driver per l’accettazione della robotica di massa. Più i robot saranno perfezionati e amichevoli e più sarà facile la loro penetrazione nella società grazie all’accettazione da parte di sempre maggiori fasce di popolazione.
Miglioramenti costanti nel campo dell’hardware e del software sono fondamentali per rispondere alle esigenze del consumatore di robotica che chiederà nuove funzioni più facili e immediate da usare (così com’è avvenuto per i personal computer e gli smartphone in tempi recenti).
Ad esempio, il rumore prodotto da un robot umanoide in movimento è ancora oggi troppo fastidioso perché sia sopportabile a lungo in un ambiente casalingo: lo sviluppo di tecnologie che permettano ai robot assistivi di muoversi silenziosamente favorirà l’accettazione di queste macchine da parte della popolazione e la loro ampia diffusione in case private e uffici.
L’aspetto estetico dei robot
Anche l’aspetto estetico del robot ha una sua risonanza emotiva: è eticamente corretto che un robot-badante studiato per accudire una persona abbia un aspetto bello e benevolo mentre un robot-sentinella abbia un aspetto minaccioso e burbero? Lo potrebbe essere dal momento che l’uomo associa all’aspetto estetico determinate caratteristiche comportamentali, ma dei robot troppo somiglianti a un essere umano possono creare un senso di repulsione come hanno dimostrato varie ricerche che si possono facilmente trovare in rete.
L’intelligenza dei robot
Altri problemi emergeranno man mano che i robot entreranno nelle nostre vite e si evolveranno con noi grazie alla loro intelligenza artificiale. Finora una macchina è considerata qualcosa di proprietà da usare a nostro beneficio, ma nel caso di robot intelligenti e autonomi a un certo punto della loro evoluzione e della pacifica convivenza con noi si solleverà la questione del “diritto di proprietà” dell’uomo sul robot e del “diritto alla libertà” del robot stesso. E potrebbe essere una macchina a fare il primo passo in tale senso!
Il libro consigliato
Questa pillola è stata tratta dal mio libro “Robot. La Nuova Era – Vivere, lavorare, investire nella società robotica del futuro” di cui potete leggere un estratto gratuito in Kindle qui sotto o su Amazon.
Foto di copertina: Foto di Pavel Danilyuk da Pexels