IBM annuncia di avere progettato il primo chip al mondo a 2 nanometri. Questa è una notizia destinata a sconvolgere sia l’industria dei semiconduttori sia tutte le industrie che utilizzano microchip nei loro prodotti, a iniziare dalla telefonia mobile e l’Automotive. Vediamo il perché.
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La domanda di microchip
Come abbiamo già scritto nel sito in altri articoli, la domanda di microprocessori sempre più efficienti in termini di prestazioni e di consumi continua a crescere, anche grazie alla trasformazione dei veicoli in computer su ruote dotati di sensori e computer di bordo (si veda questo mio articolo), lo sviluppo di applicazioni di intelligenza artificiale, della Internet of Things sia per la Fabbrica 4.0 (si vedano questi articoli) e per applicazioni in ambito casalingo o di smart city sia per il veloce aumento del consumo di tecnologia dall’inizio della pandemia Covid-19.
Come spiega la ricerca di PwC “Opportunities for the global semiconductor market” che ha analizzato la crescita della domanda globale di sette tipi di componenti. Come si vede nel grafico, i chip di memoria dovrebbero continuare a mantenere la quota di mercato più grande fino al 2022. E ogni mercato applicativo dei chip è destinato a crescere fino al 2022, guidato dall’Automotive e dell’elaborazione dati. E secondo PwC a sollevare questi segmenti sarà probabilmente la domanda di chip legati all’Intelligenza Artificiale che entra ormai in ogni prodotto.
Cos’è la tecnologia a 2 nanometri
Come spiega IBM, la nuova tecnologia chip a 2 nm di IBM aiuta a far progredire lo stato dell’arte nell’industria dei semiconduttori, rispondendo a questa crescente domanda. IBM prevede di raggiungere il 45 per cento di prestazioni superiori, o il 75 per cento di utilizzo di energia inferiore, rispetto ai chip oggi più avanzati a 7 nm.
Il motivo è che la tecnologia sviluppata da IBM permetterà di inserire nel chip da 2 nm fino a 50 miliardi di transistor su un semiconduttore delle dimensioni di un’unghia.
Il video rilasciato da IBM lo spiega meglio di 1000 parole (mie). Guardatelo e stupitevi. Poi iniziate a pensare che questa tecnologia pone IBM avanti di almeno un paio d’anni rispetto ai suoi diretti concorrenti.
I benefici dei chip a 2 nanometri
Sempre secondo i dati rilasciati da IBM, i chip avanzati da 2 nm potrebbero permettere di:
- Quadruplicare la durata della batteria dei telefoni cellulari, richiedendo agli utenti di caricare i loro dispositivi solo ogni quattro giorni.
- Ridurre l’impronta di carbonio dei data center, che rappresentano l’uno per cento dell’uso globale di energia.
- Accelerare le funzioni di un computer portatile, che vanno da un’elaborazione più rapida nelle applicazioni, all’assistenza nella traduzione delle lingue più facilmente, all’accesso più veloce a Internet.
- Contribuire a un più rapido rilevamento degli oggetti e al tempo di reazione nei veicoli autonomi come le auto a guida autonoma.
Come investire in questa scoperta
Ovviamente si pensa subito al titolo IBM (IBM), quotato al Nyse. Nel libro “Investire nei Megatrend del futuro” abbiamo scritto dell’industria dei semiconduttori nel capitolo dedicato alle tecnologie per la Fabbrica 4.0 così come in molti altri capitoli. Volendo restare in Europa dovremo guardare alle mosse dell’olandese NXP (NXPI), o a quelle della tedesca Infineon (IFX) o ancora alla francese ST Microelectronic (STM). Sono convinto che questi concorrenti di IBM non staranno a guardare e credo che vedremo tante belle novità nei prossimi mesi.