Presente in Cina da 30 anni, Invesco propone ora un fondo sull’Healthcare cinese. Invesco China Health Care Equity Fund è una soluzione d’investimento conforme alle direttive UCITS disponibile per investitori istituzionali e retail in Italia. Una tematica che si rifà al megatrend demografico.

Il fondo sull’Healthcare cinese

La strategia è orientata alla crescita: si concentra su titoli mid-cap del settore della sanità e investe in società cinesi con potenziale di crescita sostenibile che rientrano nei cinque segmenti della sanità destinati a beneficiare dei trend di crescita fondamentali in Cina. Ad esempio premiumization, progressi tecnologici e riforme. I segmenti comprendono dispositivi medici, organizzazioni di ricerca a contratto, organizzazioni di sviluppo e produzione a contratto, produttori farmaceutici, servizi medici e produttori di vaccini.

Il portafoglio del fondo comprenderà mediamente 30-40 titoli.

Il commento di Invesco

“Il settore della sanità cinese ha notevoli potenzialità di espansione grazie alla crescita robusta della spesa sanitaria sostenuta dall’aumento della ricchezza e dall’invecchiamento della popolazione, due fattori che rendono la sanità un’area estremamente importante per la società e l’economia della Cina” ha detto Chin Ping Chia, Head of China A Investments, Business Strategy and Development di Invesco. Per questi motivi Invesco propone fondo sull’Healthcare cinese.

“Grazie al lancio di questo fondo, siamo in grado di mettere in atto le nostre competenze finanziarie sul tema sanitario cinese al mercato globale e offrire ai nostri clienti opportunità d’investimento più ampie” ha detto Giuliano D’Acunti, Country Head di Invesco per l’Italia. “La continua espansione del settore della sanità cinese, che vale 6,8 trilioni di renminbi3, è destinata ad accrescere l’interesse degli investitori globali ed italiani: l’esigenza di un fondo focalizzato sulle A-Share in tale settore è pertanto più grande che mai”.

Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.